Eventi – Pagina 16 – Fondazione Giorgio Cini

New Music Theatre in Europe: Transformations between 1955-1975

Il convegno, coordinato scientificamente da un comitato composto da Robert Adlington, Gianmario Borio, Giordano Ferrari, Dörte Schmidt e Daniela Tortora, rappresenta un passaggio cruciale del progetto di ricerca dedicato alla sperimentazione nel teatro musicale, la cui prima tappa è rappresentata dal seminario Teatro di avanguardia e composizione sperimentale per la scena in Italia: 1950-1975 , tenutosi nel 2015.

Come per la precedente manifestazione, anche alla base di questo convegno vi è l’indagine storico-filologica di opere, eventi e istituzioni che sono stati importanti per lo sviluppo di nuove forme di teatro musicale. Il ripensamento dello spazio scenico e dei suoi ingredienti, il rapporto tra attore, mimo e strumentista, la figura del compositore-drammaturgo, la creazione di testi ad hoc che non hanno più le caratteristiche di un libretto, i risvolti politici del teatro sperimentale saranno gli ambiti di riferimento privilegiato di questo incontro a cui partecipera un variegato gruppo di musicologi.


Il 26 novembre presso Padiglione delle Capriate è programmato un concerto del gruppo MDI ENSEMBLE

Il concerto è gratuito, fino ad esaurimento posti, dietro presentazione dell’invito da ritirare all’ingresso.

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Nell’immagine: Mauricio Kagel, Staatstheater
Staatsoper Hamburg, 25.4.1971
Foto by F. Peyer

Picasso-Mediterraneo I. Il passato nascosto: l’Italia

Si terrà alla Fondazione Giorgio Cini​, il 24 e 25 novembre, il convegno internazionale di studi “Picasso-Méditerranée I – Le passé enfoui; l’Italie”, nella splendida cornice del Cenacolo Palladiano.

Il convegno costituirà la prima tappa del progetto triennale “Picasso-Méditerranée”, promosso dal Musée Picasso Paris​ in collaborazione con prestigiose istituzioni internazionali allo scopo di celebrare il genio di Pablo Picasso e il suo legame con la cultura mediterranea, attraverso un intenso programma di seminari, pubblicazioni e mostre.

Questo primo seminario di ricerca della rete “Picasso-Méditerranée” si interessa a due aspetti fondamentali del rapporto di Pablo Picasso con il mondo mediterraneo: il suo incontro con le opere di un passato lontano e il suo legame con l’Italia, dal suo viaggio a Roma nel 1917 alle mostre italiane degli anni Cinquanta. Il passato nascosto, preistorico, arcaico, antico, così come si presenta all’artista nei musei, ma anche a Pompei o nel foro romano, è un elemento fondamentale nel processo di costruzione dell’immaginario picassiano.

Queste due giornate, attraverso il confronto tra studiosi ed esperti provenienti da musei ed istituzioni internazionali, permetteranno di dare avvio allo studio della cultura mediterranea di Picasso attraverso un primo approccio alla storia visiva e alla formazione dello sguardo dell’artista spagnolo.

Picasso-Mediterraneo” è un evento culturale internazionale che avrà luogo dalla primavera 2017 alla primavera 2019. Più di cinquanta istituzioni hanno immaginato una serie di mostre sull’opera “ostinatamente mediterranea” di Pablo Picasso. Per iniziativa del Musée national Picasso-Paris, questo percorso attraverso il lavoro dell’artista e i luoghi che l’hanno ispirato rappresenta una nuova esperienza culturale, dedicata a rafforzare i legami tra tutte le sponde del Mediterraneo.


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La partecipazione al convegno è gratuita fino ad esaurimento posti.
E’ necessaria la prenotazione all’indirizzo: palazzocini@cini.it

 

 

Musica e Rito I tamburi batà nella Santeria cubana

Il secondo appuntamento della rassegna Musica e Rito è dedicato a I tamburi batà nella Santeria cubana, curato da Marco Lutzu e organizzato dell’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini in collaborazione con il Conservatorio di Musica di Venezia “Benedetto Marcello”.

Il 9 novembre, presso la sede del Conservatorio, è previsto un workshop di percussioni afrocubane sui principali strumenti e ritmi utilizzati nei contesti rituali della tradizione afrocubana, mentre il 10 novembre, presso la Fondazione Giorgio Cini, si terrà il concerto dell’ensamble Omo Abbilona, che proporrà ritmi, canti e danze della Santeria, la più importante tra le religioni afrocubane. La Santeria nasce dal sincretismo tra il cattolicesimo dei colonizzatori europei e le espressioni religiose degli schiavi lucumi, termine che nell’isola identifica le popolazioni africane appartenenti al gruppo etnico-linguistico degli yoruba. Incentrata sul culto degli orichas, questa religione prevede diversi rituali nei quali il canto, la danza e il ritmo delle percussioni rivestono un ruolo di primaria importanza. I principali strumenti della Santeria sono i batá, tamburi sacri suonati esclusivamente da una casta di sacerdoti e nello stesso tempo professionisti della musica detti omo Aña, ovvero i figli di Aña.

L’ensemble Omo Abbilona e formato da giovani musicisti dell’Avana, apprezzati nella capitale cubana per la loro capacita di condurre cerimonie rigorose sul piano religioso e particolarmente coinvolgenti dal punto di vista musicale.


9 novembre | ore 15-18
Conservatorio B. Marcello
WORKSHOP SUGLI STRUMENTI A PERCUSSIONE NEI RITI RELIGIOSI AFROCUBANI
 Ingresso gratuito con prenotazione a: musica.comparata@cini.it

Il workshop è coordinato ed introdotto dall’entomusicologo Marco Lutzu, che tradurrà e assisterà i musicisti cubani che formano l’ensemble Omo Abbilona:
Andres Alain Medina Monteagudo
Daylon Gordon Urgelles
Alberto Elejalde Bonilla
Yester Luis Anaya Soublet
Il workshop sarà introdotto da Marco Lutzu con una panoramica sugli strumenti a percussione nei riti religiosi afrocubani. Seguirà un approfondimento sui tamburi batá nel quale verranno descritte le peculiarità organologiche, le tecniche costruttive, gli usi rituali e il repertorio di questi strumenti sacri. Le seconda parte, curata dal percussionista habanero Andres Alain Medina Monteagudo, prevede esemplificazioni pratiche e sessioni didattiche nel corso delle quali i partecipanti apprenderanno alcuni dei principali toques attraverso le tecniche di insegnamento tradizionali. I partecipanti sono invitati a portare con sé uno strumento a percussione (preferibilmente un tamburo)

10 novembre | ore 18.30
CONCERTO
Fondazione Giorgio Cini
Ingresso libero fino a esaurimento posti

I tamburi batá nella Santería cubana

Andres Alain Medina Monteagudo
Daylon Gordon Urgelles
Alberto Elejalde Bonilla
Yester Luis Anaya Soublet
tamburi batá e voce

Ulises Ezequel Mora Valina
Irma de la Caridad Castillo Ruiz
danzatori

L’ensemble Omo Abbilona è formato da quattro giovani suonatori di tamburi batá originari di Marianao, quartiere a maggioranza afrocubana nella zona sud-occidentale de L’Avana. Tutti si appassionano alle percussioni e alla musica religiosa fin da piccoli, prima assistendo e poi prendendo parte alle numerose cerimonie che si tengono quotidianamente presso le loro famiglie o nelle case degli abitanti del barrio. Il nome del gruppo è in lingua lucumí, parlata dagli schiavi africani di origine yoruba deportati a Cuba e poi divenuta la lingua liturgica della Santería, e può essere tradotto come “figli dei cammini aperti”. Facenti parte della casta sacerdotale degli Omo Añá, consacrata alla divinità dei tamburi, gli Omo Abbilona suonano i batá in occasione delle cerimonie religiose organizzate dai fedeli di tutta L’Avana.

Guidati da Andres Alain Medina Monteagudo, allievo di Gustavo Diaz, uno tra i più apprezzati tamboreros della vecchia generazione, gli Omo Abbilona propongono un concerto che ripercorre le principali musiche impiegate nella cerimonia del toque de santo. Orun seco è la suite strumentale che apre la cerimonia. Guidati dal tamburo maggiore iyá che detta i cambi e propone un gran numero di variazioni improvvisate, il terzetto esegue una lunga sequenza di pattern ritmici che si succedono senza soluzione di continuità, ognuno dedicato a una specifica divinità del pantheon della Santería.


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Seminari di Musica Antica 2016 | Europa Rossi. Canto e preghiera nell’Italia ebraica 1600-1630

La Fondazione Giorgio Cini, con il Comitato per I Cinquecento anni del Ghetto di Venezia, la Fondazione Concordance e la Comunità Ebraica di Basilea, Svizzera, organizzano un concerto per ricordare una delle prime cantanti ebree professioniste dell’occidente europeo, la mantovana Europa Rossi, e suo fratello, il celebre Salomone Rossi: compositore, liturgista, e promotore del primo libro stampato di polifonia su testi ebraici nella Venezia del primo Seicento.

Vincitore del bando – indetto nel mese di settembre 2016 – è l‘Ensemble Caecilia Antiqua formato da una voce femminile (Soprano) e tre voci maschili (A-Tenore-Baritono) che, oltre al concerto,  parteciperà a una sessione di coaching,  che si terrà sia a Venezia che a Basilea.

Le sessioni di coaching sono aperte ad uditori previo avviso alla segreteria: musica.antica@cini.it

CONCERTO

9 NOVEMBRE 2016 ORE 17.30
Auditorium “Lo Squero”, Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia

EUROPA ROSSI 
Canto e preghiera nell’Italia ebraica
1600-1630

Il concerto della durata di un’ora, sarà anticipato da una breve conferenza introduttiva a cura di Gabriele Mancuso.

Ensemble Caecilia Antiqua
Martina Loi, soprano; Enrico Torre, controtenore;
Antonio Orsini, tenore; David Maria Gentile, baritono

Lathika Vithanage e Katia Viel, violino barocco
Elam Rotem, maestro al cembalo

L’ingresso al concerto è libero fino a esaurimento dei posti disponibili. 


COACHING

7-9 novembre 2016
Una sessione di coaching
Coach: Elam Rotem, Pedro Memelsdorff

9 novembre 2016
Un concerto a Venezia:
presso la Fondazione Giorgio Cini

10 novembre 2016
Un concerto a Basilea (Svizzera)
presso il Museum Kleines Klingental

Repertorio: Salomone Rossi, Salmi e Madrigali selezionati

 

Workshop internazionale | Sustainability of local commons with a global value: the case of Venice and its lagoon

Il 4 e 5 novembre 2016, a cinquant’anni esatti dall’alluvione che nel 1966 rivelò al mondo la drammatica fragilità di Venezia, la Fondazione Giorgio Cini dedica un workshop internazionale al futuro della città lagunare e al tema della gestione sostenibile dei beni locali comuni: Sustainability of local commons with a global value: the case of Venice and its lagoon.
All’incontro interverranno alcuni tra i più grandi esperti a livello internazionale di tematiche legate alla governance.

Venezia e la sua laguna rappresentano un caso emblematico di un bene comune locale, ma con una caratteristica speciale, perché a entrambe è attribuito anche unvalore globale, che le rende un bene universale, una ricchezza di tutti, un patrimonio dell’umanità. La riflessione alla base della conferenza Sustainability of local commons with a global value: the case of Venice and its lagoon prende spunto dalla definizione che il premio Nobel Elinor Ostrom dà dei beni comuni (commons), ovvero quei beni la cui fruizione non può essere allo stesso tempo prerogativa esclusiva di qualcuno a svantaggio di altri, ma nemmeno libera, perché inevitabilmente l’uso del bene di qualcuno ne riduce la libertà d’accesso degli altri.

Questa dinamica produce un paradosso perché mette in contrapposizione diritti parimenti legittimi. In questo caso è allora indispensabile utilizzare quello che la Ostrom descrive come un “approccio policentrico”: all’azione delle istituzioni locali si aggiunge quella del governo nazionale e della più ampia comunità internazionale. All’interno di tale orizzonte, la questione della governance diventa prioritaria. La conferenza Sustainability of local commons with a global value: the case of Venice and its lagoon, che avrà la forma di una grande tavola rotonda nella Biblioteca del Longhena dell’Isola di San Giorgio Maggiore, si propone di affrontare queste tematiche invitando esperti internazionali di varie discipline: economia, ecologia, politologia, sociologia, turismo, urbanistica, giurisprudenza, cultural heritage, che nell’arco di due giornate presenteranno le loro riflessioni e proporranno le loro soluzioni, prendendo spunto proprio dalla situazione di Venezia e della sua laguna: un caso esemplare di bene comune locale di valore globale.

 


I relatori invitati a partecipare sono:

Irina Bokova, Director-General, UNESCO
Francesco Bandarin, Assistant Director-General for Culture, UNESCO
Bonnie Burnham, President Emerita, World Monuments Fund
Joan Busquets, Urban Planner, Harvard University
Richard Sennet, Sociologist, London School of Economics
Ignazio Musu, Emeritus Professor of Economics, Università Ca’ Foscari, Venice
Simon Levin, Ecologist, Princeton University
Yves Mény, President, Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna, Pisa
Charles Perrings, Environmental Economist, Arizona State University
Michela Fontana, Writer
Pier Vellinga, Climatologist, Wagenigen University
G.W. Richards, Professor of Leisure Studies, Tilburg University

Charles Landry, Urbanologist and Writer

 


La conferenza si terrà in lingua inglese. E’ previsto un servizio di traduzione simultanea.


 

DOCUMENTI

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Documento di partenza

Intervento Giovanni Bazoli, Presidente della Fondazione Giorgio Cini

Intervento di Irina Bokova, Direttore Generale UNESCO


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Libri a San Giorgio

Riprende in autunno la rassegna dedicata alle novità editoriali della Fondazione Giorgio Cini.

Nel primo appuntamento, l’11 ottobre, verrà presentato il Catalogo della raccolta di miniature della Fondazione Giorgio Cini, edito a cura di Federica Toniolo e Massimo Medica, e che, grazie al lavoro di una cinquantina di accreditati studiosi, contiene una schedatura completa della preziosa raccolta allestita a suo tempo da Vittorio Cini, poi donata alla Fondazione nel 1962.

Il secondo incontro, il 17 ottobre, sarà riservato all’edizione critica, curata da Alessandro Borin, dell’Opera VI di Antonio Vivaldi: una raccolta di 6 concerti per violino pubblicata a Amsterdam nel 1719, che testimonia le più recenti conquiste vivaldiane sia sul piano della forma (articolata in tre movimenti), sia rispetto all’organico (che prevede la presenza di un unico strumento solista).

L’ultimo appuntamento, previsto per il 25 ottobre, riguarderà «Studi Veneziani», la rivista dell’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano rivolta con i suoi robusti volumi a indagare i vari aspetti della plurisecolare storia veneziana. In particolare verranno illustrate le annate 2014 e 2015, contraddistinte, oltre che dai consueti studi, dagli atti della giornata svoltasi nel 2012 a Parigi, presso il College de France, in memoria dello storico Alberto Tenenti.

 

Musica e Rito. Musiche rituali a Meknes (Marocco): Me’lmat, Jilala e Schigouri

L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati inaugura la stagione autunnale di attività con un nuovo ciclo di incontri dal nome “Musica e rito”: un progetto pluriennale che intende affrontare, attraverso incontri, workshop e performance, il rapporto tra musica, suono, e sfera del sacro in diverse tradizioni musicali.

Una prima iniziativa riguarda il Marocco, in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari Venezia e una seconda iniziativa all’inizio di novembre si concentrerà sui rituali cubani legati alla Santería, in collaborazione con il Conservatorio di Musica B. Marcello. Entrambi gli appuntamenti prevedono un evento spettacolare presso la Fondazione Giorgio Cini, sull’Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia.

Musica e riti femminili a Meknes

Conferenza
19 ottobre | ore 17-19 
CFZ Cultural Flow Zone – TESA 1
Zattere al Pontelungo, Dorsoduro 1392 Venezia
Ingresso libero
con ​ Domen​ico Staiti (Uni​versità di Bologna​) e Silvia Bruni (Uni​versità Ca’ Foscari Venezia​
/Uni​versità di Padova  interateneo)
Introduce Giovanni De Zorzi (Uni​versità Ca’ Foscari Venezia​)

Musiche rituali di Meknes 

Concerto
20 ottobre | ore 18.30 
Fondazione Giorgio Cini – Sala degli Arazzi
Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia 
Ingresso libero fino ad esaurimento posti 
Con alcuni rappresentanti delle tre diverse tradizioni di musica sacra e di intrattenimento di Meknes: quella della confraternita Jilala, quella delle donne m’almat e quella degli ebrei marocchini.

Il primo appuntamento, a cura di Domenico Staiti, è dedicato alle musiche rituali a Meknes e prevede una conferenza presso e in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia e un concerto alla Fondazione Giorgio Cini.

Si analizzeranno e si ascolteranno tre diverse tradizioni di musica sacra di Meknes: quella della confraternita Jilala, quella della donne Me’lmat e quella degli ebrei marocchini Schigouri. I Jilala sono una confraternita sufi popolare, la cui vocazione primaria e quella di agire nei rituali domestici per cantare i santi dell’Islam marocchino e per evocare i jinn, gli spiriti del pantheon popolare. I loro strumenti musicali sono il flauto obliquo nyra, il bandir (tamburo a cornice privo di cimbali) e i qraqeb (crotali di ferro).

I gruppi femminili sono detti Me’lmat (sing. Mallema), che significa “maestre artigiane”: sono composti da donne e/o uomini effeminati che agiscono nei riti di trance e per le nascite, circoncisioni, nozze; cantando e suonando tamburi gwell (a calice), t’bla (coppia di timpani), bandir, occasionalmente riqq (piccolo tamburo a cornice dotato di cimbali). Le musiche cantate con l’accompagnamento dell’oud appartengono al repertorio Schigouri, apparentato ai modi della grande tradizione andalusa, mentre possono essere impiegate per l’evocazione di alcuni spiriti che popolano il multiforme e sincretico pantheon dei jinn in Marocco anche le musiche di tradizione ebraica, ritenute, soprattutto nelle città imperiali, particolarmente sofisticate.


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Terza edizione del Premio letterario Benno Geiger per la traduzione poetica

Dando seguito al lascito di Elsa Geiger Arie, la Fondazione Giorgio Cini bandisce la terza edizione del Premio letterario Benno Geiger per la traduzione poetica, da assegnare ad una traduzione italiana di opere da lingue occidentali medievali e moderne apparsa nell’ultimo anno. Il Premio, a cadenza annuale, è intitolato a Benno Geiger (1882-1965), scrittore, poeta e critico d’arte austriaco, autore di pregevoli traduzioni in lingua tedesca di alcuni classici della poesia italiana, il cui ricchissimo carteggio di carattere letterario e artistico con corrispondenti italiani ed europei del primo Novecento fa parte dei fondi letterari conservati a San Giorgio.

La giuria, composta da illustri studiosi e presieduta da Francesco Zambon, si riunirà nel mese di settembre per designare il vincitore dell’edizione 2015, oltre ad assegnare le tre borse di studio collegate al premio stesso e finalizzate alle ricerche sul Fondo Geiger e sugli altri fondi letterari custoditi presso la Fondazione Giorgio Cini.

I nomi dei vincitori saranno resi noti a conclusione dei lavori della giuria, mentre la cerimonia di consegna del Premio e delle borse si svolgerà il giorno 19 ottobre.

LEGGI IL COMUNICATO SUI VINCITORI

 

India, culture in crisi. Venice – Delhi Seminars

India, culture in crisi. Venice – Delhi Seminars in collaborazione con Reset Dialogues on Civilitazions

L’edizione 2016 dei Venice-Delhi Seminars è dedicata ad una riflessione sulla società e la politica indiane che si trovano ancora oggi di fronte alla secolare sfida delle ineguaglianze e delle differenze sociali, economiche, culturali. Conflitti antichi, come quello tra hindu e musulmani si riacutizzano e riaprono ferite antiche tra religioni, caste, tribù. La piu grande democrazia del mondo ripropone la sua spettacolare pluralità di fedi, identità, modi di vivere e di morire, di mangiare e di pensare.

Riprende quindi il ciclo di seminari internazionali che coinvolgono filosofi e sociologi da tutto il mondo, Europa, America, India per esplorare le conseguenze della globalizzazione e di mutamenti che sottopongono questa parte del pianeta a tensioni senza precedenti, ma che mostrano anche le possibilità di un diverso futuro di dialogo e cooperazione tra le culture.

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Canti d’Amore e Destino

I canti di Rabindranath Tagore nella trascrizione musicale di Alain Daniélou

Il 14 Ottobre 2016 alle ore 18.30 ci sarà un concerto nella Sala degli Arazzi.

Un evento realizzato da FIND – Fondazione India Europa di Nuovi Dialoghi in collaborazione con Reset DoC, Fondazione Giorgio Cini e Università Ca’Foscari di Venezia

Francesca Cassio, voce e tanpura

Ugo Bonessi, pianoforte

Tania di Giuseppe, voce narrante/attrice

La trascrizione per voce e pianoforte di alcune poesie di Tagore nacque dal desiderio del Poeta di avvicinare gli occidentali alle sue melodie in uno stile a loro consueto. L’iniziativa fu accolta e realizzata da Alain Daniélou in seguito ai loro incontri.

Tagore e Daniélou si conobbero nel 1932 a Shantiniketan, nel Bengala Occidentale e, fin dall’inizio mostrarono una profonda mutua comprensione, e affinità culturali. Il loro incontro, nella musica come nella vita, è stato realmente un incontro tra Oriente ed Occidente in una doppia e reciproca direzione. Grazie all’influenza del Poeta, Daniélou ha dedicato la sua vita a diffondere la cultura indiana in tutti i suoi aspetti, sia attraverso le sue pubblicazioni, sia attraverso progetti culturali come i due Istituti di Musicologia Comparata di Berlino e Venezia, dove la musica indiana è stata per la prima volta insegnata in Europa.

Così Daniélou racconta nel 1961 nella prefazione alla pubblicazione per Ricordi di Trois Melodies de Rabindranath Tagore: “La parte musicale delle sue opere era ciò a cui lui teneva di più. Date le sue idee sulla necessità di stabilire una maggiore comprensione tra i popoli, egli desiderava che i suoi Canti fossero conosciuti fuori dell’India ed eseguiti da interpreti non indiani. E’ al fine di realizzare questo sogno, del quale il Poeta mi aveva spesso parlato, che, quando egli era ancora vivo, ho cominciato a tradurre e trascrivere alcuni dei suoi Canti

La gestazione dei Diciotto Canti d’Amore e Destino, questo il titolo attribuito alla collezione delle trascrizioni, durò circa cinquanta anni e per lungo tempo questo repertorio rimase ineseguito per una difficile comprensione dell’opera da parte di interpreti europei. Nel 2007, in occasione del centenario della nascita di Daniélou, il Duo Francesca Cassio/Ugo Bonessi, dopo uno studio comparato delle fonti indiane e dei manoscritti e pubblicazioni di Daniélou, ha presentato per la prima volta in pubblico l’integrale dei Diciotto Canti, sia in concerto che in produzioni teatrali, a Bergamo (Teatro Donizetti), Zagarolo (Palazzo Rospigliosi), Artena (Palazzo Borghese), Roma (Teatro dei Satiri). Nel corso di tre tournée in India e Bangladesh il Duo ha più volte suonato i Canti a Delhi, Mumbai, Calcutta, Dhaka, invitati dalle rappresentanze diplomatiche italiane e dalle massime istituzioni culturali dei due Paesi, riscuotendo un caloroso successo e positivi riscontri dagli studiosi e dagli estimatori del Poeta. Le registrazioni di Cassio e Bonessi sono state pubblicate dalla Visva Bharati University, fondata dallo stesso Tagore, in collaborazione con FIND e sono menzionate nel sito web dell’UNESCO.

 

Twelfth World Conference on the Future of Science. Digital Revolution: what is changing for humankind?

La pervasiva ‘Rivoluzione digitale’ è uno dei fenomeni topici del nostro tempo e porta con sé profondi cambiamenti a livello sociale, culturale, medico e scientifico. Ogni fase della nostra vita sta subendo profonde trasformazioni ed i ruoli tradizionali, così come le fasi della vita, stanno evolvendo, con conseguenze in gran parte inesplorate della collaborazione tra uomo e macchina.

La dodicesima edizione della Conferenza Mondiale On the Future of Science tenterà di svelare i segreti dell’era digitale. Dal 22 al 24 settembre alcuni dei maggiori esperti di fama internazionale provenienti da diversi ambiti e discipline si riuniranno sull’Isola di San Giorgio Maggiore per discutere le questioni più urgenti che nascono da questa rivoluzione; trattando dal proprio punto di vista temi cruciali per il destino della nostra societa e rivolgendosi a un pubblico di scienziati, filosofi, teologi, industriali, politici, economisti, giornalisti, studenti e altri interessati alle conseguenze sociali, economiche e politiche del costante sviluppo scientifico.

“Il Futuro della Scienza” è un ciclo annuale di conferenze internazionali organizzato congiuntamente da Fondazione Umberto Veronesi, Fondazione Silvio Tronchetti Provera e Fondazione Giorgio Cini, con lo scopo di esaminare l’importanza dello sviluppo scientifico come un mezzo per migliorare la qualità della nostra vita e per delineare un nuovo ruolo della scienza nella societa del terzo millennio. L’idea di questi incontri nasce dalla consapevolezza che i problemi e dilemmi generati dall’inesorabile progresso scientifico e tecnologico non vengono adeguatamente discussi nelle loro delle conseguenze sociali, economiche, culturali e la societa sembra male informata sia sulla rivoluzione tecnologica in atto, sia sulle implicazioni a breve e lungo termine di questo progresso.

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