Convegni e seminari – Pagina 6 – Fondazione Giorgio Cini

Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri

Celebra la sua 40esima edizione, tornando in presenza alla Fondazione Cini dal 24 al 27 gennaio 2023, il Seminario di perfezionamento della Scuola per Librai, organizzato dalla Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri.

 

Il Seminario di Perfezionamento ebbe luogo per la prima volta negli splendidi saloni della Fondazione Giorgio Cini nel 22 gennaio del 1984, per volere Valentino Bompiani e in accordo con Vittore Branca, allora Segretario Generale della Fondazione. Un corso della durata di cinque giornate, ognuna dedicata ad un tema specifico. Emerse da subito una nuova figura professionale: quella del libraio al contempo manager e uomo di cultura, alla guida di una libreria sempre più informatizzata e ri-progettata. Una libreria che permette al libraio di far fronte alla crisi delle vendite e di instaurare un nuovo rapporto con il pubblico. Docenti qualificati arricchiscono le conoscenze teoriche dell’argomento con la loro personale esperienza insieme ai trenta allievi, librai professionisti selezionati dal Comitato Promotore, che trasformano le lezioni in un confronto attivo.

 

L’evento diventa inoltre un’occasione per ricordare Achille Mauri, Presidente di Messaggerie Italiane e della Fondazione Umberto ed Elisabetta Mauri, venuto a mancare recentemente.

 

Franz Schubert ammiratore di Beethoven. Trii, op. 99 e op.100 (1827-28)

Franz Schubert ammiratore di Beethoven

Trii, op, 99 e op, 100 (1827-28)

 

Direttore: Pedro Memelsdorff

 

 

Seminario

20-23 giugno 2023, Fondazione Giorgio Cini

Per partecipare in qualità di uditori è necessario contattare la segreteria a: musica.antica@cini.it

 

Concerto conclusivo

Venerdì 23 giugno 2023, ore 18, Sala degli Arazzi

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

 

 

 

Tra il 1827 e 1828, commosso dalla morte di Beethoven e cosciente della fragilità della sua salute, il giovane Franz Schubert compose, oltre ai lieder dello Schwanengesang, alcuni dei suoi maggiori capolavori strumentali, tra cui le tre sonate tardive per fortepiano, il celebre quintetto d’archi a due violoncelli, abbozzi della decima sinfonia, e i due trii op. 99 e 100 per fortepiano, violino e violoncello. Questi ultimi sono al centro del seminario che la Fondazione Giorgio Cini vuole dedicare al grande compositore viennese. Il primo di essi (op. 99, in si bemolle maggiore) fu pubblicato postumo solo nel 1836, mentre il secondo (op. 100, in mi bemolle maggiore) vide la luce editoriale, oltre che la sua première concertistica, un mese prima della morte dell’autore – nel novembre 1828. Quasi “lieder senza parole”, i tempi lenti di quei trii segnano da allora il canone schubertiano. I due componimenti verranno confrontati ai trii per pianoforte e archi di Beethoven Op. 70 e Op. 97.

 

I docenti saranno Andreas Staier e Amandine Beyer. Staier è probabilmente il maggiore tastierista storico vivente, con un impressionante repertorio che spazia dal tardo rinascimento al romanticismo. Le sue interpretazioni schubertiane sono tra le più celebri al mondo. Amandine Beyer è tra le più innovatrici e virtuose violiniste storiche delle ultime generazioni: sue sono alcune tra le più ragguardevoli incisioni solistiche e orchestrali, da Corelli, Bach e Vivaldi a Boccherini, Haydn e Mozart.

 

Il seminario, in collaborazione con la Regione del Veneto, prevede la partecipazione di un gruppo di borsisti, selezionati tramite bando di concorso internazionale, nello specifico due trii di musicisti (ciascuno composto da un fortepianista, un violoncellista e un violinista) e un fortepianista che si esibiranno nel consueto saggio-concerto finale.

 

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Concerto conclusivo

Venerdì 23 giugno, ore 18.00, Sala degli Arazzi

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

 

Musicisti:

 

Basel Piano Trio

Leo Appel, violino

Pau Fernandez Benlloch, fortepiano

Blai Bosser Toca, violoncello

 

Philos Trio

Hyngun Cho, violoncello

Jean-Christophe Dijoux, fortepiano

Liv Heym, violino

 

e

 

Arash Rokni, fortepiano

 

I musicisti saranno diretti dai docenti: Andreas Staier e Amandine Beyer.

 

Conducting Twentieth-Century Music for Ensemble

Il ciclo Research-led Performance riprende con un workshop per giovani direttori d’orchestra, organizzato dall’Istituto per la Musica, in collaborazione con la Regione del Veneto, coordinato da Marco Angius con la partecipazione di solisti dell’Orchestra di Padova e del Veneto, dedicato alla direzione di ensemble cameristici, una formazione variabile in numero e tipo di strumento che ha improntato in modo peculiare la produzione musicale a partire dalla Kammersymphonie di Arnold Schoenberg (1906).

 

Mediante un bando sono stati selezionati sei giovani direttori d’orchestra che hanno mostrato interesse e attitudine nei confronti di questo repertorio. Accanto alla composizione pionieristica di Schoenberg saranno affrontate due opere di compositori italiani che stabilirono un dialogo a distanza con il maestro viennese: Serenata n. 2 di Bruno Maderna e Hölderlin: Epilogo di Giacomo Manzoni. Le sedute pratiche si alterneranno con quelle teoriche, tenute da Marco Angius, Gianmario Borio e Francisco Rocca.

 

I giovani direttori d’orchestra che sono stati selezionati sono:

 

William Birkbeck

Jaehyuck Choi

Matteo Dal Maso

Ana Erculj

Fernando Palomeque

Carlo Emilio Tortarolo

 

A chiusura dei lavori il giorno 15 marzo, alcuni studenti offriranno dimostrazione degli esiti del workshop in un evento pubblico.

Il concerto sarà alle ore 18,00 presso il Padiglione delle Capriate, ingresso libero fino esaurimento dei posti.

 

Programma:

– Bruno Maderna, Serenata n. 2 (1956), per 11 strumenti

– Giacomo Manzoni, Hölderlin: epilogo (1980), per 10 strumenti

– Arnold Schönberg, Kammersymphonie op. 9 (1906), per 15 strumenti

 

Storie di donne creative nel XX secolo tra Russia ed Europa

L’Istituto per il Teatro e il Melodramma ospita due incontri del ciclo “Storie di donne creative nel XX secolo tra Russia ed Europa” organizzato dal Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali in collaborazione con il progetto LEI (Leadership, Energia, Imprenditorialità).

 

All’interno del ciclo sono previsti nove incontri tematici, da febbraio a maggio 2023, di alta divulgazione, dedicati all’approfondimento biografico e all’attività artistica di personaggi femminili emblematici del Novecento. Artiste, musiciste, attrici, ballerine, designer, fotografe, e molto di più, le donne raccontate sono “amazzoni” del loro tempo, eclettiche, all’avanguardia e cosmopolite. Ripercorrere le loro storie permetterà di riflettere sul superamento di confini identitari e nazionali. Caratterizzati da un approccio storico-artistico e culturologico, gli incontri saranno tenuti da professori, dottorandi ed esperti della materia.

 

 

10 febbraio
Sala del Consiglio, ore 16.30

Conferenza, tenuta da Maria Ida Biggi, direttrice dell’Istituto per il Teatro e il Melodramma, dal titolo: L’arte di Tat’jana Pavlova attrice e regista

 

5 aprile
Sala Barbantini, ore 16.30

Conferenza, tenuta da Marianna Zannoni, dal titolo: Vera Komissarževskaja, la “piccola Duse” russa, tra teatro e fotografia

 

Nel corso della conferenza sarà possibile ripercorrere la straordinaria vicenda artistica di Vera Komissarževskaja (1864-1910), donna inquieta e tenace e attrice di grande carisma. Tra i molti artisti e intellettuali che hanno lavorato al suo fianco si ricordano Anton Čechov, Konstantin Sergeevič Stanislavskij e Vsevolod Meyerhold.

Germano Celant: Venezia

Scarica il programma

 

La giornata alla Fondazione Giorgio Cini si pone l’obiettivo di offrire, attraverso gli interventi proposti, una prima ricognizione di quanto Germano Celant realizzò nel capoluogo veneto soffermandosi e ponendo l’accento su quelle iniziative che in particolar modo, se messe in prospettiva, si sono rivelate essere momenti fondanti all’interno della sua carriera.

 

La storia dell’attività di Celant nella città di Venezia inizia a metà degli anni Sessanta, quando ancora ventenne, grazie al rapporto di stima e fiducia con Umbro Apollonio, scrive per la rivista “La Biennale di Venezia. Rassegna delle arti contemporanee”.

Dalla Biennale riceve, in seguito, incarichi fondamentali per la sua affermazione curando la rassegna Ambiente/Arte: dal Futurismo alla Body Art (1976), cruciale per il raggiungimento della sua maturità critica, e successivamente Futuro Presente Passato. XLVII Esposizione Internazionale d’Arte. La Biennale di Venezia (1997).

Dei decenni ottanta e novanta si ricordano il suo determinante contributo nella realizzazione de Il Corso del Coltello, opera performativa nata dalla collaborazione tra Claes Oldenburg, Coosje van Bruggen e Frank O. Gehry messa in scena nel 1985; la collaborazione con Pontus Hultén in occasione della mostra Futurismo & Futurismi (1986), con il quale successivamente curerà Arte Italiana. Presenze 1900-1945 (1989), entrambe realizzate a Palazzo Grassi; con Michael Govan la mostra Mondrian e De Stijl. L’ideale moderno (1990) alla Fondazione Giorgio Cini e con Giandomenico Romanelli di Anselm Kiefer. Himmel-Herde (1997) al Museo Correr.

Fin dagli anni Ottanta si intensifica il rapporto con Emilio Vedova che lo poterà a ricoprire il ruolo di curatore della Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, luogo dove, tra le tante, realizzerà mostre come Emilio Vedova. Scultore (2010), Aldo Rossi. Teatri (2012), Roy Lichtenstein. Sculptor (2013) ed Expo ’67 Alexander Calder Emilio Vedova (2016).

Per Fondazione Prada cura esposizioni negli spazi della Fondazione Giorgio Cini come la personale di Thomas Demand (2007) e la retrospettiva di John Wesley (2009), fino alla ristrutturazione e apertura di Ca’ Corner della Regina dove cura la mostra When Attitudes Become Form. Bern 1969/Venice 2013 (2013) che s’imporrà sulla scena internazionale per il fervido dibatto suscitato. Negli stessi spazi si terrà nel 2019 la mostra che Celant dedica alla carriera di Jannis Kounellis.

Torna alla Fondazione Cini nel 2013 con la mostra Marc Quinn – che vede una selezione di oltre 50 opere tra sculture, dipinti, disegni e altri oggetti d’arte di uno dei più noti esponenti della generazione degli Young British Artists – e nel 2019 con Emilio Isgrò, importante antologica che si dipana dalle prime cancellature del 1964 fino ad arrivare ai volumi storici de L’Enciclopedia Treccani (1970) e a quelli etnici dei Codici ottomani (2010).

 

L’ingresso è libero e gratuito, fino ad esaurimento posti.

L’evento verrà trasmesso in diretta sul canale Youtube della Fondazione Giorgio Cini

 

 

Interpretare Vivaldi a partire dai suoi manoscritti con Federico Maria Sardelli

Indirizzato a strumentisti, cantanti, direttori d’orchestra e musicologi che intendano approfondire la prassi esecutiva della musica di Vivaldi attraverso lo studio delle sue fonti manoscritte e delle molte indicazioni interpretative che vi sono contenute.

Vivaldi è il compositore che, più di qualsiasi altro suo contemporaneo, ha disseminato le sue partiture d’indicazioni preziose per l’esecutore: radunarle da tutti i manoscritti, imparare a leggerle e contestualizzarle, offre un grande aiuto alla prassi esecutiva, dà risposta a molte domande e permette di correggere numerosi vizi ed equivoci dei nostri tempi.
Durante il corso si approfondiranno le seguenti tematiche:

Conoscere le fonti vivaldiane: le biblioteche, le collezioni e il loro accesso, gli strumenti di ricerca, il funzionamento del Catalogo Ryom.
Colpo d’occhio sulla produzione di Vivaldi: generi, strumenti, voci, destinazioni.
Imparare a leggere i manoscritti autografi: la grafia vivaldiana attraverso le fasi della sua vita, le formule brachigrafiche, l’organizzazione della partitura, i metodi di correzione, l’uso di segni speciali.
I copisti vivaldiani più importanti; imparare a leggere un manoscritto e distinguerne le mani.
Le indicazioni interpretative di Vivaldi: i suoi segni agogici, dinamici, articolatori, le diteggiature, l’ornamentazione. Indicazioni speciali (strumentazioni, avvertimenti esecutivi, ritornelli, pause, basso continuo).
Elementi salienti della scrittura per voci, violino, viola d’amore, violoncello, violone, flauti, oboe, fagotto, organo, cembalo, corno, tromba, mandolino, tiorba, liuto.
Lettura di manoscritti vivaldiani e loro discussione col concorso dei partecipanti: casi esemplari, casi controversi, esemplificazione di ornamenti, etc.
I partecipanti saranno invitati a porre domande, a eseguire qualche passo con il loro strumento o voce, a riconoscere indicazioni manoscritte, a discutere casi particolari.

 

Il seminario sarà così articolato
13 febbraio: 14.30-17.30
14 febbraio: 10.00-13.00 e 14.30-17.00
15 febbraio dalle 10.00-13.00

Martedì 14 febbraio, alle ore 18,00, verrà presentato presso la Fondazione Ugo e Olga Levi il volume di Federico Maria Sardelli Il volto di Vivaldi, Sellerio, 2021.

Dialogo con l’autore a cura di Giada Viviani (musicologa) e Myriam Zerbi (storica dell’arte).

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti.

 

La partecipazione al Seminario è gratuita, previa registrazione entro il 31 gennaio 2023.

 

 

Richiesta da inviare a segreteria.vivaldi@cini.it entro e non oltre il 31 gennaio.

Egida Sartori e Laura Alvini. Viola bastarda e l’arte della diminuzione all’italiana (1580-1630)

Viola bastarda e l’arte della diminuzione all’italiana (1580-1630)

Direttore: Pedro Memelsdorff

 

 

Seminario

2-6 novembre 2022, Fondazione Giorgio Cini

Per partecipare in qualità di uditori è necessario contattare la segreteria a: musica.antica@cini.it

 

Concerto conclusivo

Sabato 5 novembre, ore 17.30, Auditorium “Lo Squero”

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

 

In trattati o raccolte musicali italiane della fine del Cinquecento e primo Seicento il termine “alla bastarda” è generalmente riferito a una particolare tecnica di ornare (o diminuire) composizioni vocali con passaggi rapidi e virtuosistici dalla grande estensione eseguiti su strumenti quali l’organo, l’arpa, il liuto o la viola. Viola bastarda, invece, designava – o pare designasse – un tipo di viola da gamba particolarmente adatto, per accordatura o costituzione, all’esecuzione di queste diminuzioni. Considerando l’importanza attribuita a questa tecnica da numerosi autori antichi – tra cui Girolamo Dalla Casa, Giovanni Bassano, Riccardo e Francesco Rognoni, Orazio e Francesco Maria Bassani, Vincenzo Bonizzi – sorprendono sia la relativa scarsità di composizioni sopravvissute sia la rarità della storiografia moderna sul tema.
Questa particolare edizione dei Seminari di Musica Antica Egida Sartori e Laura Alvini, vede il M. Paolo Pandolfo, noto specialista e insegnante alla Schola Cantorum di Basilea, dirigere un gruppo di cinque violisti accompagnati da clavicembalo, e selezionati tramite bando internazionale per borse di studio, nell’esplorazione di questo repertorio.

 

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Al concerto conclusivo si esibiscono i partecipanti del seminario diretti da Paolo Pandolfo.

 

Sabato 5 novembre, ore 17.30, Auditorium “Lo Squero”

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

 

Musicisti:

Rosamund Ender, viola da gamba 

Thomas Fields, viola da gamba 

Stephen Moran, viola da gamba 

Vanessa Hunt Russell, viola da gamba 

Gaetano Simone, viola da gamba 

 

Nicola Lamon, clavicembalo

 

 

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Venini: Luce 1921-1985

La mostra Venini: Luce 1921 – 1985 è il risultato di un lungo programma di ricerca siglato dal progetto LE STANZE DEL VETRO, che dal 2012 propone occasioni di approfondimento della storia della rinomata vetreria Venini, accompagnate come sempre da un convegno organizzato dal Centro Studi del Vetro.

 

Focus del simposio questa volta è il tema dell’illuminazione dell’azienda muranese, che a partire dal primo dopoguerra ha contribuito in modo fondamentale alla crescita e all’evoluzione di questo specifico settore, sia a livello nazionale che internazionale, sdoganando in modo definitivo l’illuminotecnica da un’originaria concezione meramente decorativa. 

Le ricercatezze e le innovazioni sperimentate dalla ditta spaziarono su piccola e grande scala, coprendo un arco tipologico molto ampio: dall’esecuzione di svariate tipologie di apparecchi a sospensione e lampade a parete, fino alle installazioni a soffittature luminose per navi da crociera, alberghi, stazioni ferroviarie. 

 

I numerosi progetti -per committenze pubbliche e private- permisero inoltre a figure del calibro di Vittorio Zecchin, Napoleone Martinuzzi, Tomaso Buzzi e Carlo Scarpa, di articolare la propria creatività in diversi e stimolanti ambiti d’intervento. 

 

Ma l’elenco di designers e architetti si arricchisce nel tempo con nomi del calibro di Gio Ponti, 

Franco Albini, Massimo Vignelli, Alessandro Mendini, Ettore Sottsass, per citare solo alcuni dei protagonisti che contribuirono all’ideazione di oggetti e modelli tra i più innovativi ed apprezzati, eseguiti grazie alle sperimentazioni tecniche da sempre attuate all’interno dell’azienda veneziana.

 

Grazie all’apporto di esperti e storici dell’arte il convegno intende dunque ripercorrere alcune tappe e momenti che hanno determinato il successo della Venini anche in questo specifico segmento di produzione, dagli anni Venti ai giorni nostri, analizzando alcune particolari installazioni e progetti, come per esempio il celebre “velario” di copertura della corte interna di Palazzo Grassi a Venezia, ma anche l’installazione a poliedri progettata dall’architetto Carlo Scarpa per l’esposizione di Torino “Italia 61”. 

 

Scarica il programma 

Civiltà di Venezia e Stato veneziano

La storia di Venezia si sviluppa in oltre un millennio e riassume in sé i tratti di diverse storie come la storia bizantina, la storia d’Italia, la storia del Mediterraneo e dell’Europa. Una vicenda che indubbiamente ha espresso una propria civiltà. Vittore Branca fu un convinto assertore della nozione civiltà di Venezia, che fu oggetto di studio e riflessione ricorrente nei primi decenni della Fondazione Giorgio Cini; tant’è che alla civiltà di Venezia furono dedicati numerosi volumi specifici e una prima grande sintesi.

 

Quanto è attuale questa nozione? È il caso di rilanciare lo studio della civiltà di Venezia? Il Seminario di Studio raccoglie i migliori esperti per riflettere su questo aspetto, valutando lo stato dell’arte della storiografia su Venezia, ripercorrendo i tratti distintivi di uno Stato e sistema politico, ideologico, economico e culturale unico nel Mediterraneo e in Europa.

Il Seminario è occasione per ricordare Gaetano Cozzi, a lungo Direttore dell’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita.

 

Programma Seminario Civiltà di Venezia e Stato Veneziano

The Eranos Experience: Spirituality and the Arts in a Comparative Perspective

Il Convegno è organizzato dal Centro Studi di Civiltà e Spiritualità Comparate, dall’Istituto di Musica, dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini e dal Center for History of Hermetic Philosophy and Related Currents (HHP) dell’Università di Amsterdam.
I colloqui di Eranos furono organizzati ad Ascona dall’attivista, pittrice e ricercatrice olandese Olga Fröbe-Kapteyn a partire dal 1933, su ispirazione di Rudolf Otto e Carl Gustav Jung. Gli incontri riunirono alcune tra le menti più stimolanti dell’epoca che si confrontarono su argomenti quali la spiritualità, il misticismo, il mito e la simbologia, nell’intento di opporsi a quella che veniva percepita come una secolarizzazione inarrestabile. Il focus della conferenza verterà sull’eredità di Eranos riguardo le scienze sociali e umane e le arti performative e figurative, in particolare sulla musica, la danza, il teatro e la pittura. L’evento sarà arricchito da un concerto del mdi ensemble che suonerà le composizioni di Renato de Grandis, di Ernesto Rubin de Cervin e di Giacinto Scelsi presso l’Auditorium “Lo Squero”.

 

 

Scarica il programma del convegno The Eranos Experience

 

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