Convegni e seminari – Pagina 29 – Fondazione Giorgio Cini

Napoleone Martinuzzi dalla scultura al vetro

Nell’immagine: Cinque frutti vitrei opachi e uno trasparente, Venini e C., disegno di Napoleone Martinuzzi


Per approfondire i diversi aspetti legati alla personalità del celebre artista Napoleone Martinuzzi (1892-1977), il Centro Studi del Vetro della Fondazione Giorgio Cini promuove e organizza un convegno internazionale previsto per il prossimo 5 giugno.

L’incontro si configura quale ideale complemento alla mostra monografica curata da Marino Barovier, che verrà inaugurata a fine estate di quest’anno, dedicata alle creazioni di Napoleone Martinuzzi per la vetreria Venini, quando egli ricoprì la carica di direttore artistico fra il 1925 ed il 1932. Tuttavia, oltre all’attività presso Venini e all’importante incarico che ne consacrò la fama, Martinuzzi fu, per formazione, sostanzialmente scultore e, soprattutto, fu connesso ai principali fatti artistici dell’epoca. Si vorranno, infatti, mettere in luce attraverso il convegno l’amicizia con Gabriele D’Annunzio, il periodo formativo tra Venezia e Roma, la particolare vicenda legata ai monumenti ai caduti, la sua partecipazione alle Biennali, il suo ruolo in qualità di direttore al Museo del Vetro di Murano (1922-1931). Ma non solo.
Verrà analizzata la grande avventura con l’architetto Angiolo Mazzoni che lo sceglierà per molte imprese decorative in tutta Italia, da Palermo a Gorizia, e non si mancherà di far emergere aspetti inediti della sua produzione legata al vetro, come la grande fortuna della piante grasse, sua ‘gustosa’ creazione. Diverse prospettive per conoscere non solo il profilo storico-artistico ma anche la sfuggente personalità di un uomo sempre presente nelle fasi cruciali dell’Italia artistica dell’epoca.


Programma

 ore 9.30 – 10.00

Veronique Ayroles, Des “salissures” aux “malfin”, la vie du verre à chaud en France d’Émile Gallé à Jean Sala avant les “bouillonés” de Venini

ore 10.00 – 10.30

Maria Sole Cardulli, Napoleone Martinuzzi scultore nelle collezioni della GNAM

ore 10.30 – 11.00

Massimo De Sabbata, Martinuzzi e le Biennali

Pausa caffè

ore 11.15 – 11.45

Silvia Silvestri, L’opera di Napoleone Martinuzzi nelle riviste d’arte fra le due guerre

ore 11.45 – 12.15

Milva Giacomelli, L’opera di Martinuzzi nelle architetture di Mazzoni

ore 12.15 – 12.45

Massimo De Grassi, Tra quattrocentismo e modernità: fonti per la scultura di Napoleone Martinuzzi

Lunch

ore 14.00 – 14.30

Rosa Barovier Mentasti, Fonti visive per i vetri di Martinuzzi

ore 14.30 – 15.00

Valerio Terraroli, Napoleone Martinuzzi e Gabriele d’Annunzio

ore 15.00 – 15.30

Chiara Squarcina, Martinuzzi direttore del Museo del Vetro

ore 15.30 – 16.00

Matteo Gardonio, Martinuzzi a Palazzo Berlendis

ore 16.00 – 16.30

Alessandra Tiddia, Vetri ducali: le residenze ducali di Bolzano e Trieste e le opere in vetro di Napoleone Martinuzzi

ore 16.30 – 17.00

Lucia Mannini, Vetri succulenti: le piante grasse di Martinu

 

Il pane e il companatico

Nell’immagine: Annibale Carracci , Il mangiatore di fagioli, Roma Galleria Colonna


Come da tradizione il seminario di quest’anno sarà articolato in cinque sedute, distribuite in tre giorni, destinando poi la mattinata dell’8 maggio a un incontro a più voci su Vittore Branca, volutamente incluso nel programma perché l’iniziativa stessa di questi seminari è stata, a suo tempo e lungo il tempo, sempre  sostenuta da lui. L’argomento Il pane e il companatico viene affrontato in più direzioni:
dall’avvento del mais, a tacitare, colla polenta, la fame contadina nel 6-700, specie nelle campagne venete, all’alimentazione nella navi e nelle galee, dal pane nelle festività ebraiche allo stoccaggio di grani e farine. E, nell’attenzione alle implicanze ulteriori e alle valenze metaforiche, s’affacciano pure le api e il miele.


Programma

Lunedì 6 maggio
ore 15.00 G. Benzoni, Un cenno d’avviamento
ore 15.15 Tavola rotonda su L’area altoadriatica coordinata da Giuseppe Trebbi (università di Trieste),
cui partecipano:
D. Degrassi, La salute vien mangiando. L’alimentazione nel Friuli del Medioevo
F. Cavalli, Il cibo e la pietra. Medicina e alimentazione nel libro di famiglia di Nicolò Deportis, nobile cividalese
M. Cecere, Sorgo e miglio nell’alto Medioevo friulano
C. Lorenzini, Dura polenta. Alimentazione dei boscaioli in Carnia fra Sei e Settecento

Martedì 7 maggio
ore 9.30 Tavola rotonda su La Lombardia coordinata da Giorgio Chittolini (università di Milano),
cui partecipano:
F. Del Tredici, Il pane dei poveri. Elemosine post mortem nella Lombardia visconteo-sforzesca
D. Bellettati, Per Misericordiam salvi sumus. La carità alimentare dei luoghi pii milanesi
R. P. Corritore, E pur si muove! Innovazioni e cambiamenti nella produzione, nella distribuzione
e nel consumo di pane e prodotti derivati dalla farina fra tardo Medioevo e Settecento
D. Gasparini, Il pane come polenta, la polenta come pane
ore 15.00 Tavola rotonda su La Toscana coordinata da Franco Angiolini (università di Pisa) e Marcello Verga (università di Firenze), cui partecipano:
I. Manfredini, La ‘gola punita’ nella pittura toscana tra Medioevo e Rinascimento
A. M. Pult, Pane bianco, pane nero, pane di veccia… Qualità e forme di pane nella Toscana moderna
A. Addobbati, G. Lo Castro, Il pane e il companatico dell’arcivescovo
A. Menzione, Mangiare di festa e di magro

Mercoledì 8 maggio

ore 10.00 Vittore Branca e il lavoro culturale
Saluti del Segretario Generale della Fondazione Giorgio Cini
G. Benzoni, Venezia da San Giorgio
A. Bettinzoli, Branca e Poliziano
L. Leonardi, Le carte di Vittore Branca alla Fondazione Franceschini
G. Pizzamiglio, Branca, la Fondazione Giorgio Cini e l’italianistica nel mondo
G. Auzzas, Vittore Branca e ‘Studi sul Boccaccio’
G. A. Ferrari, L’edizione delle opere di Giovanni Boccaccio
ore 15.00 Tavola rotonda su Il Meridione coordinata da Aurelio Cernigliaro (università di Napoli
Federico II), cui partecipano:
B. Boccazzi Mazza, Le api e il miele M. C. Spadaro, ‘Osservanza salutare’ del voto quaresimale nella Regola dei Minimi di Paola
G. Stanco, ‘Le sagre del grano’ in Irpinia e Sannio
M. Pignata, Riti ‘gustosi’ in Terra di Lavoro
A. Cernigliaro, L’‘abbondanza’ dalla frugale quotidianità alla lettura in chiave politica

Giovedì 9 maggio

ore 9.30 Tavola rotonda su Il Veneto coordinata da Giuseppe Gullino (università di Padova), cui partecipano:
A. Caracciolo Aricò, E in campagna l’erba: tra Sanudo e Ruzzante
D. Perocco, Mangiare in viaggio
C. Boccato, Il pane nelle festività ebraiche
G. Vertecchi, Grani e farine a Venezia nel Settecento: lo stoccaggio

 

Bîrûn. Seminari di musica ottomana Compositori armeni nella tradizione ottomana

Dal 15 al 20 aprile 2013 si terranno per il secondo anno consecutivo i Seminari di alta formazione in musica classica ottomana, rivolti a musicisti e musicologi che intendano perfezionare le loro conoscenze strumentali e musicologiche in questo importante ambito delle tradizioni musicali.

Docente, responsabile artistico e culturale di questi seminari, è il Maestro Kudsi Erguner, eminente musicista e musicologo noto a livello internazionale, assistito dall’etnomusicologo Giovanni De Zorzi, specialista delle tradizioni musicali dell’area.

Nell’ambito di questo progetto, l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati ha indetto un bando per sei borse di studio rivolto a musicisti specializzati in musica classica ottomana.
Lo scopo del bando è quello di formare un Ensemble musicale che si concentrerà su alcuni specifici aspetti della musica classica ottomana (repertori, compositori, manoscritti) selezionati dal Maestro Kudsi Erguner e da Giovanni De Zorzi.
Il tema di quest’anno prevede lo studio delle opere dei compositori armeni della musica classica ottomana tra i quali i brani dei compositori: Çelebi Ermeni Murad (XVI), Baba Hamparsum Limonciyan (1768-1839), Oskiyan Vaskiyan (1780-1870), Nikog˘os Aga Melkoyan (1830-1890), Sebuh Aga Simonyan (1824-1894), Tatyos Ekserciyan (1858-1913), Bîmen Sen Der Gazaryan (1873-1943), Levon Hanciyan (1857-1947),
Hirant Kenklioglu (Emre, 1901-1978).

Il seminario si concluderà il 20 aprile alle ore 18 con un concerto dell’ Ensemble Bîrûn, diretto da Kudsi Erguner.

Conferenze di musica cinese

Frank Kouwenhoven (CHIME, European Foundation for Chinese Music Research)

13 marzo ore 10
Overview of Storysinging in China

14 marzo ore 10.30
Nanguan (Southern Chinese Balladry)

Università Ca’ Foscari Venezia, Palazzo Vendramin ai Carmini, Dorsoduro 3462, Venezia

L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati in collaborazione con il Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea e con la European Foundation for Chinese Music Research (CHIME) di Leida, organizza nei giorni 13-14 marzo il consueto ciclo di incontri primaverili dedicati alla musica cinese, con lo scopo di far meglio conoscere ad un pubblico italiano la sua ricchezza e la varietà dei suoi repertori.

Quest’anno le due conferenze, che saranno tenute dal prof. Frank Kouwenhoven, direttore di CHIME, si svolgeranno presso la sede universitaria di Palazzo Vendramin dei Carmini, Venezia e avranno per tema, rispettivamente, la tradizione dei cantastorie in Cina e il nanguan, tradizionale ballata cinese con accompagnamento strumentale. Le conferenze, corredate da numerose esemplificazioni audio e video, presenteranno i contesti sociali e culturali nei quali questi generi tradizionali vengono ancora oggi eseguiti, mettendo in evidenza i rapporti tra poesia e musica, i contenuti dei testi verbali, le modalità esecutive (performance) e la storia di questi generi musicali.

Il CHIME (The European Foundation for Chinese Music Research) è una fondazione per la promozione dello studio e della ricerca nell’ambito della musica cinese.). Il CHIME organizza e ospita numerosi festival, concerti e workshop in Europa, ed offre costantemente consulenze a prominenti festival artistici e organizzazioni terze per sviluppare programmi di musica cinese.

Frank Kouwenhoven è un ricercatore di Leida, Paesi Bassi, cofondatore dell’European Foundation for Chinese Music Research (CHIME), editore del CHIME Journal e ricercatore musicale nella Repubblica Popolare cinese. Ha pubblicato diversi scritti sulla musica cinese, raccoglie canzoni popolari e tradizionali cinesi dal 1986 ed è inoltre regista, organizzatore di eventi musicali e consulente culturale per diversi festival internazionali.

 

L’ascolto musicale nell’epoca della riproducibilità tecnica. Giovanni Morelli in memoriam

Le tecnologie hanno rivoluzionato il modo di ascoltare e di archiviare musica, determinando un’importante cesura nella storia: alla voce e agli strumenti acustici si sono aggiunti il suono riprodotto e quello creato con mezzi elettrici o elettronici. L’esecuzione e lo spettacolo musicali subiscono varie forme di «rimediazione»; la fruizione diventa un’esperienza prolungabile e ripetibile nel tempo e nello spazio. Nella seconda metà del XX secolo i compositori si familiarizzano con i mezzi del nuovo ascolto, sfruttando dispositivi che generano nuovi suoni o trasformano quelli noti. Dal canto suo il cinema impone una specifica modalità di combinazione di immagine e suono che, nella recente fase digitale, è diventata la forma standard della comunicazione di massa; da questo processo l’informazione risulta estetizzata, mentre la musica viene inserita in campi simbolici preesistenti. Alla rivoluzione tecnologica si accompagnano due fenomeni sociali di forte rilevanza: il consumo della musica come merce e la diffusione planetaria della popular music.

È previsto un servizio di traduzione simultanea inglese-italiano

Per informazioni scrivere a: musica@cini.it

Scarica il programma generale

Nell’immagine: La popularité du gramophone, Agence Rol (gallica.bnf.fr / Bibliothèque nationale de France)

 


Programma

Venerdì 22 marzo

09.00-09.30 Saluti istituzionali.
Bibliografia di Giovanni Morelli in un prologo (a cura di Paolo Pinamonti, Università Ca’ Foscari, Venezia)

09.30-13.00   La musica d’arte dell’Occidente nelle dimensioni live e mediatizzata

Esteban Buch (EHESS, Paris), Eric Clarke (University of Oxford), Sebastian Klotz (Universität Leipzig)

Coordinatore: Alessandro Arbo (Université Strasbourg 2)

La tecnologia permette la fruizione musicale in contesti molto diversi da quelli immaginati dai compositori e al contempo stimola le capacità analitiche, rendendo il nostro orecchio più esigente ma anche più ospitale. Supporti digitali e streaming hanno ulteriormente modificato l’esperienza della musica, accostando repertori lontani fra loro e sollecitando un ripensamento dei suoi modi di presentarsi live.

14.30-18.00   Rimediazione: opera e danza in televisione, cinema e DVD

Alessandra Campana (Tufts University, Boston), Michele Girardi (Università degli Studi di Pavia), Gianfranco Vinay (Université Paris 8)

Coordinatore: Emilio Sala (Università degli Studi di Milano)

La ridefinizione del concetto di liveness è un dato evidente e forse anche dirompente nei performance studies contemporanei. Partendo dall’idea di esecuzione «mediatizzata» e dalla teoria della «ri-mediazione», la sessione affronta alcuni casi emblematici nei quali l’opera e la danza non sono semplicemente incluse in un video o in un film ma suggeriscono anche un nuovo sistema performativo. 


Sabato 23 marzo

09.30-13.00   Ascoltare con le immagini

Nicholas Cook (University of Cambridge), Martin Laliberté (Université Paris-Est, Marne-la-Vallée), Raffaele Pozzi (Università degli Studi Roma Tre)

Coordinatore: Roberto Calabretto (Università degli Studi di Udine)

Il cinema sonoro ha inaugurato nuove tipologie di ascolto. I tradizionali percorsi musicali narrativi hanno gradualmente ceduto il passo a modelli audiovisivi in cui l’integrazione fra suono e immagine è più articolata. Nel contempo altre forme d’arte (cinema sperimentale, video-art e installazione) hanno coltivato il sogno della «musica per gli occhi».

14.30-18.00   La nuova aura del disco: jazz, rock e pop

Vincenzo Caporaletti (Università degli Studi di Macerata), Dietrich Helms (Universität Onsnabrück), Mark Katz (University of North Carolina)

Coordinatore: Veniero Rizzardi (Conservatorio Statale «Agostino Steffani», Castelfranco Veneto)

La produzione discografica ha come correlato una forma sociale: il consumo di massa della musica. Questo mutamento non ha solo trasformato l’ascolto dei repertori preesistenti ma ha anche generato repertori nuovi, strettamente dipendenti dalle condizioni tecniche dei media. La relazione tra ‘ambiente’ tecnico, testo musicale, prodotto sonoro e ascolto investe ormai l’intera sfera della produzione musicale.

 


Domenica 24 marzo

09.30-13.00   Composizione ed esecuzione con mezzi elettronici

Nicolas Collins (The School of the Art Institute of Chicago), Angela Ida De Benedictis (Università degli Studi di Pavia), Nicolas Donin (IRCAM, Paris)

Coordinatore: Pascal Decroupet (Université Nice Sophia Antipolis)

Il rapporto tra musica e tecnologia viene qui affrontato sotto due aspetti: il ricorso alle tecnologie durante l’esecuzione in tempo reale di opere previste con diversi dispositivi tecnologici; l’attività compositiva sostenuta dalle nuove conoscenze che si sono prodotte grazie alle tecnologie, prima analogiche e poi digitali.

 14.30-18.00   Documentazione audiovisiva come fonte della ricerca etnomusicologica

Maurizio Agamennone (Università degli Studi di Firenze), Steven Feld (University of New Mexico), Nicola Scaldaferri (Università degli Studi di Milano).

Coordinatore: Giovanni Giuriati (Università degli Studi di Roma «La Sapienza»)

In etnomusicologia l’uso delle tecnologie di registrazione e riproduzione ha avuto effetti rilevanti sia per la ricerca d’archivio che per quella sul campo. Nel primo ambito il lavoro di documentazione sonora e audiovisiva restituisce le fonti primarie per lo studio di tradizioni orali (documenti e metadocumenti); nella ricerca sul campo esso apre invece a nuove possibilità di collaborazione, produzione di conoscenza e partecipazione.

 

Seminari di Musica Ottomana Bîrûn: vincitori del bando

Compositori armeni della tradizione ottomana

Caner CAN, cetra su tavola kanûn

Issa Nessim GOLITZEN FARAJAJE, liuto a manico lungo tanbûr

Miquel HIROSHI, percussioni

Erhan KAPLAN, liuto a manico corto ‘ûd

Michalis KOULOUMIS, violino (keman)

Deniz  SELTUG, voce

Dal 15 al 20 aprile 2013 si terranno per il secondo anno i Seminari di alta formazione in
musica classica ottomana, rivolti a musicisti e musicologi che intendano perfezionare le
loro conoscenze strumentali e musicologiche in questo importante ambito delle tradizioni
musicali. Docente, responsabile artistico e culturale di questi seminari è il Maestro
Kudsi Erguner, eminente musicista e musicologo noto a livello internazionale, assistito
dall’etnomusicologo Giovanni De Zorzi, specialista delle tradizioni musicali dell’area.
Nell’ambito di questo progetto, l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
ha indetto un bando per sei borse di studio rivolto a musicisti specializzati in musica
classica ottomana. Lo scopo del bando è quello di formare un Ensemble musicale che si
concentrerà su alcuni specifi ci aspetti della musica classica ottomana (repertori, compositori,
manoscritti) selezionati dal Maestro Kudsi Erguner e da Giovanni De Zorzi.
Il tema di quest’anno prevede lo studio delle opere dei compositori armeni della musica
classica ottomana tra i quali i brani dei compositori: Çelebi Ermeni Murad (XVI),
Baba Hamparsum Limonciyan (1768-1839), Oskiyan Vaskiyan (1780-1870), Nikogos
Aga Melkoyan (1830-1890), Sebuh Aga Simonyan (1824-1894), Tatyos Ekserciyan
(1858-1913), Bîmen Sen Der Gazaryan (1873-1943), Levon Hanciyan (1857-1947),
Hirant Kenklioglu (Emre), (1901-1978). Il seminario si concluderà il 20 aprile con un
concerto dei borsisti diretti da Kudsi Erguner.

More Hispano. Tomás Luis de Victoria in Rome and Madrid

Busto ligneo policromo di Santa Teresa d’Avila, su gentile concessione del Museo Diocesano di Bari-Bitonto


10 maggio ore 17
Venezia, Palazzo Grimani

Inaugurazione dei Seminari di Musica Antica 2013 a cura di Pedro Memelsdorff
in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Venezia e dei comuni della gronda Lagunare

Lezione introduttiva a cura del professor Alfonso de Vicente, dedicata ai mottetti di Tomás Luis de Victoria composti a Roma e Madrid.

Stampa l’invito


13 maggio ore 9.30 – 18.30
Venezia, Isola di san Giorgio Maggiore
Giornata internazionale di studi: Tomás Luis de Victoria in Rome and Madrid


15 maggio ore 18

Venezia, Basilica di San Giorgio Maggiore
Concerto in collaborazione con l’Abbazia di San Giorgio Maggiore

Ingresso libero


Nella cornice della nuova serie di Seminari di Musica Antica della Fondazione Giorgio Cini diretti da Pedro Memelsdorff, si terrà a San Giorgio un Seminario dedicato al repertorio di mottetti, salmi e antifone mariane di Tomás Luis de Victoria (1548-1611), guardando in particolar modo alle sue diverse tradizioni interpretative, principalmente italiana e spagnola. Tra i maggiori compositori di musica sacra del tardo Cinquecento europeo, Tomás Luis de Victoria riunisce l’influsso dei migliori polifonisti spagnoli suoi predecessori ad Avila – Espinar, Ribera, Navarro, Cabezón – a quello italiano, dovuto al suo ventennale soggiorno a Roma che lo portò a conoscere, e forse ad apprendere, dallo stesso Palestrina.

All’indagine filologica e stilistica della mottettistica di Victoria si affiancherà nel Seminario quella storico-performativa. Di particolare interesse sarà il confronto tra le tradizioni italiane e spagnole per quanto riguarda l’organico vocale e l’accompagnamento strumentale della polifonia liturgica, prassi riccamente documentata nel primo Seicento spagnolo. A tal fine parteciperanno due ensembles di borsisti (scelti tramite il consueto bando di concorso), e un accompagnatore all’organo. Questi giovani talenti saranno diretti principalmente dai maestri Rinaldo Alessandrini (Concerto Italiano) e Josep Borràs (organologo e fagottista, nonché direttore della Escola Superior de Musica de Catalunya), affiancati da altri specialisti internazionali della musica liturgica ispanica dell’epoca.


Con il contributo  di

            

 

 Con la collaborazione di   

               

XVIII Seminario Internazionale di Etnomusicologia

Prospettive di una musicologia comparata nel XXI secolo: etnomusicologia o musicologia transculturale?

Ascolta l’intervista a Francesco Giannattasio su Radio3

Guardando indietro agli oltre centotrent’anni di storia della etnomusicologia, diviene sempre più urgente compiere un bilancio complessivo sul suo statuto e sui compiti che attualmente svolge nel quadro più generale della ricerca scientifica, sulle forme, i comportamenti e i prodotti dell’espressione e della creazione attraverso i suoni.
È ancora giustificato un ruolo degli etnomusicologi come promotori, garanti e protettori delle “altre” musiche? E con quali motivazioni? La questione chiama in causa l’attuale statuto di oggetti e di ambiti che, ormai più per convenzione che per convinzione, chiamiamo ancora musica colta, musica popolare, musica di tradizione orale, musica elettronica e così via, o anche etnomusicologia, musicologia d’arte, musicologia contemporanea, popular musicology. Certamente le loro estensioni e i loro confini sono da rivedere, dato che i percorsi storici e le mappe geo-antropiche, sociologiche e stilistiche cui facevano riferimento sono radicalmente cambiati, con una velocità che ormai supera i nostri tempi di reazione e le nostre capacità di adattamento.


Programma:

GIOVEDI 24

            mattina, ore 9.30 – 12.30

Francesco Giannattasio (Università di Roma «La Sapienza»)

                        Introduzione al Seminario

Wolfgang Welsch (Friedrich Schiller Universität Jena)

Some basics concerning transculturality 

pomeriggio, ore 14.00 – 16.00

Lars-Christian Koch (Berliner Phonogramm-Archiv)

Tonsinn und Musik – Reconsidering methods of early Comparative Musicology

VENERDI 25

            mattina, ore 9.30 – 12.30

Timothy Rice (UCLA Herb Alpert School of Music)

Toward a theory-driven comparative musicology

 

            pomeriggio, ore 14.00 – 16.00

Svanibor Pettan (Secretary General of ICTM)

Engaged Ethnomusicology in the 21st Century

SABATO 26

            mattina, ore 9.30 – 13.30

                        Giorgio Battistelli (Direttore artistico dell’Orchestra Regionale Toscana)

Fare musica oggi: dialogo con un compositore

Discussione finale
Di tali questioni e dei molti problemi a essi correlati intende discutere, con esponenti di massimo livello internazionale della disciplina, il XVIII Seminario Internazionale di Etnomusicologia organizzato dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati.


Per informazioni:
Istittuto Interculturale di Sudi Musicali Comparati
Tel. 041 2710357 –
e-mail: musica.comparata@cini.it

XXX Seminario di Perfezionamento della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri

Giunto all’importante traguardo della trentesima edizione, il seminario di perfezionamentodella Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri, organizzato da Messaggerie Libri e Messaggerie Italiane, in collaborazione con l’Associazione Librai Italiani e l’Associazione Italiana Editori, si svolgerà come di consueto sull’Isola di San Giorgio Maggiore.
Il seminario, atteso appuntamento internazionale di grande rilievo per l’editoria, affronterà diversi temi relativi al mondo del libro, delle librerie e del mercato, con uno sguardo sempre attento e aggiornato sulle nuove proposte e sugli sviluppi in questo campo.
La Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri nasce nel 1983 con l’intento di ridefinire la figura professionale del libraio, adeguandola ai nuovi ritmi della produzione del libro, fornendola di strumenti di analisi e metodi innovativi e aggiornandola sulle esperienze professionali. Oltre ad aver formato nuove generazioni di librai, la Scuola è diventata nel tempo un laboratorio di sperimentazione e discussione sulle possibilità del libro; un luogo deputato a studiare le strategie di localizzazione delle librerie e la modalità della promozione libraria. Primo esempio in Italia, secondo in Europa, dopo Francoforte, la Scuola promuove una discussione che non rimane circoscritta all’organizzazione e alla gestione del punto vendita, ma che si estende a tutti gli aspetti che coinvolgono l’attività della libreria: distribuzione, commercializzazione e promozione. In questa occasione verrà anche consegnato il Premio per Librai “Luciano e Silvana Mauri”. Per maggiori informazioni, consultare il sito web: www.scuolalibraiuem.it.

Giornate internazionali di studio per il quarto centenario della morte di Giovanni Gabrieli (1554/56-1612)

«Alla schola del signor Giovanni Gabrieli»

Giovanni Gabrieli tra passato e futuro: contesti, modelli e allievi italiani

Giornate internazionali di studio per il quarto centenario della morte di Giovanni Gabrieli (1554/56-1612)

Erede e consolidatore dell’illustre tradizione polifonica e policorale veneziana, Giovanni Gabrieli mutò progressivamente il suo linguaggio musicale aggiornandolo alle modalità del ‘nuovo’ stile concertato con basso continuo e a taluni stilemi della nuova musica espressiva, sviluppatisi nell’ambito della monodia fiorentina e del madrigale mantovano.

Tale processo non fu senza conseguenze sulla formazione della nuova generazione di musici (veneziani e non) attivi in laguna. Sulla scia dello zio Andrea, Giovanni aveva attivato una vera e propria scuola (con tanto di tariffe e programmi prestabiliti) che aveva attratto a Venezia un gran numero di musicisti provenienti da ogni parte d’Europa. Se gli effetti esercitati sui suoi allievi d’Oltralpe (Aichinger, Schütz, Pedersøn, Grabbe, Nielsen e altri) sono parzialmente noti, meno chiara e assai più problematica è la definizione del contributo che Giovanni diede alla formazione di una tradizione compositiva locale. Una situazione che, a prescindere dalla musica strumentale (un campo in cui il peso dell’eredità gabrieliana è fuori discussione per via del suo ruolo dominante e fortemente novatore), è resa, in generale, particolarmente complessa per l’arrivo a Venezia, nel 1613,  di Claudio Monteverdi, a cui la storiografia più e meno recente ha spesso attribuito, forse con eccessivo entusiasmo, la principale responsabilità nei processi di innovazione verificatisi in laguna negli anni a venire.

Le giornate di studio si prefiggono di mettere a fuoco l’entità e la natura dell’eredità gabrieliana, aprendo la lente sulla produzione vocale sacra e profana dei suoi numerosi allievi e seguaci (G.B. Riccio, G.B. Grillo, G. Priuli, G. Valentini e altri) attivi in laguna e non, nei primi due o tre decenni del Seicento. In questo contesto appare cruciale, per il ruolo rilevante che ebbe nella nuova stagione musicale veneziana avviare una riflessione sulla formazione e la produzione del giovane Alessandro Grandi, i cui contorni sono ancora indefiniti.

Accanto a questo, altri temi oggetto di attenzione saranno: il rapporto di Giovanni con la stampa musicale (egli fu curatore, facendosi portatore di una tradizione, della pubblicazione postuma delle opere dello zio Andrea, anche se fu forse il compositore più restio dell’epoca a servirsi della stampa per la diffusione della propria produzione musicale), con il madrigale e con la committenza privata veneziana.

Comitato scientifico: David Bryant, Rodolfo Baroncini, Luigi Collarile.

Un evento della Fondazione Giorgio Cini – Comitato Regionale per il IV centenario della morte del musicista Giovanni Gabrieli organizzato dalla Fondazione Giorgio Cini.

                   Comitato Gabrieli logo ufficiale   RegioneVeneto_barra_colore   

Scuola Grande di San Rocco, Centro Tedesco di Studi Veneziani, Diocesi Patriarcato di Venezia, Fondazione Giorgio Cini, Fondazione Ugo e Olga Levi, Procuratoria di San Marco, Regione del Veneto, Università Ca’ Foscari di Venezia, Università degli studi di Padova.

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Programma

Lunedì 10 dicembre 2012

9.00

Saluti istituzionali e Introduzione.

 9.30-12.30

Chair: Gianmario Borio / Rodolfo Baroncini.

Rodolfo Baroncini (Conservatorio di Musica “Antonio Buzzolla”, Adria)

«Et per tale confirmato dall’auttorità del signor Giovanni Gabrieli»: l’auctoritas gabrieliana e la ricezione dei suoi modelli nei compositori veneziani (e non) della nuova generazione (1600-1620).

Metoda Kokole (Slovenian Academy of Sciences and Arts)

Giovanni Gabrieli’s style echoed in music produced in the first quarter of the seventeenth century on the territory between Koper/Capodistria and Graz.

Marco Di Pasquale (Conservatorio di Musica “Arrigo Pedrollo”, Vicenza)

Innovazione e calchi gabrieliani nelle canzoni da sonar di Giovanni Battista Riccio.

14.00-17.00

Chair: David Bryant / Sabine Meine.

Iain Fenlon (King’s College, Cambridge)

Constructing Images: Giovanni Gabrieli and the Claims of History.

Jonathan Glixon (University of Kentucky)

Students, Rivals and Contemporaries: Organists in Venetian Churches at the Time of Giovanni Gabrieli.

Jeffrey Kurtzman (Washington University, St. Louis)

Toward an Understanding of Cleffing, Pitch and Sonority in the Vocal Music of Giovanni Gabrieli.

David Bryant (Università Ca’ Foscari, Venezia), Elena Quaranta (Università Ca’ Foscari, Venezia)

Giovanni Gabrieli e la consuetudine dello stile concertato.

Philippe Canguilhem (Université de Toulouse Le Mirail)

Interpretare la musica strumentale d’insieme di Giovanni Gabrieli

 Martedì 11 dicembre 2012

9.00-12.30

Chair: Jeffrey Kurtzman / Luigi Collarile.

Luigi Collarile (Université de Fribourg)

Giovanni Gabrieli e le edizioni postume di Andrea: nuove considerazioni.

Giuseppe Clericetti (Radio Svizzera Italiana)

I ricercari di Giovanni Gabrieli nel contesto organistico e didattico veneziano.

Massimo Bisson (Università Iuav di Venezia)

Organi, cantorie e spazi per la musica nelle chiese veneziane all’epoca di Giovanni Gabrieli.

Stefano Lorenzetti (Conservatorio di Musica “Arrigo Pedrollo”, Vicenza)

Scritte nella mente? La musica per strumento da tasto di Giovanni Gabrieli e l’arte di comporre all’improvviso.

Info: musica@cini.it

Nell’immagine J. Barbaro, Pianta di Venezia, dettaglio con il convento di Santo Stefano, 1500