Convegni e seminari – Pagina 26 – Fondazione Giorgio Cini

YouTube in classe: la lettura dei video musicali per la costruzione di percorsi interculturali

L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati organizza un corso di formazione della durata di due giorni rivolto agli insegnanti della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado.

Il corso, a cura di Serena Facci e Gabriella Santini, si propone di analizzare i video musicali al fine di guidare gli studenti ad una fruizione consapevole di questo mezzo così diffuso, elaborare percorsi didattici di tipo interculturale e interdisciplinare, sollecitare attività creative che utilizzino il linguaggio multimediale dei video. La lettura critica di questo genere di produzioni multimediali aiuta a comprendere la funzione comunicativa dei diversi linguaggi che concorrono alla loro realizzazione. Le competenze acquisite possono inoltre essere investite, in sede scolastica, per guidare gli studenti nella produzione di video.

Agli insegnanti partecipanti verranno forniti supporti didattici sotto forma di testi scritti e materiale video. I percorsi scelti mireranno a coinvolgere docenti di diverse discipline, oltre musica, anche lettere, arte e immagine, lingua straniera, tecnologia. In particolare, il corso di formazione sarà articolato in due parti.

Nella prima parte, gli insegnanti analizzeranno alcuni video musicali proposti dalle docenti del corso, utilizzando una metodologia basata sulle funzioni dei diversi linguaggi. Si lavorerà con video musicali italiani e stranieri caratterizzati da contenuti musicali e ambientali di diversa provenienza geografica.

Nella seconda parte, l’attività del laboratorio didattico sarà dedicata più specificamente a suggerimenti e sperimentazioni per la produzione in classe di video musicali, che utilizzino le grandi potenzialità di Internet per connettere l’immensa varietà di spazi, suoni, immagini, linguaggi e suggestioni.

Il corso è riconosciuto dall’Ufficio Scolastico regionale per il Veneto. 

Il corso è a numero chiuso, i partecipanti sono ammessi fino ad esaurimento posti.

Iscrizione obbligatoria entro il 11 ottobre 2014, si prega di scaricare il modulo d’iscrizione e inviarlo a: musica.comparata@cini.it

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Stravinskij in Italia. Ricordo di Roman Vlad

Igor Stravinskij in Piazza San Marco (1925). Fondo Alfredo Casella, Fondazione Giorgio Cini, Venezia.


La ricezione italiana della musica di Igor Stravinskij sarà il tema di due giornate di studio, coordinate da Angela Carone, Massimiliano Locanto e Gianfranco Vinay.

Nella prima giornata Francesco Fontanelli, Simone Caputo e Simone Ciolfi approfondiranno la ricezione compositiva di Stravinskij in Alfredo Casella, Gian Francesco Malipiero e Goffredo Petrassi, mentre Federica Di Gasbarro, Alessandro Maras e Sabine Meine illustreranno l’atteggiamento della critica italiana nei confronti della musica del compositore russo, eseguita sia in città come Roma e Venezia sia nei piccoli centri.

La seconda giornata sarà interamente dedicata alla ricezione di Stravinskij negli scritti editi e inediti di Roman Vlad; le relazioni di Elia Andrea Corazza, Susanna Pasticci e Mauro Mastropasqua si concentreranno in particolare sugli studi dedicati allo Stravinskij dei balletti, delle opere vocali e della musica sacra, mettendone in luce peculiarità e aspetti innovativi rispetto alla trattatistica precedente e coeva.

Il convegno intende ricordare la figura di Roman Vlad a un anno dalla scomparsa, avvenuta due mesi dopo aver donato il suo archivio personale all’Istituto per la Musica.

Nel corso delle due giornate i partecipanti al convegno avranno la possibilità di visionare una selezione di materiali relativi a Igor Stravinskij provenienti dai Fondi dei compositori italiani conservati alla Fondazione Giorgio Cini. L’esposizione sarà curata dagli archivisti dell’Istituto per la Musica.

In occasione del Convegno, il 22 settembre alle ore 19, nella Sala Carnelutti della Fondazione Giorgio Cini si terrà un concerto dei docenti e degli allievi del Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia. In continuità con il tema del convegno saranno eseguite musiche di Stravinskij, Malipiero, Casella, Petrassi e Vlad. Il concerto è aperto al pubblico, su invito da ritirare all’ingresso, fino ad esaurimento posti.

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Decima Conferenza Mondiale ‘Il Futuro della Scienza’ Lo sradicamento della fame

L’accesso a cibo e acqua sono considerati diritti universali dalla Carta dei Diritti Umani della Nazioni Unite. Eppure oltre un miliardo di persone sulla Terra non ha accesso ad acqua pulita e soffre di denutrizione. La scarsità di cibo è la causa della maggior parte delle morti al mondo per malattia; la lotta per l’approvvigionamento a fonti di acqua pulita è una delle maggiori cause di conflitti armati. Di contro, le nazioni ricche del pianeta, che rappresentano una piccola parte dell’umanità, si trovano ad affrontare l’altro lato della medaglia della malnutrizione: l’eccesso di cibo e lo sviluppo dell’obesità, diventata una vera e propria epidemia con gravi conseguenze sulla salute. Con l’aumentare della popolazione mondiale, la risoluzione di questi problemi e una più equilibrata ridistribuzione delle risorse alimentari non è solo un imperativo morale, ma rappresenta l’unica strada per uno sviluppo sostenibile e per la sicurezza a livello
mondiale. La scienza e la tecnologia, se utilizzate con saggezza, possono apportare contributi essenziali alla via della risoluzione, guidando l’implementazione di soluzioni per assicurare a tutti sufficienti cibo e acqua pulita.

Questi i temi della decima edizione di The Future of Science – Conferenza Mondiale promossa da Fondazione Umberto Veronesi, Fondazione Giorgio Cini e Fondazione Tronchetti Provera – che verranno discussi da eccellenti relatori, competenti in diverse aree: cambiamenti climatici e desertificazione, agricoltura sostenibile, aumento esponenziale nel consumo di cibi di origine animale e patologie correlate (ad esempio diabete, obesità e malattie cardiovascolari), sicurezza e salute alimentare, ingegneria genetica e piante, implicazioni economiche, etiche e politiche.

Incontri in Fototeca

L’iniziativa Incontri in Fototeca. I Fondi fotografici dell’Istituto di Storia dell’Arte mira a coinvolgere specialisti della materia e storici dell’arte, ma non solo, nella conoscenza delle raccolte fotografiche e delle personalità che le hanno costituite.

Giovedì 18 settembre Lionello Puppi terrà una conferenza dal titolo Raimond van Marle: uno storico dell’arte geniale e scomodo, dedicata alla raccolta fotografica Van Marle-Ventura appartenuta all’illustre storico dell’arte olandese, autore dell’opera The Development of the Italian Schools of Painting. 

 Il ciclo di incontri sulle raccolte fotografiche conservate presso la Fototeca proseguirà, con appuntamento mensile, fino a dicembre  nell’ambito delle iniziative promosse in occasione del sessantesimo anniversario della nascita dell’Istituto di Storia dell’Arte.

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
Biblioteca del Longhena
18 settembre ore 16:30

 

 

Cantastorie e contastorie in Cina

Questo convegno, che prosegue e sviluppa la serie di incontri e spettacoli sulla musica cinese che l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati promuove da alcuni anni in collaborazione con CHIME (Foundation for Chinese Music Research di Leida), il Dipartimento di Studi sull’Africa e Asia Mediterranea dell’Università Ca’ Foscari Venezia e l’Istituto Confucio, riunirà alcuni tra i massimi esperti internazionali per discutere il tema della tradizione dei cantastorie in Cina, presentando ricerche in ambito storico, musicologico, e degli studi di letteratura orale.

Il programma del convegno sarà variegato e ricco di attrattive, performance, letture di approfondimento sui molteplici aspetti delle arti performative narrative cinesi.

Con questa iniziativa si intende creare l’occasione per un intenso incontro tra Oriente e Occidente, mettendo a confronto giovani artisti e interpreti senior, e tra studiosi e performer delle antiche arti narrative, riducendo la distanza tra le realtà della ricerca accademica e le arti performative e promuovendone una reciproca conoscenza e uno scambio proficuo.

Oltre a riunire i maggiori specialisti sul tema, arriveranno in Italia i più grandi interpreti di questa antica arte, per rappresentare una vasta gamma di repertori: tradizionali, moderni, rurali, urbani, della Cina settentrionale e meridionale. Saranno presenti tre artisti della narrazione senior provenienti dalla città di Yangzhou, Ma Wei, Ren Dekun (raccontastorie) e Shen Zhifeng (cantastorie). Inoltre, si esibirà il duo di cantastorie composto da Gao Bowen e Lu Jinhua da Shanghai, specializzati nel genere narrativo detto Suzhou tanci, e Dai Xiaolian, interprete della cetra classica cinese, il qin, da Shanghai, che sperimenterà un accompagnamento dei cantanti tanci, su canzoni qin. Per l’occasione, si esibirà anche l’astro nascente Cai Yayi di Quanzhou: una cantante di nanguan o nanyin, struggenti ballate d’amore tipiche della Cina meridionale. Infine, per controbilanciare, è stato invitato uno dei più grandi raccontastorie della tradizione europea: Abbi Patrix, dalla Maison de la conte di Parigi.

I curatori scientifici del Convegno sono Frank Kouwenhoven, direttore di CHIME, e Vibeke Bordhal, del Nordic Institute of Asian Studies (Danimarca).

Il convegno ed alcune performance si terranno sull’Isola di San Giorgio Maggiore, una serata aperta al pubblico verrà invece organizzata presso l’Auditorium Santa Margherita, Venezia.

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Per ulteriori informazioni: musica.comparata@cini.it

Incontri in Fototeca. I Fondi Fotografici dell’Istituto di Storia dell’Arte

L’Istituto di Storia dell’Arte inaugura un ciclo di conversazioni con storici dell’arte e specialisti della materia per parlare delle raccolte fotografiche conservate nei propri archivi e degli studiosi che le hanno costituite.

L’avvio della serie di incontri è affidato al prof. Anchise Tempestini con una conferenza dal titolo Appunti sull’origine degli archivi fotografici e delle fototeche di storia dell’arte.

Giovedì 26 giugno alle ore 16.30
Venezia, Nuova Manica Lunga.

Anchise Tempestini

Anchise Tempestini ha studiato all’Università di Firenze: dal 1967 all’inizio del 2003 ha lavorato presso la fototeca del Kunsthistorisches Institut di Firenze. Dal 1971 al 2010 è stato professore ospite in Università e Accademie a Aix-en-Provence, St. Andrews, Helsinki, Cracovia, Praga, Lubiana, Salzburg, Verona, Siena, Istanbul. Fa parte della Società di Studi Trentini di Scienze Storiche di Trento, della Società Filologica Friulana di Udine, dell’Accademia Raffaello di Urbino. Oggi collabora con la Fondazione Roberto Longhi di Firenze, Villa I Tatti (Harvard University) a Fiesole, il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi a Firenze e la Fondazione Giorgio Cini di Venezia.

 

Il suono sinfonico del romanticismo. Teoria e pratica della direzione d’orchestra nel ventesimo secolo

Il Progetto intende ricostruire l’evoluzione dell’immagine sonora del sinfonismo romantico attraverso la storia della direzione d’orchestra del Novecento. Nel fare questo, segue una linea non molto frequentata nella pur estesa bibliografia sui direttori d’orchestra, che coniuga la consapevolezza dei nessi storici con l’analisi del testo e della performance e con lo studio della formazione tecnico-professionale dei direttori nel contesto della storia della ricezione.

Viene qui considerato fondativo il principio secondo cui l’interprete ha un ruolo determinante per la comunicazione della musica e per il sistema sociale in cui la performance si inserisce. In particolare, il direttore d’orchestra ha ricoperto nel Novecento una funzione di complementarietà rispetto al compositore, e questo è tanto più evidente quanto più ci si addentra in un secolo il cui canone storico è saldamente formalizzato, ma sottoposto a costante revisione e reinterpretazione.

Le indagini metteranno in luce il nesso fra l’attività dei direttori e il loro contesto artistico, includendo fra gli strumenti critici i trattati più frequentati di tecnica direttoriale, di analisi e di teoria musicale, senza trascurare l’orizzonte estetico-filosofico. Questo permetterà di ricostruire non solo l’evoluzione della prassi direttoriale, ma anche di documentare come si è evoluto il modo di pensare il sinfonismo romantico attraverso il Novecento; in tal senso la storia dell’interpretazione musicale coincide con un segmento della storia dell’ascolto.

Il Progetto copre un arco di sei anni (2014–2019) e si articola in una serie di 18 conferenze su altrettanti direttori d’orchestra del Novecento, a testimoniarne i diversi orientamenti interpretativi, stilistici e tecnici.

Vai al calendario delle prossime conferenze

Le riprese video delle conferenze saranno messe a disposizione del pubblico via web, tramite il canale YouTube della Fondazione Giorgio Cini, mentre gli interventi saranno raccolti in due prestigiosi volumi, che usciranno in lingua inglese, a cura del comitato scientifico, presso una importante casa editrice. Il primo volume vedrà la luce alla fine del primo triennio (2016), mentre il secondo uscirà in concomitanza con la conclusione della rassegna (2019).

 

logo copia

 

 

 

una produzione congiunta di:

 

logo Cini Musica

 

 

 

LogoFondoMaag

 

 

 

Logo Zanotto

 

 

logo Sapienza

Il laboratorio sinfonico di Claudio Abbado

Foto Credit Marco Caselli Nirmal 


 Il laboratorio sinfonico di Claudio Abbado

(scarica il pieghevole)

Il 29 maggio 2014, alle ore 18, all’Ateneo Veneto il giornalista e critico musicale
Angelo Foletto approfondirà l’attività e il pensiero di Claudio Abbado, il grande direttore
d’orchestra italiano scomparso lo scorso 20 gennaio. L’incontro sarà organizzato dalla
Fondazione Giorgio Cini.

l progetto The Symphonic Sound of Romanticism. Theory and Practice of Conducting in the 20th Century è una produzione congiunta dell’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini (Venezia), del Dipartimento di studi greco-latini, italiani e scenico-musicali dell’Università di Roma “La Sapienza”, del Fondo Musicale Peter Maag e della Fondazione Giorgio Zanotto (Verona). Il progetto si estende dal 2014 al 2019 e si articola in una serie di 18 conferenze su altrettanti direttori d’orchestra del Novecento, a testimoniarne i diversi orientamenti interpretativi, stilistici e tecnici. L’indagine ha come oggetto l’interpretazione del repertorio sinfonico dell’Ottocento, da Schubert a Mahler. Il principale obiettivo è quello di ripercorrere il modo di pensare il sinfonismo romantico attraverso il Novecento, riconsiderando la formazione e l’evoluzione della sua immagine sonora. Nel fare questo, il progetto segue una linea non frequente nella pur estesa bibliografia sui direttori d’orchestra, che coniuga la consapevolezza dei nessi storici con l’analisi del testo e della performance e con lo studio della formazione tecnico-professionale dei direttori nel contesto della storia della ricezione musicale. Viene qui considerato fondativo il principio secondo cui l’interprete ha un ruolo determinante per la comunicazione della musica e per il sistema sociale in cui è inserita la performance. Nel Novecento, in particolare, il direttore d’orchestra ha ricoperto una funzione di complementarietà rispetto al compositore, e questo è tanto più evidente quanto più ci si addentra in un secolo con un canone storico già saldamente formalizzato, ma costantemente sottoposto a revisione e reinterpretazione. Le indagini mettono in luce i legami fra l’attività dei direttori e il loro contesto culturale, includendo fra gli strumenti critici i trattati più frequentati di tecnica direttoriale, di analisi e di teoria musicale, senza trascurare l’orizzonte estetico-filosofico.

Nella progettazione interpretativa di Claudio Abbado la scelta degli ‘strumenti’ è decisiva. Gli interpreti, gli organici, le partiture, le edizioni critiche, gli strumenti e le modalità esecutive sono stati sempre selezionati consapevolmente, per ‘completare’ l’interpretazione. In mezzo secolo di attività direttoriale ufficiale tali strumenti si sono molto evoluti. Il gesto esecutivo – complesso e critico – ha sempre inteso conciliare riflessioni poetiche, maturità tecnica e consapevolezze testuali. Dietro questo laboratorio interpretativo ‘aperto’ si può leggere la singolare formazione musicale. Abbado è stato il primo direttore italiano del Dopoguerra a eludere il tirocinio direttoriale legato all’opera. È approfondendo la musica d’oggi e la letteratura ‘classica’ che ha acquisito sicurezza nell’affrontare il repertorio romantico. Partendo dal ripensamento dell’idea (e dell’orchestra) beethoveniana – Abbado è l’unico direttore del nostro tempo che ha portato a termine tre integrali discografiche sinfoniche, e con complessi idiomatici come Wiener e Berliner Philharmoniker – la sua riflessione si è riverberata su tutta la letteratura sinfonica precedente, e su quella derivata, Mahler incluso.

Angelo Foletto, critico musicale di «Repubblica», è stato vicedirettore di «Musica Viva». Ha insegnato presso il Conservatorio di Milano e la Scuola Holden di Torino. Scrive su «L’Adige», «Suonare News», «Classic Voice» e altre riviste; collabora con media, teatri e istituzioni musicali. Ha scritto Carmen. Guida all’opera (Mondadori 1984), Carlo Maria Giulini (Edizioni San Paolo 1997) e Daniele Lombardi – Forse. Verso un autoritratto (Nardini Editore 2012). È presidente degli Amici della Galleria d’arte moderna di Milano, dell’Associazione culturale “Achille Foletto” di Ledro e, dal 1996, dell’Associazione Nazionale Critici Musicali.

La musica a Venezia nei secoli XVI e XVII: fonti, metodi e prospettive storiografiche

Il seminario  rivolto a studenti e a giovani ricercatori, si prefigge, da un lato, di fornire un orientamento alla ricerca musicologica su tematiche veneziane presentando alcuni fondi musicali e documentari conservati nei  principali archivi e nelle più importanti biblioteche  della città e, dall’altro, di avviare una riflessione di carattere metodologico sulle potenzialità di talune fonti e sulle nuove prospettive di ricerca che aprono.

Della durata di cinque giorni, il seminario prevede lezioni teoriche ed esercitazioni sul campo. Affidate a un ampio staff di docenti comprendenti studiosi di diverso indirizzo disciplinare, le lezioni spazieranno da tematiche di carattere storico-metodologico generale a specifiche tematiche musicali veneziane con un’attenzione particolare alle caratteristiche e alle potenzialità delle fonti locali. Una parte delle lezioni avrà inoltre una finalità pratica di orientamento e preparazione alle esercitazioni che si terranno nei principali archivi cittadini.

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Dal 1° luglio l’articolazione del corso sarà la seguente: 

9.30 – 13        Lezioni di carattere storico-metodologico e di orientamento e preparazione alle esercitazioni sul campo;

15 – 18           Esercitazioni sul campo. Sono previste esercitazioni nelle biblioteche e negli archivi seguenti: Archivio Storico del Patriarcato, Archivio di Stato di Venezia, Biblioteca del Museo Civico Correr, Biblioteca della Fondazione Ugo e  Olga Levi, Archivio IRE.

Per iscriversi al Seminario o per informazioni si prega di contattare musica@cini.it

Docenti

Rodolfo Baroncini (coordinatore), Conservatorio di Adria

Gino Benzoni, Fondazione Giorgio Cini

Agata Brusegan, Archivio IRE

David Bryant, Università Ca’ Foscari di Venezia

Paolo Cecchi, Università di Bologna

Isabella Cecchini, Università Ca’ Foscari di Venezia

Marco Di Pasquale, Conservatorio di Vicenza

Giuseppe Ellero, Archivio IRE

Silva Girardello, Biblioteca del Museo Correr

Elena Quaranta, Università Ca’ Foscari di Venezia

Davide Trivellato, Archivio Storico del Patriarcato

Monica Viero, Biblioteca del Museo Correr

Musica e cultura persiana nel mondo ottomano


Scrivano seduto, attribuito a Gentile Bellini (Venezia, 1429-1507). Isabella Stewart Gardner Museum, BostonVenezia,


1 aprile 2014 ore 9.30

Musica e cultura persiana nel mondo ottomano
Giornata di studi a cura di Giovanni De Zorzi

Interventi di
Giampiero Bellingeri, Simone Cristoforetti, Giovanni De Zorzi, Jean During,
Kudsi Erguner, Giovanni Giuriati, Arash Mohafez, Stefano Pellò, Luigi Perissinotto
Aula Baratto, Ca’ Foscari Dorsoduro 3246 Venezia

Università Ca’Foscari Venezia Dipartimento di Filosofia
e Beni Culturali

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