Convegni e seminari – Pagina 24 – Fondazione Giorgio Cini

Il vetro finlandese

Nel corso della mostra Il vetro finlandese nella Collezione Bischofberger a cura di Kaisa Koivisto e Pekka Korvenmaa (13 aprile – 2 agosto 2015) allestita da Le Stanze del Vetro sull’Isola di San Giorgio Maggiore, l’Istituto di Storia dell’Arte, attraverso il proprio Centro Studi del Vetro, organizza un convegno internazionale di studi dedicato al vetro finlandese e alla sua influenza all’estero.

Il simposio si configura come ideale complemento dell’esposizione e intende mettere in luce l’evoluzione del design finlandese dai primi anni Trenta fino agli anni Settanta, grazie al contributo di importanti studiosi che approfondiranno – tra gli altri – gli aspetti relativi alla storia del design finlandese e il suo influsso sulla scena internazionale. È in questi anni che accanto a designer di fama indiscussa, come i coniugi Aino e Alvar Aalto, si affermano anche i futuri astri nascenti del design scandinavo, tra i quali Arttu Brummer, Gunnel Nyman, Göran Hongell e si avviano importanti collaborazioni tra aziende italiane e artisti finlandesi, come testimonia il caso fortunato della vetreria Venini con Tapio Wirkkala e Timo Sarpaneva.


GIOVEDÌ 4 GIUGNO

MATTINO – 9.30
Saluti
Luca Massimo Barbero,
Direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini

10.00 – 13.00
Pekka Korvenmaa
What was there besides glass?

Kaisa Koivisto
Nature and Finnish glass from the Thirties to the Seventies

Jennifer Opie
Finnish glass in London

Nina Strizler-Levine
Finnish Design in America: discourses, mythologies, realities


POMERIGGIO – 15.OO

Jean-Luc Olivié
Paris-Helsinki, one way or round trip?

Timo Keinanen
Fantasia e funzionalità, i vetri di Aino e Alvar Aalto

Maja Heuer
Paradigm shift for Scandinavian glass – experimentation and redefinition of contemporary Finnish
glass during the glass industry’s period of transformation

Valerio Terraroli
Forma e gusto impeccabili: lo stile finlandese e il design italiano

Vittorio Linfante
Ritorno al futuro del design: il continuo dialogo tra design italiano e design finlandese

Rosa Barovier Mentasti
Vento del Nord


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La Giovinezza di Tintoretto

L’appuntamento di studio prende le mosse dalle ricerche fondatrici di Rodolfo Pallucchini sulla giovinezza di Tintoretto e intende associare prospettiva storiografica e analisi critica. Il periodo della formazione del Robusti (1538 ca. – 1550 ca.) è ancora poco chiaro e la mancanza di una messa a fuoco puntuale non aiuta, né sostiene, la costituzione del primo catalogo dell’artista che, nell’ottica di F. Ilchman e R. Echols, dovrebbe contribuire a rinnovare la percezione che abbiamo del pittore.

La prima parte del convegno intende interessarsi alla definizione di uno “stile di giovinezza” e all’identificazione delle influenze, più o meno manifeste, nelle prime opere attribuite a Tintoretto. In questa sessione ci si concentrerà in particolare su questioni di attribuzione, senza tuttavia limitarsi a considerazioni di carattere stilistico, ma indagando più ampiamente la storia del contesto artistico veneziano degli anni 1530-1540.

Nella seconda parte del convegno ci si interesserà invece a questioni più propriamente iconografiche e storiografiche, a partire dall’analisi di opere precise. I dipinti del giovane Tintoretto propongono un linguaggio figurativo originale, attraverso cui è possibile percepire riferimenti culturali, filosofici e poetici singolari – si pensi ad esempio alla pittura a soggetto mitologico – punto di partenza per indagare più approfonditamente l’educazione intellettuale del giovane artista.

Infine la giovinezza di Tintoretto è anche quella di altri pittori e scultori che, intorno alla metà del Cinquecento, giocano un ruolo fondamentale nell’arte veneziana, tema a cui sarà dedicata l’ultima parte del convegno. Questi artisti, la cui educazione tosco-romana è stata presentata per lungo tempo come contraria al gusto veneziano e a cui, per questa ragione, si è riservata scarsa attenzione, fanno la loro apparizione sulla scena locale intorno al 1535-1550. Lavorare sulla giovinezza del Tintoretto significa perciò riaprire il “caso” del manierismo a Venezia (o manierismo veneziano) e quello del dialogo fecondo intrattenuto dai veneziani con gli artisti fiorentini, romani o mantovani.

Il convegno è organizzato dall’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini, assieme a l’Università Ca’ Foscari di Venezia, l’École Pratique des Hautes Études (EPHE), l’Université Charles-de-Gaulle – Lille 3 e l’Université Lumière Lyon 2.

Scarica il programma in pdf La Giovinezza di Tintoretto

Musica ottomana Bîrûn: I maftirîm e le opere degli ebrei sefarditi nella musica classica ottomana

Dal 13 al 18 aprile 2015, l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati organizza la quarta edizione di Bîrûn, un ciclo di seminari di alta formazione in musica classica ottomana, diretti da Kudsi Erguner e rivolti a musicisti professionisti e semi professionisti. Il termine Bîrûn fa riferimento a quella che un tempo era la Scuola per i musicisti di corte e con questo Seminario ci si propone di far diventare San Giorgio un centro di elaborazione culturale e riflessione sull’eredità musicale dell’Impero ottomano nel bacino mediterraneo. Per l’incontro di quest’anno il Maestro Erguner ha scelto come tema “I maftirîm e le opere degli ebrei sefarditi nella musica classica ottomana”.

Un gruppo internazionale di borsisti, scelti tramite un bando di concorso, specializzati in flauto ney, liuto a manico corto ‘ûd, liuto a manico lungo tanbûr, cetra su tavola kanûn, vielle kemençe o yayli tanbûr e percussioni (tamburi a cornice def o bendir; tamburo a calice zarb, timpani kudûm, voce maschile), approfondirà nel corso della settimana lo studio delle opere della tradizione spirituale dei maftirîm e di quelle risalenti a compositori ebrei quali Moshe Faro, vissuto nella seconda metà del XVIII secolo e attivo alla corte del sultano Mahmud I (1730-1754), o di un genio come İzak Fresco Romano (1745-1814), attivo alla corte di Selim III (1761-1808).

Sabato 18 aprile alle ore 18, il seminario si concluderà con un concerto aperto al pubblico (ingresso libero fino ad esaurimento posti) eseguito dai borsisti diretti da Kudsi Erguner. Scarica la locandina del concerto.

Inoltre, come da tradizione, il seminario sarà accompagnato da una giornata di studi dal titolo “Musica e cultura ebraica nel mondo ottomano“a cura di Giovanni De Zorzi e Piergabriele Mancuso organizzata  in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell’Università Ca’ Foscari Venezia. La giornata di studi si terrà a Ca’ Foscari mercoledì 15 aprile. Per maggiori informazioni, scarica il programma.

Shakespeare in Venice Summer School. The Shylock Project

In occasione dei 400 anni dalla morte di William Shakespeare e dei 500 anni dalla nascita del Ghetto di Venezia, il Centro Studi sul Teatro e il Melodramma Europeo organizza una Summer School di studi intensivi per esplorare il testo e il contesto de Il Mercante di Venezia di Shakespeare.

Un ricco programma della durata di quattro settimane che avrà luogo nella splendida cornice del monastero benedettino di San Giorgio, con lezioni e workshop tenuti da docenti di fama internazionale, performance teatrali e musicali ed escursioni al Ghetto ebraico e in altri luoghi significativi di Venezia.

Un’occasione unica per approfondire il dramma shakespeariano, che ha come obiettivo la creazione, nel 2016, della prima produzione de Il Mercante di Venezia ambientata nel Ghetto ebraico della città.

Il corso vedrà la partecipazione di docenti di fama internazionale:
Bill Alexander, Shaul Bassi, Murray Baumgarten, Laszlo Benke, Paola Bertolone, Maria Ida Biggi, David Bryant, Saba Burali, Tom Cartelli, Donatella Calabi, Kent Cartwright, Matt Chiorini,  Monica Chojnacka, Roberta Cimarosti, Fernando Cioni, Karin Coonrod, Péter Dávidházi, Valerio de Scarpis, Tobias Döring, Paul Edmondson, Keir Douglas Elam, Tibor Fabiny, Stephen Greenblatt, Galit Hasan-Rokem, Loretta Innocenti, Howard Jacobson, Geza Kallay, M. Lindsay Kaplan, Simon Levis Sullam, Gabriele Mancuso, Stephen Orgel, Avraham Oz, Natália Pikli, Loredana Polezzi, Freddie Rokem, Carol Chillington Rutter, David Schalkwyk, Alessandro Serpieri, Michael Shapiro, James Shapiro, B.J Sokol, Boika Sokolova, Ramie Targoff, Valeria Tirabasso, Alberto Toso Fei, Alan Yentob, Stanley Wells, David Whittaker, Susanne Wofford.

Scarica il programma della Sumemr School in pdf


Durante la Summer School sono previsti degli eventi aperti al pubblico.

Ecco il programma, scaricabile anche in pdf: Open Lectures & Performances

Open Lectures & Performances

Wednesday 17th June / Fondazione Giorgio Cini
17.30 Karin Coonrod (Colombari Theatre Company)
Shakespeare in Italy, Shylock in the Ghetto: Past and Future Projects

Thursday 18th June / Fondazione Giorgio Cini
17.30 Carol Chillington Rutter (Warwick University)
Sir Henry Wotton: Venice in the Age of Shakespeare

Monday 22nd June / Università Ca’ Foscari, Aula Baratto
17.30 Stephen Orgel (Stanford University)
Which Is the Merchant Here, and Which the Jew?: Shylock Inside Out

Thursday 25th June / Fondazione Giorgio Cini
16.30 Stephen Greenblatt (Harvard University)
The Secret Weight of ‘The Merchant of Venice’

18.00 Howard Jacobson in conversation with Alan Yentob (BBC)
Rewriting Shylock

21.00 PERFORMANCE
Matt Chiorini
Orson Welles/Shylock, a Docu-Fantasy Radio Play

Friday 26th June / Fondazione Giorgio Cini
21.00 PERFORMANCE
Colombari Theatre Company
The Merchant of Venice – First Theatrical Actions

Monday 29th June / Palazzo Mocenigo
17.30 Bill Alexander (Royal Shakespeare Company)
A Merchant of Many Faces

CONCERT
Rosemary Forbes-Butler & Pier Paolo Ciurlia

Where is Fancy Bred?

Friday 3rd July / Fondazione Giorgio Cini
16.00 Péter Dávidházi (Eötvös Loránd University)
Hamlet, Shylock and the Meaning of Biblical Allusions

17.30 James Shapiro (Columbia University)
Shakespeare and the Jews

Tuesday 7th July / Venice International University
16.00 Tobias Döring (Ludwig Maximillian University)
Shylock, the German

17.30 David Schalkwyk (The Global Shakespeare)
Shylock and the Impossible Gift of Love

Friday 10th July / Fondazione Giorgio Cini
16.00 Paul Edmondson (The Shakespeare Birthplace Trust)
Christianity and ‘The Merchant’

17.30 Stanley Wells (The Shakespeare Birthplace Trust)
Shylocks

Variazioni in sviluppo: i pensieri di Giovanni Morelli verso il futuro

In occasione del quarto anniversario della scomparsa di Giovanni Morelli e in concomitanza con le manifestazioni per il trentesimo anniversario dell’Istituto per la Musica, si propone una riflessione su alcuni tra i più rilevanti testi dell’eminente musicologo e primo direttore dell’Istituto. I temi rispecchiano la poliedrica personalità intellettuale di Morelli: dalla retorica musicale alla popular music, dalla drammaturgia dell’opera romantica alla composizione per il cinema, dal rapporto tra genio e malattia alla composizione dello spazio nel secondo Novecento.

Il seminario sarà coordinato da Gianmario Borio e Giada Viviani e presieduto da un comitato scientifico composto da Michele Girardi, Emilio Sala, Luca Zoppelli e Paolo Pinamonti, curatore di una bibliografia degli scritti di Giovanni Morelli che sarà disponibile nell’occasione. Un gruppo di giovani musicologi si incaricherà di discutere le tesi formulate da Morelli e di collocarle nel quadro dei dibattiti attuali della musicologia internazionale. Al termine del seminario si terrà un concerto del mdi ensemble con musiche di Clementi, Feldman, Kurtág, Scelsi e Varèse.

 


 

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Vuoti di memoria; fantasmi che si aggirano

Nell’anno del 60° anniversario della costituzione dell’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano, e nel solco d’un’esperienza ormai molto collaudata avviata nel 1977, anche nel 2015 avrà luogo, in cinque mezze giornate, l’usuale incontro-confronto seminariale di storici di Venezia. Il titolo generale che accorpa i circa venti interventi previsti è: Vuoti di memoria; fantasmi che si aggirano.

Nel seminario ci sarà una tavola rotonda dedicata a Il Veneto, ci sarà un intervento sullo Spettro del comunismo che s’affaccia inquietante sul biennio rivoluzionario del 1848-49. Tra gli altri interventi previsti: La memoria dell’antico: tra affabulazione e storiografia e Venezia ’700 e fantasmi viennesi primo novecenteschi. Scarica il programma del Seminario in pdf

Incontri in Fototeca

Riprende il ciclo di “Incontri in Fototeca”, una serie di appuntamenti con storici dell’arte e specialisti per parlare delle raccolte fotografiche conservate presso l’Istituto di Storia dell’Arte.

La nuova edizione intende affrontare il tema dell’uso della fotografia nello studio della storia dell’arte, analizzando alcuni casi esemplari presenti nei fondi storici della fototeca, e proponendo, inoltre, spunti di riflessione sulle nuove tecnologie applicate all’analisi delle opere d’arte.

 

24 Settembre ore 16.30

Verso l’iperfotografia?

Alberto Prandi (Università Ca’ Foscari di Venezia)


 

29 Ottobre ore 16.30

Fotografare la scultura per la storia dell’arte 

Anne Markham Schulz (Brown University, Providence RI, USA)


 

26 Novembre 

Ludovico Mucchi: conoscere i pittori attraverso i raggi X

Gianluca Poldi (Conservation Scientist, Centro Arti Visive – Università degli Studi di Bergamo)

 

 

Vera Komissarževskaja incontra Eleonora Duse. La ‘Giovanna d’Arco’ della scena russa e la Divina del teatro italiano

In occasione del centocinquantesimo anniversario della nascita dell’attrice russa Vera Fedorovna Komissarževskaja [27 ottobre (8 novembre) 1864 – 10 (23) febbraio 1910] il Centro Studi per la Ricerca Documentale sul Teatro e il Melodramma Europeo organizza, in collaborazione con l’Universita degli Studi di Roma Tor Vergata, un Convegno internazionale di studi per approfondire la figura della nota attrice. L’incontro si pone l’obiettivo di mettere a confronto il repertorio, la direzione artistica e l’impegno sociale della ‘Divina’ Eleonora e della collega russa, definita dalla critica del tempo ‘la piccola Duse’.

 

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Fulvio Bianconi tra arte e vetro

In vista della mostra dedicata a Fulvio Bianconi alla Venini, il Centro Studi Vetro dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini, in collaborazione con Le Stanze del Vetro, organizza sull’Isola di San Giorgio un convegno internazionale di studi che intende analizzare la poliedrica figura dell’artista, nell’intento di restituire al pubblico il ritratto e il valore di una personalità  contraddistintasi da una diversità di interessi e ruoli.

Fulvio Bianconi (Padova, 1915 – Milano, 1996) figura singolare di grafico, illustratore, designer, con una formazione da artista, già all’inizio degli anni Trenta ha un primo contatto con il vetro muranese lavorando come apprendista decoratore sotto la guida di Michele Pinto, ma contemporaneamente esercita l’attività di caricaturista. Già inseritosi nell’ambiente milanese, viene notato da Dino Villani che lo introduce alle più note case editrici dell’epoca. Inizia così una serie di collaborazioni come grafico ed illustratore free lance con le case editrici Garzanti, Mondadori, Bompiani, Rizzoli e Motta, ed esegue una serie di affreschi per i negozi Galtrucco ed i padiglioni della Fiera Campionaria di Milano. Consolidato il suo rapporto con Garzanti, dove rimarrà stabilmente fino al 1975, contemporaneamente lavora anche per GiViEmme, FIAT, Marzotto, HMV, Pathe, Columbia, Pirelli e Rai.

Ma è nel 1946, a Murano, che, in seguito ad una commissione per flaconi portaprofumo per la GiViEmme, avviene l’incontro con Paolo Venini, conoscenza decisiva per la sua straordinaria esperienza nel mondo del vetro.

Intuito il grande spirito creativo del giovane Bianconi, Venini lo invita infatti a collaborare nella sua vetreria: frutto di questo sodalizio – che si protrae con continuità fino all’incirca alla metà degli anni Cinquanta – sono, ad esempio, le dodici Figure della Commedia dell’Arte (esposte nel 1948 alla 24.ma Biennale di Venezia), i Tiepolo, le Sirene, i Pezzati, i Fazzoletti, questi ultimi poi assurti a simbolo della Venezia post bellica. Tale produzione esprime in sé la vivacità e la ricchezza di quegli anni contribuendo all’affermarsi della vetraria veneziana anche in ambito internazionale.

Disegnatore ironico oltre che grande interprete del gusto minimalista degli anni Sessanta, collabora episodicamente con altre fornaci e le gallerie d’arte più attive nel settore vetrario: durante gli anni Cinquanta con la Gino Cenedese & C., nel 1958 con la galleria Danese di Milano con vetri realizzati dalla I.V.R. Mazzega, nel 1963 sotto la firma della Vetreria Vistosi viene premiato alla Triennale di Milano per un vaso cilindrico a fasce spiraliformi. Ancora una volta, presta la sua opera alla Venini eseguendo la serie di vasi “Informali” (1967 ca.) che riprendono il tema, a lui caro, della figura femminile. Nel 1966 collabora con la Vetreria Galliano Ferro e con la Seguso Vetri d’Arte (1978), la Toso Vetri d’Arte (1983) e la Vetreria de Majo (1991-92).

Fulvio Bianconi è stato evidentemente uno dei più influenti designer della vetraria di Murano del XX secolo, infaticabile sperimentatore di nuove ed antiche tecniche di lavorazione, costante oggetto della sua ricerca ed eclettica produzione.

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Mercoledì 4 febbraio

ore 9.30

Saluto di Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini

Intervento di Marino Barovier, curatore della mostra
Fulvio Bianconi alla Venini
(Le Stanze del Vetro, 13.09.2015 – 10.01.2016)

Italo Moscati
Maschere di vetro – La Commedia dell’Arte e le sue trasparenze

Cristina Beltrami
Fulvio Bianconi grafico pubblicitario e illustratore

Paolo Bolpagni
L’opera di Bianconi nel contesto artistico degli anni Cinquanta. Peculiarità e aspetti paradigmatici nel quadro dei rapporti tra arte e design


ore 15.00

Rosa Barovier Mentasti
L’altro Bianconi a Murano

Andrea Tosi
Bianconi e i maestri vetrai, quando arte e design incontrano la tecnica e la manualità

Fiorella Bulegato
Bianconi, Munari e il contesto progettuale milanese negli anni trenta


 

Stili imperiali. Elaborazione e diffusione di ‘modelli uniformati’ tra Impero francese e austriaco (1804-1848)

Promosso dal Centro studi per la ricerca documentale sul Teatro e il Melodramma europeo e l’Istituto di Storia dell’Arte, l’Archivio del Moderno di Mendrisio, la Scuola dottorale interateneo in Storia delle Arti di Venezia, la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia di Trieste e l’Istituto Storico Austriaco di Roma, il convegno intende indagare il diffondersi di nuovi modelli stilistici unitari nell’Europa di inizio Ottocento. Da Parigi a Vienna, la città e l’architettura, le arti e il gusto manifestano nuovi paradigmi omogenei che si delineano, con particolare evidenza, negli edifici pubblici, scuole, ospedali, biblioteche, teatri, porte di città. Per tutto questo, lo studio dell’antico rappresenta una base di partenza.

Partecipano al convegno: Andrej Betlej, Università Jagellonica di Cracovia; Maria Ida Biggi, Università Ca’ Foscari di Venezia e Centro Studi Teatro, Fondazione Giorgio Cini; Luca Caburlotto, Sovrintendente per i beni storici, artistici ed etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia; Martina Carraro, Università IUAV di Venezia; Giovanna D’Amia, Politecnico di Milano; Elena Doria, Università IUAV di Venezia; Renzo Dubbini, Università IUAV di Venezia; Rossella Fabiani, Sovrintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia; Jean-Philippe Garric, Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne; Andreas Gottsmann, Direttore Isituto Storico Austriaco di Roma; Alexander auf der Heide, Università degli Studi di Palermo; Richard Kurdiovsky, Accademia Austriaca delle Scienze di Vienna; Ewa Manikowaka, Accademia Polacca delle Scienze di Varsavia; Carlo Mambriani, Università degli studi di Parma; Luigi Mascilli Migliorini, Università degli Studi di Napoli L’Orientale; Marco Pogacnik, Università IUAV di Venezia; Francesco Repishti, Politecnico di Milano; Letizia Tedeschi, Archivio del Moderno, Mendrisio; Irena Žmuc, Civico Museo e Galleria di Lubiana; Giudo Zucconi, Università IUAV di Venezia.

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