Convegni e seminari – Pagina 19 – Fondazione Giorgio Cini

Summit internazionale The LOD-LAM SUMMIT 2017

Dopo San Francisco nel 2011, Montreal nel 2013 e Sidney nel 2015, questa quarta edizione del LODLAM Summit si terrà per la prima volta in Italia alla Fondazione Giorgio Cini  fucina di idee ed esperienze all’avanguardia nel settore delle digital humanities

 

Il 28 e 29 giugno 2017 la Fondazione Giorgio Cini ospiterà la quarta edizione del LODLAM Summit (Linked Open Data in Libraries, Archives and Museums), incontro internazionale sull’uso dei linked data da parte delle biblioteche, dei musei e degli archivi. L’evento, organizzato in collaborazione con Europeana, Pratt Institute, regesta.exe e AARnet, riunisce la comunità dei professionisti impegnati nello sviluppo e nella applicazione delle tecnologie Linked Open Data per la pubblicazione del patrimonio culturale sul web e avrà la forma di un workshop della durata di due giorni, al termine del quale verranno premiati due tra i cinque progetti più innovativi selezionati da una giuria internazionale. Program chairs saranno Ingrid Mason di AARNet e Antoine Isaac di Europeana.

 

Dopo San Francisco (2011), Montréal (2013) e Sydney (2015) il summit, per la prima volta Europa, arriva a Venezia presso la Fondazione Giorgio Cini, confermando il ruolo assunto dalla stessa Fondazione in questi ultimi tre anni avviando progetti importanti come Replica, l’Atlante Linguistico del Mediterraneo e gli archivi digitali dei suoi Istituti. Archivisti, bibliotecari, Record manager, Analisti di metadati, Computer scientists, Information analysts, Data architects provenienti da oltre 20 nazioni: i professionisti del mondo delle biblioteche, degli archivi e dei musei appartenenti alle istituzioni, a società ed organizzazioni promotrici di politiche innovative di pubblicazione dei dati del patrimonio culturale attraverso l’uso di tecnologie standard e non proprietarie, animeranno, secondo la metodologia dell’Open Space Technology, sessioni informali per confrontarsi su temi proposti dai delegati che danno vita, di volta in volta, a gruppi di lavoro su temi specifici.

L’obiettivo perseguito è quello di lasciare la massima libertà agli esperti di discutere dei progetti seguiti dalle diverse istituzioni in cui lavorano, scambiare idee con i colleghi, condividere esperienze di studio con progetti avanzati sui LOD per la navigazione semantica dei patrimoni culturali sviluppati in tutto il mondo.

Insieme alla Fondazione Giorgio Cini ha partecipato all’organizzazione del summit un qualificato gruppo di istituzioni culturali internazionali: Europeana, King’s College of London, Getty Institute, University of Huston, METRO (Metropolitan New York Library Council), Cornell University Library, CNR, Public Record Office Victoria, NYPL (New York Public Library), Auckland Museum, Fundación Conector (Colombia),  DigitalNZ, Intersect, DRTC Bangalore, North Rhine-Westphalian Library Service Center hbz Germany, Università di Bologna, Institute of Information Science – Academia Sinica di Taipei Taiwan, Stanford University Libraries, USA, National Institute of Informatics Japan, Kent State University Ohio, Istituto per i beni artistici, culturali e naturali Regione Emilia-Romagna, regesta.exe, Pratt Institute di New York, AARnet.

Il LODLAM Summit si svolge sotto il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), dell’Associazione Archivistica Nazionale Italiana (ANAI), dell’Alliance of Digital Humanities Organizations (ADHO), dell’International Council of Museums (ICOM).

 

Regesta.exe, nata nel 2002, è una società specializzata nell’uso di tecnologie per la valorizzazione dei beni culturali sul web e vincitrice, assieme alla Fondazione CDEC, del primo premio nella scorsa edizione LODLAM Challenge 2015. Nel 2011 ha rilasciato in open source la piattaforma web per il trattamento, la gestione integrata, la pubblicazione on line di archivi storici e multimediali xDams, evoluzione del progetto europeo 2002-2004 DAMS. Gli standard di interoperabilità, portabilità, modularità, tecnologie web based sono anche a fondamento delle applicazioni e i progetti sviluppati dal 2008 con le tecnologie Linked Data e gli standard del W3C per il web semantico. Nel 2013 e nel 2014 ha promosso le prime edizioni nazionali dell’International Open Data Day.
Da tre anni regesta.exe collabora con la Fondazione Giorgio Cini per la realizzazione del programma di condivisione e pubblicazione degli archivi digitali dei suoi istituti

Workshop | La creazione del timbro: gli strumenti ad arco amplificati in George Crumb, Franco Oppo, Fausto Romitelli e Giacinto Scelsi

Con questo workshop prosegue l’esperienza inaugurata nel 2016 con il titolo Research-led Performance.
L’obiettivo è quello di favorire la collaborazione di compositori, musicologi, strumentisti e tecnici del suono per la realizzazione di esecuzioni che si fondino su uno studio approfondito delle strutture musicali, sulle fonti del processo compositivo e sulla documentazione delle esecuzioni storiche.

L’attività di quest’anno, che avviene in partnership con l’ensemble RepertorioZero e in collaborazione con la Fondazione Isabella Scelsi, è rivolta agli strumenti ad arco, che si vogliano misurare con un repertorio contemporaneo. Lo studio comparato si svolgerà a partire dal quartetto Black Angels di Crumb e proseguirà con l’esecuzione di Elohim per 10 archi amplificati, opera inedita di Scelsi; uno spazio particolare sarà riservato alle fonti dell’Istituto per la Musica con la preparazione di Amply per due strumenti ad arco amplificati di Oppo e del quartetto Natura morta con fiamme di Romitelli, mentre Frances-Marie Uitti approfondirà alcuni aspetti delle notazioni e delle tecniche esecutive del violoncello.

Il bando con scadenza il 31 maggio selezionerà una dozzina di strumentisti ad arco, tra violinisti, violisti e violoncellisti che saranno ospitati presso la Residenza Branca e potranno pertanto seguire la messa a punto della performance in tutte le sue fasi.

Partecipano al workshop Alessandra Carlotta Pellegrini, Pierre Michel, Ingrid Pustijanac, Giovanni Verrando e Alvise Vidolin.

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Nella genesi dei propositi: con le migliori intenzioni; con le peggiori intenzioni; al di là di ogni intenzione

Al solito, in cinque mezze giornate corrispondenti ad altrettanti nuclei in cui s’articola l’argomento,
si svolgerà dal 15 al 17 maggio 2017 l’usuale seminario primaverile organizzato dall’Istituto di Storia della Società e dello Stato veneziano all’insegna del titolo generale, ossia il ‘proposito’.

Il seminario sonderà l’intreccio, in sede decisionale, tra detto e non detto, tra dichiarazioni esplicite e carsici retroterra. Laddove – specie nel ’500 e nel ’600, quando la si proclama a tutte lettere e la si teorizza senza reticenze – la ‘ragion di stato’ esige la simulazione di convinzioni che non si hanno e la dissimulazione dei pensieri che, invece, si covano nell’intimo, e non è che sia chiaro il confine tra il bene e il male, e nemmeno quello tra verità e menzogna.  Per tal verso il seminario potrà aggirarsi tra casi di straordinaria e ordinaria ambiguità.

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Per Francesco Degrada: la critica musicale e la musicologia italiana negli anni dell’impegno

Questa giornata di studi, coordinata da Gianmario Borio, Adriana Guarnieri e Franco Piperno, è la terza tappa del ciclo Musicologia: critica, filologia e storia: il ricordo di Francesco Degrada, organizzato congiuntamente con la Fondazione Pergolesi Spontini, il Centro Studi Pergolesi e l’Università degli Studi di Milano per ricordare la figura del musicologo italiano scomparso nel 2005. L’incontro di Venezia, organizzato in collaborazione con il Conservatorio Benedetto Marcello, mette in luce il ruolo che Degrada svolse per la diffusione del sapere musicale nella sua attività per il Teatro La Scala, nei suoi rapporti con i compositori dell’avanguardia, nell’organizzazione di festival e concerti, mediante programmi di sala e interventi sui media; aspetti sui quali si concentrano le relazioni di Cesare Fertonani e Alessandro Turba.
La funzione di mediazione tra lavoro scientifico e formazione del cittadino si colloca per Degrada in un contesto politico-culturale che sta sotto l’egida dell’impegno; le successive relazioni di Carla Cuomo su Massimo Mila e di Angela Carone su Roman Vlad contribuiranno a precisare questo quadro e a tracciare le linee di una stagione di grande vitalità per la cultura italiana. L’incontro, che prevede anche una testimonianza di Mercedes Viale Ferrero, inizierà con una tavola rotonda dedicata alle trasformazioni della critica musicale intercorse negli ultimi tre decenni; vi parteciperanno Angelo Foletto, Mario Messinis, Giorgio Pestelli e Paolo Petazzi.

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Le opere veneziane di Monteverdi: nuove proposte di lettura e messa in scena

16 giugno 2017
Fondazione Giorgio Cini, Isola di San Giorgio Maggiore

17 giugno 2017
Teatro La Fenice, Sale Apollinee


Il convegno, coordinato da Ellen Rosand e Stefano La Via e organizzato dall’Istituto per il Teatro e il Melodramma e dall’Istituto per la Musica, in collaborazione con il Teatro La Fenice, si inserisce nel quadro delle celebrazioni per i 450 anni dalla nascita di Claudio Monteverdi, e si propone come incontro tra studiosi e interpreti delle più varie provenienze e competenze. Articolato in due intense giornate, il convegno si suddivide in tre sessioni: le prime due, L’Incoronazione di Poppea”: da Busenello a Monteverdi e Il ritorno d’Ulisse in patria: chiavi di lettura e interpretazione”, si svolgeranno il 16 giugno presso la Fondazione Giorgio Cini; la terza sessione, Storia e critica delle messe in scena, avrà luogo il 17 giugno presso le Sale Apollinee del Teatro La Fenice.

A conclusione delle giornate di studio e al termine dello spettacolo, il Maestro Sir John Eliot Gardiner incontrerà Tim Carter e i relatori del convegno. Tra gli studiosi coinvolti Guillaume Bernardi, Mauro Calcagno, Jane Glover, Wendy Heller, Mario Infelise, Jean-François Lattarico, Maria Martino, Magnus Schneider, Hendrik Schultze, Anna Tedesco e Nicola Usula.

In coincidenza con il convegno, presso il Teatro La Fenice, il Maestro Sir John Eliot Gardiner e la Monteverdi Choir and Orchestras porteranno in scena la Trilogia Monteverdiana: L’Orfeo, Il ritorno d’Ulisse in patria e L’incoronazione di Poppea. Presentata a Venezia in anteprima assoluta, la Trilogia avrà un cast di giovani interpreti selezionati dal Maestro Gardiner tra Italia, Inghilterra e Francia, nel corso di un ciclo di workshop propedeutici alla messa in scena; l’Accademia Monteverdiana  ha avuto luogo nell’aprile 2016 presso la Fondazione Giorgio Cini, organizzata dall’Istituto per il Teatro e il Melodramma.


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Didascalia immagine:

Francesco Primaticcio, Ulisse e Penelope, 1560 circa, Toledo Museum of Art (Toledo, Ohio). Acquistato con il contributo del Libbey Endowment, dono di Edward Drummond Libbey, 1964.60


 

Musica e cultura da Herat a Istanbul a cura di Giovanni De Zorzi

Intervengono:

Giampiero Bellingeri, Michele Bernardini, Giovanni De Zorzi, Alessia Dal Bianco, Kudsi Erguner, Giovanni Giuriati, Francesca Grisot, Giovanni Pedrini, Luigi Perissinotto, Will Sumits, Ermanno Visintainer

CFZ Cultural Flow Zone – TESA 1 Zattere al Pontelungo, Dorsoduro 1392 Venezia
21 marzo 2017 ore 10.30

 

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The Music of the Merchant: Musical Life in and around the Venetian Ghetto from Shylock’s Era

Dal 24 al 30 luglio 2017, l’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini ospita il laboratorio The Music of the Merchant: Musical Life in and around the Venetian Ghetto from Shylock’s Era, a cura del Lucidarium Ensemble. Il laboratorio costituisce un’altra tappa del grande progetto triennale Shakespeare in and beyond the Ghetto: staging Europe across cultures, selezionato dalla Commissione Europea nell’ambito della call 2016 per i Progetti di Cooperazione Europea di Europa Creativa. Accanto all’Università Ca’ Foscari di Venezia e alla Fondazione Giorgio Cini, tra i partner internazionali a sostegno del Progetto Europeo figurano Warwick University e Queen Mary University of London (Inghilterra), Ludwig-Maximilians-Universität München (Germania), Teatrul Municipal Tony Bulandra Targoviste (Romania).

Il laboratorio esplorerà il mosaico di repertori che caratterizzava il paesaggio sonoro della Venezia del XVI Secolo: danze e “mascherate” legate alla Commedia dell’Arte e al Carnevale; canzoni ebraiche in lingua yiddish, italiana e spagnola, mutuate da fonti del XVI secolo; liturgie, paraliturgie e piyyutim provenienti dalla tradizione orale ebraica italiana. Nel corso di una settimana di studi intensivi, si analizzeranno le musiche che la gente comune ascoltava nella quotidianità domestica o nel corso di feste e celebrazioni, con particolare attenzione alle sonorità del Ghetto. Oltre alle ensemble vocali, strumentali e miste, i workshop saranno focalizzati sul repertorio ebraico, con classi di canto e di percussioni storiche. Saranno inoltre attivate lezioni di liuto, flauto e strumenti a fiato, tamburini, percussioni e dulcimer. Un’attenzione particolare sarà dedicata ai repertori musicali arrivati ai giorni nostri in forma parziale, e alle modalità di approccio necessarie al loro studio e alla loro interpretazione.

Il workshop è realizzato in collaborazione con Haute école de musique, Genève, ed è rivolto a cantanti e strumentisti interessati alla musica ebraica e rinascimentale.

Il termine per l’invio delle candidature è il 15 aprile 2017.


 

Per maggiori informazioni:

teatromelodramma@cini.it

lucidarium@gmail.com

http://www.lucidarium.com/summer-course-music-of-the-merchant/


 

 

 

 

 

 

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Laboratorio Masks of Shylock

Dal 17 al 26 gennaio 2017, il Teatrul Municipal Tony Bulandra di Targoviste ha ospitato il workshop Masks of Shylock, tenuto dalla Compagnia Pantakin. Il laboratorio si colloca a completamento del lavoro intrapreso dalla Compagnia nel mese di novembre, presso la Fondazione Giorgio Cini, con il laboratorio Shylock dopo Shylock  Le maschere di Shakespeare. Anche questa tappa rientra nel grande progetto triennale Shakespeare in and beyond the Ghetto: staging Europe across cultures, selezionato dalla Commissione Europea nell’ambito della call 2016 per i Progetti di Cooperazione Europea di Europa Creativa. Accanto all’Università Ca’ Foscari di Venezia e alla Fondazione Giorgio Cini, tra i partner internazionali a sostegno del Progetto Europeo figurano Warwick University e Queen Mary University of London (Inghilterra), Ludwig-Maximilians-Universität München (Germania), Teatrul Municipal Tony Bulandra Targoviste (Romania).

I sedici partecipanti al laboratorio sono stati reclutati attraverso un bando e selezionati tramite audizione. L’analisi del movimento e l’improvvisazione sono state le due linee guida del workshop che, partendo dalla scoperta della maschera come strumento espressivo, ha studiato il movimento dell’attore nello spazio e le tecniche di recitazione e stilizzazione. Il workshop ha permesso ai partecipanti di acquisire i codici espressivi su cui costruire le improvvisazioni dei personaggi.

Il workshop confluirà in una produzione da realizzarsi nel settembre 2017, che debutterà nel mese di ottobre all’interno della stagione 2017/2018 del Teatrul Bulandra; lo spettacolo sarà centrato su una rilettura del Tito Andronico shakespeariano.

Bîrûn Musiche delle corti: da Herat a Costantinopoli

Dal 27 marzo al 1 aprile 2017 l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati organizza la sesta edizione di Bîrûn, un ciclo di seminari di alta formazione in musica classica ottomana diretti dal maestro Kudsi Erguner, rivolti a musicisti professionisti e semi professionisti.

L’appuntamento, quest’anno dedicato alle musiche delle corti del Khorasan e, più in particolare, alle opere del compositore Abd-al Qader Marâghî (1360?-1435), vede l’incremento di due borse di studio rispetto alle precedenti edizioni grazie al contributo del Ministero degli Affari Esteri della Turchia.

Gli otto borsisti selezionati tramite bando internazionale e specializzati in diversi strumenti (ney, ûd, tanbûr, kanûn, kemençe, percussioni, voce) avranno l’opportunità di studiare brani composti da Marâghî, opere attribuite al sultano timuride Huseyn Bayqara (1469-1506) e al poeta di lingua persiana Molla Jamî (1414-1492), tutte composizioni salvate dall’oblio grazie al lavoro di musicologi come Rauf Yektâ bey (1871-1935), Refik Fersan (1893-1965) e Ulvi Erguner (1924-1974).
La regione divisa tra gli attuali Iran, Afghanistan, Turkmenistan, Uzbekistan e Tajikistan è detta in lingua persiana Khorasan (“sol levante”) e i suoi centri principali, le città di Ghazni, Bukhara ed Herat, furono nel tempo capitali di diverse dinastie, come quelle dei Sassanidi, dei Ghaznavidi e dei Timuridi. Musicalmente l’area fu la culla d’una cultura che sta alla base delle musiche d’arte di tutte le corti d’oriente: dai tempi del sultano Mahmud di Ghazna (971-1030) sino alla fine dell’impero ottomano (1923), tutte le tradizioni musicali delle diverse corti furono intimamente legate tra loro così che si può, oggi, viaggiare attraverso la storia musicale da Istanbul ad Herat, da Herat sino a Baghdad e in India.

Un simile patrimonio di musica colta documentata storicamente fu preservato e trasmesso dagli Ottomani sino al XX secolo soprattutto nella loro capitale, Istanbul, mentre in altri paesi del Medio Oriente questo venne progressivamente sostituito da musiche popolari e regionali.

Il seminario si concluderà con un concerto dell’ensemble Bîrûn sabato1 aprile alle ore 18 diretto da Kudsi Erguner.

Il 21 marzo si svolgerà una giornata di studi dal titolo Musica e cultura da Herat a Costantinopoli, a cura di Giovanni De Zorzi nella sede universitaria Ca’ Foscari Zattere CFZ, in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.


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Vittorio Zecchin 1878-1947. Pittura e arti decorative a Venezia

Prosegue il ciclo di convegni internazionali curato dal Centro Studi del Vetro dedicato a designer che hanno collaborato con la vetreria Venini.

Il sesto convegno internazionale avrà come protagonista per la giornata di studi, correlata alla successiva mostra autunnale del 2017, l’artista muranese Vittorio Zecchin (1878-1947).

Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Venezia, Zecchin si distingue ben presto per l’insofferenza nei confronti della cultura verista tardo ottocentesca, e viceversa per l’adesione ad alcuni degli impulsi provenienti dalle Biennali lagunari, che gli permettono di approfondire le ricerche simboliste e le proposte delle avanguardie mitteleuropee. Partecipe della grande stagione che vede nelle mostre di Ca’ Pesaro il suo centro propulsore (periodo in cui realizza e presenta arazzi, ricami e vetri smaltati), Zecchin entra in contatto e collabora con diverse figure operanti nel contesto lagunare, tra cui il pittore Teodoro Wolf Ferrari e gli Artisti Barovier. Nel ruolo rilevante di direttore artistico della Cappellin Venini (1921-1925) e poi della M.V.M. Cappellin & C. (fino al 1926) progetta vetri dall’impatto innovativo e dall’originale raffinatezza, senza rinunciare mai alla ricerca sulla stilizzazione della forma.

Gli interventi del convegno di studi si focalizzeranno, nel novero degli argomenti in programma, sull’esperienza e la capacità inventiva di Zecchin sviluppando i temi e gli ambiti dell’attività di questo artista. Partendo dal contesto veneziano, verranno indagate: il suo rapporto personale con le arti decorative – aprendo un confronto anche col panorama nazionale e internazionale –, la stretta relazione tra la pittura, il vetro e il mondo delle arti applicate in generale, nonché la sua presenza alle importanti esposizioni dell’epoca, come le Biennali di Monza tra il 1923 e il 1927.

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