Convegni e seminari – Pagina 16 – Fondazione Giorgio Cini

CONVERSAZIONI D’ARTE 23 MAGGIO – 27 GIUGNO 2018

Il ciclo primaverile delle Conversazioni d’arte a Palazzo Cini vedrà protagonisti i disegni di architettura della raccolta Certani, esposti al secondo piano della casa-museo di Vittorio Cini in occasione della mostra Architettura immaginata. Sulla scia delle sezioni in cui la mostra si stessa si articola, esperti e storici dell’arte tracceranno un percorso tipologico, a partire dai disegni di quadratura di ambito bolognese e passando attraverso la tradizione scenografica, fino alle tavole acquarellate di Giacomo Quarenghi, offrendo un’occasione di approfondimento di un nucleo di disegni, in parte mai esposti, appartenenti alle collezioni della Fondazione Giorgio Cini.

23 MAGGIO | ORE 17:30
Inganni barocchi. Il disegno di quadratura a Bologna da Angelo Michele Colonna a Stefano Orlandi
Maria Ludovica Piazzi
Storica dell’arte

30 MAGGIO | ORE 17:30
La scenografia bolognese dai Bibiena ad Antonio Basoli: i disegni della raccolta Certani
Maria Ida Biggi
Fondazione Giorgio Cini

6 GIUGNO | ORE 17:30
Celebrazioni effimere: disegni per cerimonie funebri e festose
Marinella Pigozzi
Alma Mater Studiorum Università degli Studi di Bologna

13 GIUGNO | ORE 17:30
Francesco Algarotti a Bologna: i disegni di quadratura di Tesi, Jarmorini e Minozzi
Alessandro Martoni
Fondazione Giorgio Cini

20 GIUGNO | ORE 17:30
Modernità e bizzarria nei disegni per la Manifattura Aldrovandi del fondo Certani
Silvia Massari
Storica dell’arte

27 GIUGNO | ORE 17:30
Giacomo Quarenghi e i disegni di architettura
Elisabetta Molteni
Università Ca’ Foscari Venezia

La partecipazione all’incontro è compresa nel prezzo del biglietto di ingresso alla Galleria.
È consigliata la prenotazione. È possibile acquistare un biglietto cumulativo a 12€, valido per la partecipazione a tutti
gli incontri previsti dalla rassegna.

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Per un archivio fotografico dell’arte italiana. Vittorio Cini, la Fondazione Giorgio Cini e la Fratelli Alinari

Grazie al lavoro di riordino, studio e catalogazione della ricchissima documentazione fotografica conservata presso la Fototeca – attività che già da diversi anni impegna lo staff dell’Istituto di Storia dell’Arte e che ha ricevuto un nuovo impulso con l’avvio del progetto Replica, condotto dal laboratorio di Digital Humanities dell’École polytechnique fédérale de Lausanne in collaborazione con la Fondazione Cini –  è oggi finalmente possibile meglio indagare e conoscere il valore e l’esatta natura di quest’immenso patrimonio documentario. Esso è costituito, da un lato, dalle raccolte fotografiche pervenute nel tempo all’Istituto e appartenute a importanti storici dell’arte, fotografi, antiquari ecc., dall’altro, dall’altrettanto cospicuo numero di fotografie che sono il prodotto di specifiche campagne, delle relazioni di scambio con musei,  soprintendenze e altre istituzioni culturali, di acquisti presso ditte fotografiche, nonché, in modo assai rilevante per numero e importanza delle immagini, dei rapporti intercorsi per alcuni decenni tra Vittorio Cini, e la stessa Fondazione Giorgio Cini poi, e la società Alinari. Tale relazione con Alinari ha offerto l’occasione, fino al 1970, di arricchire in modo assai significativo il già considerevole patrimonio documentario della Fototeca, grazie all’arrivo non solo delle foto Alinari ma anche delle immagini realizzate dalle ditte acquisite nel corso degli anni dalla società Alinari stessa, come Brogi, Anderson, Chaufourier e Fiorentini. La giornata di studi organizzata dell’Istituto di Storia dell’Arte, con la collaborazione della Fondazione Alinari (Fratelli Alinari. Fondazione per la storia della Fotografia), intende proprio indagare e porre l’attenzione su questo stretto legame che ha inizio nel 1934 quando Vittorio Cini, detenendo personalmente e attraverso le società collegate la quasi totalità delle azioni della ditta fiorentina, diventa proprietario e ‘dominus’ di Alinari, e che trova poi naturale sviluppo negli anni sessanta con il passaggio della società alla Fondazione Giorgio Cini, la quale, attraverso il proprio Istituto di Storia dell’Arte, detterà per un decennio gli indirizzi delle nuove campagne fotografiche. Elemento quest’ultimo di non secondaria importanza, che sarà approfondito anche ripercorrendo la storia della Fototeca, dalle sue origini all’acquisizione delle importanti raccolte fotografiche che ne hanno fin da subito determinato la specifica fisionomia (si pensi alle fototeche personali di Raymond Van Marle, Giuseppe Fiocco, Rodolfo Pallucchini o a quella del fotografo fiorentino Nicolò Cipriani).

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L’attività è riconosciuta dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto, in seguito alla stipula del protocollo d’intesa (articolo 4), datato 8 marzo 2017.

Edward Gordon Craig e il “Drama for Fools”

L’Istituto per il Teatro e il Melodramma, in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova, il giorno 8 maggio ore 15 ospita la conferenza Edward Gordon Craig e il “Drama for Fools”, a cura del professor Didier Plassard, dedicata a Drama for Fools, il ciclo di commedie per marionette di Edward Gordon Craig.
Composto dal regista inglese nel corso della Prima guerra mondiale, questo grande progetto fuori dalla norma prevedeva un totale di 365 episodi; rimasto incompiuto, è stato recentemente pubblicato e portato alla luce nell’edizione bilingue curata dallo stesso Plassard (Edward Gordon Craig, Drama for Fools / Théâtre des fous, a cura di Didier Plassard con Marion Chénetier-Alev e Marc Duvillier, IIM / L’Entretemps, 2012). Si tratta di un capolavoro di comicità, accompagnato da bellissimi disegni, che rivela un lato nascosto, ironico e farsesco, del padre della regia teatrale contemporanea.

Didier Plassard è professore in studi teatrali presso l’Università Paul Valéry – Montpellier 3. Studioso di teatro moderno e contemporaneo, è specializzato in teatro di figura e nuove tecnologie applicate alla scena contemporanea.


Nell’immagine  “Edward Gordon Craig, illustrazione per il Drama for Fools, 1915 ca”

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Il performer e la semantica del gesto

Venezia, Fondazione Giorgio Cini – Salone degli Arazzi
8-10 maggio 2018

IL PERFORMER E LA SEMANTICA DEL GESTO.

Ambiente integrato di analisi del movimento e dei feedback emozionali

 Dall’8 al 10 maggio 2018, l’Istituto per il Teatro e il Melodramma, in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari e nell’ambito del progetto Teatro, ricerca, innovazione. La scena digitale, finanziato dalla Regione del Veneto, realizza con l’azienda see-d un seminario di ricerca volto all’analisi semantica e alla sonificazione del movimento del performer, in relazione ai feedback emozionali provenienti dal performer stesso e da un campione di pubblico.

Il progetto si propone di mappare il movimento dei performer attraverso la costruzione di un ambiente integrato di motion capture e sensori biometrici, creando un avatar digitale che possa muoversi attraverso modelli ‘semantici’ di movimento – inclusivi della componente gestuale ed emozionale – generati da attori di commedia dell’arte, danzatori contemporanei ed esponenti di discipline sportive. Una particolare attenzione sarà, inoltre, dedicata ai processi di sonificazione semantica del gesto, con la creazione di una partitura sonora generata dallo stesso movimento degli interpreti.

Lavoreranno alla creazione Ugo Padulosi (Eurotech Group), Lorenzo Pagliei (Conservatorio di Vicenza, Ircam di Parigi), Luca Richelli (Conservatorio di Vicenza, SaMPL – Sound and Music Processing Lab di Padova), Davide Tiso (Conservatorio di Vicenza, see-d di Venezia), con la partecipazione dell’attore Titino Carrara, delle danzatrici Tiziana Bolfe Briaschi, Camilla Monga e Chiara Vittadello, dei maestri di Tai Chi e di tennis Riccardo Belli e Sven Jurmic.

Giovedì 10 maggio alle ore 18.00, presso il Salone degli Arazzi della Fondazione Giorgio Cini, sarà realizzata una dimostrazione finale aperta al pubblico, come esito dei lavori e delle sperimentazioni che hanno avuto luogo nel corso delle tre giornate laboratoriali. L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

 

Luoghi per la cultura; cultura per i luoghi

Il seminario su Luoghi per la cultura; cultura per i luoghi sarà – almeno nelle intenzioni dell’Istituto per la  Storia della Società e dello Stato Veneziano – un’occasione stimolante per una riflessione intendente sull’interagire tra il contenitore ed il contenuto, tra l’ambiente e quel che vi si pensa, vi si dice, vi si scrive. In altre parole, per esemplificare, scegliendo tra i casi veneti, vengono in mente la dimora di Petrarca  ad Arquà, il giardino asolano del dialogo di Bembo sull’amore, il Palazzo Ducale sede del comando ed espressione della supremazia di stato, il patavino orto botanico via via tramutato dalla funzione ausiliaria di laboratorio farmaceutico a referente imprescindibile per la botanica intesa come disciplina autonoma.

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Research-led Performance: Flute and Guitar in Twentieth Century Music

Questa iniziativa rappresenta un nuovo capitolo della serie Research-led Performance con cui l’Istituto per la Musica interviene in modo attivo nella vita musicale, mettendo in moto una dialettica tra ricerca d’archivio e interpretazione musicale. Da un lato la pratica esecutiva si consolida grazie alle acquisizioni della ricerca archivistica e dell’approfondimento teorico; dall’altro lato l’indagine scientifica si avvale dell’esperienza di esecuzione e ascolto per verificare, affinare o ridefinire il proprio percorso. Dalla congiunzione di queste attività si genera una modalità di ricerca nuova e dinamica. Il workshop è la prima tappa di un progetto triennale che è stato concordato con il Forschungsrat della Hochschule der Künste Bern. Al centro dei lavori staranno opere di Castiglioni, Manzoni, Oppo, Romitelli e Togni.

Sono previste borse di studio per 24 giovani strumentisti: 8 della Hochschule der Künste, 8 del Conservatorio di Venezia e 8 selezionati mediante un bando. Come nelle precedenti edizioni di Research-led Performance, la manifestazione si articolerà secondo l’alternanza di sessioni puramente strumentali, coordinate dai docenti di flauto e chitarra, e sessioni di discussioni delle fonti di archivio, condotte da musicologi.


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CONCERTO
27 giugno 2018 ore 19:00
AUDITORIUM ‘LO SQUERO’

Il concerto, promosso dall’Istituto per la Musica, rientra nelle attività previste in occasione del Workshop Research-led Performance: Flute and Guitar in Twentieth-Century Music organizzato in collaborazione con la Hochschule der Künste Bern e il Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti, non è necessaria la prenotazione.


Gino Severini, Pedrolino et Arlequin, 1958. Collezione privata. © 2018. Adagp Images, Paris / SCALA, Firenze

Shakespeare all’Opera. “Romeo e Giulietta” e “Il mercante di Venezia”: riscritture e allestimenti

Il 23 e 24 aprile 2018, nell’ambito del Progetto Europeo Shakespeare in and beyond the Ghetto: staging Europe across cultures, l’Istituto per il Teatro e il Melodramma organizza il Convegno internazionale di studi Shakespeare all’Opera. Romeo e Giulietta e Il mercante di Venezia: riscritture e allestimenti, relativo alle rappresentazioni operistiche dei due testi shakespeariani. Musicologi, storici del teatro e drammaturghi analizzeranno i contesti in cui si sono sviluppate le rappresentazioni in musica delle opere di William Shakespeare che, dall’inizio del XVII secolo a oggi, hanno ispirato librettisti e compositori.

Nel corso delle giornate di studio, sarà presentata una riduzione de Il mercante di Venezia di William Shakespeare; lo spettacolo, curato e interpretato da Davide Lorenzo Palla, sarà diretto da Riccardo Mallus e accompagnato dalle musiche di Tiziano Cannas Aghedu. Studio sul Mercante di Venezia narra la vicenda di uno dei personaggi più noti della storia del teatro: l’ebreo Shylock che, da potenziale carnefice, diventa vittima di se stesso e di una giustizia che si beffa di lui. Lo spettacolo nasce in seguito a un lungo lavoro fatto con Tournée da Bar, la giovane impresa culturale che ha portato con grande successo i classici di Shakespeare nei luoghi teatralmente non convenzionali di tutta Italia.

Il Convegno internazionale di studi costituisce un’altra tappa del grande progetto triennale Shakespeare in and beyond the Ghetto: staging Europe across cultures (2016-2018), selezionato dalla Commissione Europea nell’ambito della call 2016 per i Progetti di Cooperazione Europea di Europa Creativa. Accanto all’Università Ca’ Foscari di Venezia e alla Fondazione Giorgio Cini, tra i partner internazionali a sostegno del Progetto Europeo figurano Warwick University e Queen Mary University of London (Inghilterra), Ludwig-Maximilians-Universität München (Germania), Teatrul Municipal Tony Bulandra Targoviste (Romania).


 


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Convegno internazionale di studi

La voce femminile presenta diversi aspetti di attualità la cui indagine impone un approccio multidisciplinare. L’obiettivo di questo convegno, coordinato da Michela Garda e Serena Facci,
è quello di indagare la centralità della voce femminile nelle dimensioni materiali, simboliche ed
estetiche. La prima sessione è dedicata alla riflessione teorica scaturita grazie all’impatto delle
pratiche vocali e compositive; nella seconda si affronta il ruolo della voce nel teatro musicale sia
dal punto di vista compositivo sia da quello performativo; al centro della terza sessione stanno
la sperimentazione vocale e l’estensione delle possibilità espressive; la quarta sessione indaga
infine le “grane” della voce e i nuovi timbri vocali mettendo a confronto esperienze maturate
nella composizione sperimentale, nella popular music e nel jazz. Nella seconda serata del convegno
avrà luogo dialogo tra Stefano La Via e la cantante Maria Pia De Vito, a cui seguiranno
dimostrazioni musicali dell’artista accompagnata dal pianista Huw Warren.

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Atlante Linguistico del Mediterraneo: nuovi sviluppi e prospettive

Nell’ambito delle iniziative per il progetto di valorizzazione digitale dell’Atlante Linguistico del Mediterraneo, si terrà a San Giorgio un seminario organizzato dalla Fondazione Giorgio Cini in collaborazione con il Centro di studi filologici e linguistici siciliani di Palermo; il Dipartimento di Scienze Giuridiche, del Linguaggio, dell’Interpretazione e della Traduzione dell’Università di Trieste; il Dipartimento Asia, Africa, Mediterraneo dell’Università di Napoli “L’Orientale”; ALEPO (Atlante Linguistico ed Etnografico del Piemonte Orientale)
del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino. Le questioni da affrontare riguarderanno: la definizione dell’assegnazione (da parte di Giovanni Ruffino, Franco Crevatin, Riccardo Contini, Tullio Telmon) delle aree linguistiche ai responsabili d’area; la presentazione dei progetti per il coinvolgimento delle giovani leve (seminari di formazione, borse di studio); la messa a punto di metodi e obiettivi, la condivisione dei
materiali online; la definizione delle cosiddette “monografie d’area”; la presentazione del nuovo bollettino per l’Atlante Linguistico del Mediterraneo (BALM).

Questo l’elenco degli istituti che, oltre agli organizzatori, hanno fin qui aderito: Accademia dei Lincei; Istituto dell’Atlante Linguistico Italiano; Dipartimento di Scienze Umane, Università della Basilicata; Dipartimento di Filologia e critica delle letterature, Università di Siena; Dipartimento di Lingue e Letterature straniere, Università di Udine; Dipartimento di Studi Umanistici, Università Ca’ Foscari Venezia; Dipartimento di Scienze Umanistiche e sociali, Università di Sassari.

Workshop | La calligrafia islamica: tra Nigeria, Marocco e Egitto

Nel mondo islamico, la calligrafia è il principale mezzo d’espressione estetica visiva, e ha carattere transdisciplinare e transculturale. Transdisciplinare perché riguarda sia la dimensione strettamente religiosa, sia le arti visive e la poesia. Transculturale perché, dietro il necessario elemento di continuità soprattutto per quanto concerne la calligrafia religiosa, esistono diversi stili calligrafici influenzati da contesti culturali differenti.

Questo seminario inclusivo di un workshop e di una performance, rivolto agli studenti di Lingua e letteratura araba di Ca’ Foscari e a tutti gli appassionati di arti visive, intende esplorare la bellezza e la complessità della calligrafia islamica.

Michele Petrone (Università di Copenaghen, Danimarca) introdurrà la calligrafia nel mondo islamico. Andrea Brigaglia (Cape Town University, Sudafrica) illustrerà l’arte calligrafica nell’Africa Subsahariana e in particolare nel contesto nigeriano, poco conosciuto eppure tra i più ricchi sotto il profilo storico-artistico. Presenterà inoltre il volume The arts and crafts of literacy. Islamic manuscript cultures in sub-Saharan Africa” (2017), edito a sua cura, ed esporrà la propria collezione di copie manoscritte del Corano provenienti dall’area subsahariana, opere dei maggiori calligrafi viventi.

Con l’occasione, la Fondazione Cini commissionerà una copia al calligrafo nigeriano Ka’ana Umar. Tale acquisto arricchirà il patrimonio della Biblioteca e soprattutto contribuirà a preservare un’espressione artistico-artigianale che rischia di scomparire; si consideri infatti che l’arte calligrafica nigeriana è stata bersaglio del movimento jihadista “Boko Haram” il quale ha rivolto la propria efferata violenza non solo contro i fedeli di altre religioni ma anche contro l’Islam tradizionale, le sue autorità religiose e le confraternite sufi. Ka’ana Umar ha lasciato la sua città per salvarsi la vita e continua il suo lavoro da rifugiato.

Aymon Kreil (Ghent University, Paesi Bassi) parlerà della sua ricerca antropologica sulla calligrafia nell’Egitto contemporaneo. Paolo Urizzi (Perennia Verba) discuterà le implicazioni esoteriche e spirituali della calligrafia araba.

Il workshop sarà guidato dall’artista marocchino Sadik Haddari. A partire dalle forme classiche della calligrafia, la sua produzione mescola stili differenti spingendosi verso i linguaggi dell’arte figurativa. Sadik Haddari illustrerà le basi della calligrafia e guiderà il pubblico a scrivere di proprio pugno; fogli e inchiostro saranno forniti dall’organizzazione. L’evento si chiuderà con una performance dell’artista.


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