Concerti e spettacoli – Pagina 9 – Fondazione Giorgio Cini

Curt Cacioppo e Quartetto di Venezia. Concerto Retrospettivo

Un concerto retrospettivo presso il nuovo auditorium dell’Isola di San Giorgio Maggiore “Lo Squero”, con il Quartetto di Venezia e Curt Cacioppo al pianoforte. Il programma prevede musiche di Cacioppo scritte per il Quartetto nel decennio 2002-2012: “Impressioni venexiane”, “Divertimenti in Italia”, “Women at the Cross.” Una speciale aggiunta, il pezzo per solo pianoforte “Ecco Venere”. L’evento è organizzato dalla Fondazione Giorgio Cini in collaborazione con Asolo Musica.

Auditorium “Lo Squero”, 17 dicembre, ore 17.00
Ingresso libero sino ad esaurimento posti

Info: Asolo Musica 0423 950150

New Music Theatre in Europe: Transformations between 1955-1975

Il 26 novembre lIstituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini organizza un concerto in occasione del convegno internazionale di studi New Music Theatre in Europe: Transformations between 1955-1975.

PROGRAMMA

mdi ensemble

Paolo Casiraghi, clarinetto

Paolo Fumagalli, viola

Luca Ieracitano, pianoforte

Simone Beneventi, percussioni

 

Giacomo Manzoni – Frase   per clarinetto e pianoforte (1988)

Mauricio Kagel – Con voce   per tre esecutori (1972)

Domenico Guaccero – Cadenza   per viola

Sylvano Bussotti – Per tre   per tre esecutori (1959)

Georghes Aperghis – Quatreo pièces fébriles   per pianoforte e marimba (1995)

Mauricio Kagel – Ludwig van, hommage von Beethoven   per organico indeterminato (1970)


Il concerto, che si terrà in Sala delle Capriate alle ore 19.00
L’ingresso libero fino a esaurimento posti, su presentazione di invito da ritirare all’ingresso.


mdi ensemble si forma a Milano nel 2002 grazie al sostegno dell’associazione Musica d’Insieme e da subito affianca il lavoro a stretto contatto con importanti compositori quali Helmut Lachenmann, Sofia Gubaidulina, Pierluigi Billone con l’esecuzione di diverse première di giovani compositori emergenti, collaborando tra l’altro con direttori come Beat Furrer, Pierre André Valade, Yoichi Sugiyama.

mdi ensemble è artist-in-residence presso il festival Milano Musica fino alla fine del 2017; è inoltre ospite delle più importanti istituzioni musicali italiane e straniere, tra cui Mito-Settembre Musica, Società del Quartetto di Milano, Biennale Musica di Venezia, Festival Traiettorie di Parma, Bologna Festival, Festival Présences di Radio France (Parigi), SMC di Losanna, SWR di Stoccarda, ORF di Innsbruck. Negli USA si esibisce al LACMA di Los Angeles e al Chelsea Music Festival di New York; nel 2008 debutta a Tokyo.

Nel 2015 esegue in prima assoluta al Ravenna Festival L’amor che move il sole e l’altre stelle di Adriano Guarnieri, opera ripresa poi al Festival dei 2 Mondi di Spoleto.

In collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini di Venezia, realizza il documentario See the Sound, dedicato alla musica da camera di Helmut Lachenmann, ora in fase di pubblicazione.

La discografia di mdi ensemble include cd monografici di Gervasoni, premiato con il prestigioso riconoscimento Coup de coeur – musique contemporaine 2009 dall’Accademia Charles Cros, Bussotti, Momi, Verrando, Mochizuki e Casale.


Photo: Vico Chamla – Milano

Concerto Il Milione ovvero il libro delle meraviglie Viaggio musicale sulle orme di Marco Polo

Il Milione ovvero il libro delle meraviglie
Viaggio musicale sulle orme di Marco Polo

Seguendo le tracce di Marco Polo, che alla fine del XIII secolo partì da Venezia e attraversò tutta l’Asia fino alla Cina, l’ensemble di musica medievale laReverdie allestisce un programma su Le divisament dou monde, il fantastico reportage di viaggio trascritto da Rustichello da Pisa, poi tradotto nella versione italiana nota come il Milione. L’estremo Oriente visto da un veneziano e immaginato da un poeta cavalleresco italo-francese: un mix straordinario che laReverdie riveste in musica contrapponendo agli strumenti medievali occidentali il kamancheh persiano e il tabla indiano.
La narrazione di questo incredibile viaggio è affidata alla voce di David Riondino, a partire dalla versione toscana del Milione del’inizio del Trecento.

Tutto ciò avrà luogo in anteprima a Venezia, in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini onlus, presso l’auditorium lo “Squero”: un luogo unico che dall’Isola di San Giorgio Maggiore si affaccia sulla laguna:

29 ottobre, 2016, h 17:30

30 ottobre 2016, h 16:30

biglietto intero 28€ (prevendita 30€)
biglietto ridotto (giovani entro i 26 anni) 18€ (prevendita 20€)
Per comitive sopra le 20 persone, riduzione del 25%*

Link prevendita del 29/10:
http://www.i-ticket.it/prevendita/index.php?cmd=event&event_id=2067

Link prevendita del 30/10:
http://www.i-ticket.it/prevendita/index.php?cmd=event&event_id=2068

Come arrivare all’Isola di San Giorgio Maggiore:
Vaporetto Linea ACTV 2, con fermata San Giorgio in partenza da:
Ferrovia (pontile C) – [direzione San Marco, San Zaccaria] – durata 45’
Piazzale Roma (pontile G) – [direzione San Marco, San Zaccaria] – durata 40’
Tronchetto – [direzione San Marco, San Zaccaria] – durata 30’
San Zaccaria (pontile B) – [direzione Piazzale Roma] – durata 3’

Per informazioni scrivere a contacts@lareverdie.com

Alternanza dei toni: elementi musicali nella poesia di Friedrich Hölderlin e la sua ricezione tra i compositori. Un dialogo tra germanistica e musicologia

Il seminario, a cura di Gianmario Borio ed Elena Polledri, finanziato dal DAAD con fondi del Ministero degli Esteri tedesco, con il patrocinio del Consolato Generale Tedesco di Milano e il sostegno del Centro Tedesco di Studi Veneziani, della Sezione Italiana della Hölderlin-Gesellschaft e del Dipartimento di Lingue e Letterature, Comunicazione, Formazione e Società dell’Università degli Studi di Udine si propone di analizzare l’intenso rapporto di Hölderlin con la musica e la forte attrazione dei musicisti per la sua opera, considerandoli come due facce di una stessa medaglia che meritano di essere studiate in un contesto interdisciplinare. Se la germanistica da tempo ha messo in rilievo come l’arte dei suoni impregni profondamente l’opera di Hölderlin, che definì la sua poetica un’“alternanza dei toni” e le sue poesie “canti”; la musicologia ha rilevato l’ampiezza e la durata dell’influenza del poeta sui compositori, via via intensificatasi nel corso del XX secolo.

Tra gli obiettivi del seminario vi è quello di creare momenti di convergenza tra queste due linee di ricerca, proseguendo in tal modo il percorso iniziato con la giornata di studio Una poesia “gravida di futuro”. Friedrich Hölderlin e la musica del XX secolo, organizzata nel 2014 dall’Istituto per la Musica in collaborazione con la Fondazione Archivio Luigi Nono, il Centro Tedesco di Studi Veneziani, l’Europäische Akademie für Musik und Darstellende Kunst Montepulciano e la Fondazione Teatro La Fenice di Venezia.

Il seminario si concluderà con l’esecuzione delle Sonate D 845 e D 959 di Franz Schubert sul fortepiano Jakesch nell’interpretazione di Paolo Zanzu.

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Polifonie ‘in viva voce’ 20. Voci di Corsica: il canto confraternale

Nel 2016 il programma Polifonie “in viva voce” compie vent’anni. Quando iniziò, nel 1997, si pensava a un piccolo esperimento che, invece, si è rapidamente consolidato negli anni successivi. Furono allora invitati due gruppi di donne italo-albanesi della Basilicata, ed in seguito furono ospitati altri gruppi rappresentativi della polifonia di tradizione albanese, compresa la piccola minoranza cham. Molte altre pratiche europee sono state poi presentate a Venezia: dalle babi (nonne) bulgare di Bistritza – tra le prime a essere riconosciute dall’Unesco come patrimonio immateriale vivente – alle cantanti della Georgia, un territorio quasi “mitico” nel fare polifonia vocale e negli studi relativi. E si sono aggiunte le testimonianze di area mediterranea: dalla Sardegna (il “canto a tenore” dei Tenores de Bitti, il canto devozionale di Santulussurgiu), alla Corsica, alla Sicilia, cui ha fatto seguito la proposta della polifonia Dong, piccola minoranza della Cina meridionale, anch’essa con riconoscimento Unesco.

Per il “ventennale” si è perciò pensato a una piccola celebrazione di questa “lunga” durata, che, organizzata da Maurizio Agamennone si svolgerà nel pomeriggio di giovedì 1 dicembre. Si inizierà con gli interventi di autorevoli studiosi impegnati in una riflessione “a più voci”; quindi ci si misurerà ancora con la polifonia della Corsica nel consueto seminario (Voci di Corsica: il canto confraternale) e nel concerto finale con la Cunfraterna Sant’Antone abbate di Speluncatu.

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1 dicembre 2016
Programma della giornata

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Venti anni di polifonie a Venezia (1997-2016)
ore 14.00-16.00 Incontro di studi

In occasione del ventennale del programma Polifonie “in viva voce”, curato da Maurizio Agamennone, l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati organizza un ultimo appuntamento a chiusura della programmazione 2016: un incontro di studi con Simha Arom, etnomusicologo africanista tra i più noti, finalizzato ad una riflessione sulle prospettive di analisi e classificazione delle pratiche polifoniche nel mondo.

Voci di Corsica: il canto confraternale
ore 16.30-18.00 Incontro di studi 
ore 18.30-19.30 Concerto 

A seguire, avrà luogo un incontro “monografico”, come da tradizione, con particolare attenzione verso la polifonia confraternale della Corsica. All’incontro, coordinato da Ignazio Macchiarella, parteciperà la Cunfraterna Sant’Antone Abbate di Speluncatu con esempi vocali dal vivo. Sempre la Cunfraternaalle 18.30 si esibirà in un concerto ad ingresso libero fino ad esaurimento posti.

Musica e Rito I tamburi batà nella Santeria cubana

Il secondo appuntamento della rassegna Musica e Rito è dedicato a I tamburi batà nella Santeria cubana, curato da Marco Lutzu e organizzato dell’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini in collaborazione con il Conservatorio di Musica di Venezia “Benedetto Marcello”.

Il 9 novembre, presso la sede del Conservatorio, è previsto un workshop di percussioni afrocubane sui principali strumenti e ritmi utilizzati nei contesti rituali della tradizione afrocubana, mentre il 10 novembre, presso la Fondazione Giorgio Cini, si terrà il concerto dell’ensamble Omo Abbilona, che proporrà ritmi, canti e danze della Santeria, la più importante tra le religioni afrocubane. La Santeria nasce dal sincretismo tra il cattolicesimo dei colonizzatori europei e le espressioni religiose degli schiavi lucumi, termine che nell’isola identifica le popolazioni africane appartenenti al gruppo etnico-linguistico degli yoruba. Incentrata sul culto degli orichas, questa religione prevede diversi rituali nei quali il canto, la danza e il ritmo delle percussioni rivestono un ruolo di primaria importanza. I principali strumenti della Santeria sono i batá, tamburi sacri suonati esclusivamente da una casta di sacerdoti e nello stesso tempo professionisti della musica detti omo Aña, ovvero i figli di Aña.

L’ensemble Omo Abbilona e formato da giovani musicisti dell’Avana, apprezzati nella capitale cubana per la loro capacita di condurre cerimonie rigorose sul piano religioso e particolarmente coinvolgenti dal punto di vista musicale.


9 novembre | ore 15-18
Conservatorio B. Marcello
WORKSHOP SUGLI STRUMENTI A PERCUSSIONE NEI RITI RELIGIOSI AFROCUBANI
 Ingresso gratuito con prenotazione a: musica.comparata@cini.it

Il workshop è coordinato ed introdotto dall’entomusicologo Marco Lutzu, che tradurrà e assisterà i musicisti cubani che formano l’ensemble Omo Abbilona:
Andres Alain Medina Monteagudo
Daylon Gordon Urgelles
Alberto Elejalde Bonilla
Yester Luis Anaya Soublet
Il workshop sarà introdotto da Marco Lutzu con una panoramica sugli strumenti a percussione nei riti religiosi afrocubani. Seguirà un approfondimento sui tamburi batá nel quale verranno descritte le peculiarità organologiche, le tecniche costruttive, gli usi rituali e il repertorio di questi strumenti sacri. Le seconda parte, curata dal percussionista habanero Andres Alain Medina Monteagudo, prevede esemplificazioni pratiche e sessioni didattiche nel corso delle quali i partecipanti apprenderanno alcuni dei principali toques attraverso le tecniche di insegnamento tradizionali. I partecipanti sono invitati a portare con sé uno strumento a percussione (preferibilmente un tamburo)

10 novembre | ore 18.30
CONCERTO
Fondazione Giorgio Cini
Ingresso libero fino a esaurimento posti

I tamburi batá nella Santería cubana

Andres Alain Medina Monteagudo
Daylon Gordon Urgelles
Alberto Elejalde Bonilla
Yester Luis Anaya Soublet
tamburi batá e voce

Ulises Ezequel Mora Valina
Irma de la Caridad Castillo Ruiz
danzatori

L’ensemble Omo Abbilona è formato da quattro giovani suonatori di tamburi batá originari di Marianao, quartiere a maggioranza afrocubana nella zona sud-occidentale de L’Avana. Tutti si appassionano alle percussioni e alla musica religiosa fin da piccoli, prima assistendo e poi prendendo parte alle numerose cerimonie che si tengono quotidianamente presso le loro famiglie o nelle case degli abitanti del barrio. Il nome del gruppo è in lingua lucumí, parlata dagli schiavi africani di origine yoruba deportati a Cuba e poi divenuta la lingua liturgica della Santería, e può essere tradotto come “figli dei cammini aperti”. Facenti parte della casta sacerdotale degli Omo Añá, consacrata alla divinità dei tamburi, gli Omo Abbilona suonano i batá in occasione delle cerimonie religiose organizzate dai fedeli di tutta L’Avana.

Guidati da Andres Alain Medina Monteagudo, allievo di Gustavo Diaz, uno tra i più apprezzati tamboreros della vecchia generazione, gli Omo Abbilona propongono un concerto che ripercorre le principali musiche impiegate nella cerimonia del toque de santo. Orun seco è la suite strumentale che apre la cerimonia. Guidati dal tamburo maggiore iyá che detta i cambi e propone un gran numero di variazioni improvvisate, il terzetto esegue una lunga sequenza di pattern ritmici che si succedono senza soluzione di continuità, ognuno dedicato a una specifica divinità del pantheon della Santería.


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Seminari di Musica Antica 2016 | Europa Rossi. Canto e preghiera nell’Italia ebraica 1600-1630

La Fondazione Giorgio Cini, con il Comitato per I Cinquecento anni del Ghetto di Venezia, la Fondazione Concordance e la Comunità Ebraica di Basilea, Svizzera, organizzano un concerto per ricordare una delle prime cantanti ebree professioniste dell’occidente europeo, la mantovana Europa Rossi, e suo fratello, il celebre Salomone Rossi: compositore, liturgista, e promotore del primo libro stampato di polifonia su testi ebraici nella Venezia del primo Seicento.

Vincitore del bando – indetto nel mese di settembre 2016 – è l‘Ensemble Caecilia Antiqua formato da una voce femminile (Soprano) e tre voci maschili (A-Tenore-Baritono) che, oltre al concerto,  parteciperà a una sessione di coaching,  che si terrà sia a Venezia che a Basilea.

Le sessioni di coaching sono aperte ad uditori previo avviso alla segreteria: musica.antica@cini.it

CONCERTO

9 NOVEMBRE 2016 ORE 17.30
Auditorium “Lo Squero”, Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia

EUROPA ROSSI 
Canto e preghiera nell’Italia ebraica
1600-1630

Il concerto della durata di un’ora, sarà anticipato da una breve conferenza introduttiva a cura di Gabriele Mancuso.

Ensemble Caecilia Antiqua
Martina Loi, soprano; Enrico Torre, controtenore;
Antonio Orsini, tenore; David Maria Gentile, baritono

Lathika Vithanage e Katia Viel, violino barocco
Elam Rotem, maestro al cembalo

L’ingresso al concerto è libero fino a esaurimento dei posti disponibili. 


COACHING

7-9 novembre 2016
Una sessione di coaching
Coach: Elam Rotem, Pedro Memelsdorff

9 novembre 2016
Un concerto a Venezia:
presso la Fondazione Giorgio Cini

10 novembre 2016
Un concerto a Basilea (Svizzera)
presso il Museum Kleines Klingental

Repertorio: Salomone Rossi, Salmi e Madrigali selezionati

 

Musica e Rito. Musiche rituali a Meknes (Marocco): Me’lmat, Jilala e Schigouri

L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati inaugura la stagione autunnale di attività con un nuovo ciclo di incontri dal nome “Musica e rito”: un progetto pluriennale che intende affrontare, attraverso incontri, workshop e performance, il rapporto tra musica, suono, e sfera del sacro in diverse tradizioni musicali.

Una prima iniziativa riguarda il Marocco, in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari Venezia e una seconda iniziativa all’inizio di novembre si concentrerà sui rituali cubani legati alla Santería, in collaborazione con il Conservatorio di Musica B. Marcello. Entrambi gli appuntamenti prevedono un evento spettacolare presso la Fondazione Giorgio Cini, sull’Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia.

Musica e riti femminili a Meknes

Conferenza
19 ottobre | ore 17-19 
CFZ Cultural Flow Zone – TESA 1
Zattere al Pontelungo, Dorsoduro 1392 Venezia
Ingresso libero
con ​ Domen​ico Staiti (Uni​versità di Bologna​) e Silvia Bruni (Uni​versità Ca’ Foscari Venezia​
/Uni​versità di Padova  interateneo)
Introduce Giovanni De Zorzi (Uni​versità Ca’ Foscari Venezia​)

Musiche rituali di Meknes 

Concerto
20 ottobre | ore 18.30 
Fondazione Giorgio Cini – Sala degli Arazzi
Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia 
Ingresso libero fino ad esaurimento posti 
Con alcuni rappresentanti delle tre diverse tradizioni di musica sacra e di intrattenimento di Meknes: quella della confraternita Jilala, quella delle donne m’almat e quella degli ebrei marocchini.

Il primo appuntamento, a cura di Domenico Staiti, è dedicato alle musiche rituali a Meknes e prevede una conferenza presso e in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia e un concerto alla Fondazione Giorgio Cini.

Si analizzeranno e si ascolteranno tre diverse tradizioni di musica sacra di Meknes: quella della confraternita Jilala, quella della donne Me’lmat e quella degli ebrei marocchini Schigouri. I Jilala sono una confraternita sufi popolare, la cui vocazione primaria e quella di agire nei rituali domestici per cantare i santi dell’Islam marocchino e per evocare i jinn, gli spiriti del pantheon popolare. I loro strumenti musicali sono il flauto obliquo nyra, il bandir (tamburo a cornice privo di cimbali) e i qraqeb (crotali di ferro).

I gruppi femminili sono detti Me’lmat (sing. Mallema), che significa “maestre artigiane”: sono composti da donne e/o uomini effeminati che agiscono nei riti di trance e per le nascite, circoncisioni, nozze; cantando e suonando tamburi gwell (a calice), t’bla (coppia di timpani), bandir, occasionalmente riqq (piccolo tamburo a cornice dotato di cimbali). Le musiche cantate con l’accompagnamento dell’oud appartengono al repertorio Schigouri, apparentato ai modi della grande tradizione andalusa, mentre possono essere impiegate per l’evocazione di alcuni spiriti che popolano il multiforme e sincretico pantheon dei jinn in Marocco anche le musiche di tradizione ebraica, ritenute, soprattutto nelle città imperiali, particolarmente sofisticate.


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Concerto di musiche vocali del primo Seicento

CONCERTO DI MUSICHE VOCALI DEL PRIMO SEICENTO

A cura del Conservatorio di Adria “Antonio Buzzolla”

Unica ma raffinata nota musicale inclusa nel Seminario sulle “Fonti musicali veneziane dei secoli XVI e XVII” (“Venezia citta senza corte: chiesa teatro e ridotto”, Fondazione Giorgio Cini, Venezia, Isola di san Giorgio, 18-23 luglio 2016), il concerto offre una panoramica accativante e, per certi versi, inedita della musica veneziana del primo Seicento.
Tra le musiche selezionate per l’occasione dal complesso di musica antica del Conservatorio di Adria (che in partnership con la Fondazione Giorgio Cini è l’ente produttore del concerto) spiccano, da un lato, la presenza di alcuni pezzi sacri e profani di Alessandro Grandi (vice maestro di Monteverdi in san Marco e suo geniale rivale), alcuni dei quali (come la cantata “Udito han pur gli Dei”, 1620) inediti e proposti in prima esecuzione italiana e, dall’altro, l’inclusione di alcuni brani profani a voce sola di altri compositori veneziani meno noti, come Giovan Battista Grillo e Bartolomeo Barbarino, opere anche queste, ‘mai udite prima’, essendo tratte da una raccolta a stampa ritenuta per lungo tempo perduta (Orfeo, Venezia, B. Magni, 1613), e solo recentemente riemersa.
Completano il programma tre sonate di Dario Castello, compositore di musica strumentale, scomparso giovanissimo che assieme a Grandi fu uno dei più originali rappresentanti della musica lagunare delle prime tre decadi del XVII secolo.
I brani vocali sono affidati alla voce sicura e peculiarmente espressiva di Silvia Frigato, una giovane artista avviata a un’importante carriera internazionale che, già allieva del Conservatorio di Adria, sarà accompagnata dalla mano esperta dei colleghi Fabiano Merlante (Chitarrone), Margherita Dalla Vecchia (Clavicembalo italiano), Francesco Galligioni (violoncello barocco), Carlo Lazari (violino) e Chiara Arzenton (violino), questi ultimi tre impegnati anche come solisti nelle notevoli composizioni del citato Dario Castello.

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Investigating Musical Performance: Towards a Conjunction of Ethnographic and Historiographic Perspectives

9 luglio ore 19.00Concerto del convegno internazionale di studi Investigating Musical Performance: Towards a Conjunction of Ethnographic and Historiographic Perspectives

Il 9 luglio 2016 l’Istituto per la Musica e l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini promuovono il concerto del convegno internazionale di studi Investigating Musical Performance: Towards a Conjunction of Ethnographic and Historiographic Perspectives.

Il concerto, organizzato all’interno della splendida cornice dell’Auditorium ‘Lo Squero’ alle ore 19:00, è ad ingresso libero fino a esaurimento posti, su presentazione di invito da ritirare all’ingresso.

Il mdi ensemble eseguirà il brano Allegro sostenuto del compositore Helmut Lachenmann, con il quale ha recentemente realizzato il progetto See The Sound.

Helmut Lachenmann

Allegro sostenuto, per clarinetto, violoncello e pianoforte

mdi ensemble

Paolo Casiraghi, clarinetto e clarinetto basso

Giorgio Casati, violoncello

Luca Ieracitano, pianoforte


MDI ENSEMBLE

mdi ensemble  nasce a Milano nel 2002 e fin dagli esordi affianca il lavoro a stretto contatto con importanti compositori quali Helmut Lachenmann, Sofia Gubaidulina, Pierluigi Billone con diverse opere in prima esecuzione di giovani compositori, collaborando tra l’altro con direttori come Beat Furrer, Pierre André Valade, Yoichi Sugiyama.

mdi ensemble è artist-in-residence presso il festival Milano Musica fino al 2017; è inoltre ospite delle più importanti istituzioni musicali italiane e straniere, tra cui MiTo-Settembre Musica, Società del Quartetto di Milano, Biennale di Venezia, Ravenna Festival, Festival Présences di Parigi, SMC di Losanna, SWR di Stoccarda, LACMA di Los Angeles, Chelsea Music Festival di New York e Istituto Italiano di Cultura a Tokyo.

La discografia di mdi ensemble  include cd monografici di Gervasoni, premiato con il prestigioso riconoscimento Coup de coeur – musique contemporaine 2009 dall’Accademia Charles Cros, Bussotti, Momi, Verrando, Mochizuki e Casale.