Concerti e spettacoli – Pagina 15 – Fondazione Giorgio Cini

Spettacolo di Teatro Kathakali ‘Poothana Moksham’

L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati organizza un appuntamento dedicato al teatro Kathakali (India del sud) sull’Isola di San Giorgio Maggiore.

Prima dell’evento Vito Di Bernardi, dell’Università di Siena, presenteranno al pubblico le tecniche e la tradizione millenaria
di questo genere teatrale del sud dell’India. Al termine dell’incontro
l’artista Kalamandalam Karunakaran si esibirà in uno spettacolo di
teatro Kathakali
aperto al pubblico dal titolo Poothana Moksham.

Informazioni

041. 5230555
musica.comprata@cini.it


Il Kathakali è la forma di teatro classico indiano più conosciuta in Occidente, la più studiata, la più ammirata. È una perfetta sintesi di danza, mimo, canto e musica.
Il Kathakali (narrare storie) ha origine nel Kerala nel XVII secolo e anticamente veniva rappresentato nel cortile delle abitazioni delle famiglie di attori, oppure vicino a un tempio. Il suo repertorio di storie è tratto soprattutto dalle grandi epiche hindu del Mahabharata e del Ramayana. Attualmente sopravvive nel Kerala come forma di teatro sacro, ma a partire dal secolo scorso ha cominciato a vivere una seconda vita artistica sui principali palcoscenici teatrali dell’India e del mondo. Il Kathakali è essenzialmente un teatro di attori-danzatori; ad essi è affi data la totalità della comunicazione teatrale che si sviluppa attraverso una ricchissima codifi cazione dei gesti delle mani, della mimica facciale, dell’espressività dell’intero corpo: un’espressività dove precisione e forma sono di cruciale importanza. Il testo dello spettacolo è interpretato da due cantanti mentre il ritmo è potentemente scandito da tre tamburi. Il trucco e i costumi del Kathakali sono elaborati, appariscenti, simbolici. I colori che predominano sono il verde e il rosso; trucco e vestizione, che di solito durano dalle tre alle quattro ore, sono un fondamentale veicolo per l’esperienza psichica dell’attore che si deve immedesimare nei personaggi divini e demoniaci del racconto mitico.

Kalamandalam Karunakaran è fi glio di una famiglia di attori Kathakali. Si è diplomato alla Kerala Kalamandalam, la prestigiosa accademia teatrale fondata dal poeta Vallathol nel 1930 lungo le rive del fi ume Nila nel Thrissur. Dopo aver insegnato per diversi anni Kathakali all’International Centre di New Delhi, Karunakaran nel 1978 si è trasferito a Parigi dove ha collaborato con Peter Brook, Ariane Mnouchkine e Bartabas.

Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
tel. +39 041 2710357 +39 041 5230555
e-mail musica.comparata@cini.it

Laboratorio di percussioni del sud est asiatico

LABORATORI
solo su iscrizione

9 maggio orario 15-19,
Conservatorio Benedetto Marcello
laboratorio di kulintang filippino con Susie Ibarra

martedì 10 maggio ore 9.30-13.30, Conservatorio Benedetto Marcello

laboratorio di gamelan giavanese

mercoledì 11 maggio ore 9.30-13.30, Conservatorio Benedetto Marcello
laboratorio di gamelan giavanese

CONCERTI

martedì 10 maggio ore 21, Teatro Fondamenta Nuove
concerto Electric kulintang di Susie Ibarra e Roberto Rodriguez
per informazioni per i biglietti 041 5224498

mercoledì 11 maggio, ore 18.00, Conservatorio Benedetto Marcello
concerto del gamelan Gong Wisnu Wara
Ingresso libero

L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati in collaborazione con l’Ambasciata di Indonesia presso la Santa Sede, il Conservatorio di Musica “Benedetto Marcello” e il Teatro Fondamenta Nuove di Venezia organizza nel mese di maggio una serie di eventi dedicati alla musica del sud est asiatico. Il progetto si propone di far conoscere da un punto di vista pratico-esecutivo oltre che teorico, strumenti e tecniche esecutive di due importanti tradizioni musicali del sud-est asiatico: il gamelan di Giava centrale e il kulintang filippino. Entrambe utilizzano, come è tipico dell’area sud-est asiatica, strumenti a percussione intonata, in particolare carillon di gong. Si tratta di strumenti in metallo, spesso in bronzo, impiegati come strumenti melodici per eseguire elaborate polifonie. Gong-chime cultures (culture di carillon di gong) ha definito l’etnomusicologo Mantle Hood le culture musicali di questa regione del mondo e, in effetti, i complessi strumentali di Indonesia, Cambogia, Birmania, Thailandia, Filippine prevedono sempre strumenti di questo tipo nell’organico dei propri complessi strumentali. A ciò si legano un particolare sistema scalare, completamente diverso da quello temperato della scala occidentale, particolari tecniche esecutive e compositive (improvvisative), un peculiare ruolo del timbro pieno di armonici nel registro acuto, una concezione ritmica ciclica con accento sull’ultimo tempo del ciclo.
Si tratta di un laboratorio rivolto principalmente agli allievi del Conservatorio di Venezia che potranno frequentare acquisendo crediti formativi. I docenti di questo laboratorio  saranno il Mº Widodo Kusnantyo, musicista residente presso l’Ambasciata di Indonesia presso la Santa Sede a Roma, docente dell’ISI (Accademia delle Arti Musica e Danza) di Yogyakarta a Giava che insieme all’intera orchestra gamelan Gong Wisnu Wara presenterà le tecniche esecutive e procedimenti compositivi della musica tradizionale a Giava, con particolare riferimento agli stili in uso nelle corti giavanesi, oggi insegnate nei conservatori indonesiani.
La musicista Susie Ibarra, che in un incontro di 4 ore con gli studenti presenterà sia le tecniche esecutive tipiche del kulintang (carillon di gong delle Filippine) che il suo peculiare modo di combinare tradizione e contemporaneità attraverso l’uso dell’elettronica.

Al termine del laboratorio sia l’ orchestra gamelan Gong Wisnu Wara sia Susie Ibarra si esibiranno in 2 concerti, uno di musiche e danze giavanesi, tradizionali e contemporanee (composizioni del Maestro Widodo) e l’altro sulle nuove sonorità elettroniche in un progetto artistico e culturale di contaminazione denominato electric kulintang.

Il gamelan Gong Wisnu Wara si è costituito nel febbraio 2005 su iniziativa dell’Ambasciata della Repubblica d’Indonesia presso la Santa Sede e dell’allora Ambasciatore S.E. Bambang Prayitno, con lo scopo di favorire l’attività dell’Ambasciata nel promuovere la cultura indonesiana in Italia. Gong Wisnu Wara, che continua ad operare grazie al supporto dell’attuale ambasciatore S.E. Suprapto Martosetomo, è composto da musicisti indonesiani e italiani ed è diretto dal Maestro Widodo Kusnantyo, docente in residence presso l’Ambasciata, grazie a uno specifico programma del Governo Indonesiano per la promozione delle arti. A Giava insegna danza presso l’Istituto Superiore di Danza e Musica (ISI) di Yogyakarta.

Susie Ibarra  è una percussionista e compositrice  filippino americana di jazz, opera sperimentale e di musica d’avanguardia. E’ nota per la sua tecnica espressiva e per la sua capacità di  integrare diversi stili e influenze, come il kulintang, gamelan, spoken word e elettronica.
Ha imparato a suonare il pianoforte da bambina e suonato la batteria per un gruppo punk rock, mentre frequentava il liceo. Nel 1980, Ibarra ha partecipato ad una performance di Sun Ra, che ha avuto  il merito di accendere il suo interesse per il jazz. Susie Ibarra ha collaborato con  famosi musicisti tra gli altri, David S. Ware Quartet, il Trio di Matthew Shipp, William Parker, Assif Tsahar ,John Zorn, Pauline Oliveros, Derek Bailey, Trisha Brown, Tania Leon, Wadada Leo Smith , Yo La Tengo, e Thurston Moore
Le attuali collaborazioni la vedono impegnata con il Susie Ibarra Trio insieme a Jennifer Choi e Craig Taborn, con Electric Kulintang insieme al  marito Roberto Rodriguez

Per iscrizioni, rivolgersi a:
Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
Fondazione Giorgio Cini onlus
Isola di San Giorgio Maggiore- 30124 Venezia
Tel: 041 5230555- e-mail: musica.comparata@cini.it

Omaggio a Richard Wagner 2011

In memoria di Bruno Visentini
Già presidente della Fondazione Giorgio Cini, socio fondatore dell’A.R.W.V.

13 febbraio ore 17

Programma

Sancta Dorothea
Nuages gris
En reve (non so come inserire l’accento circonflesso)
Lugubre gondola II
Bagatella senza tonalità
Ave Maria (le campane di Roma)

intervallo

Années de Pèlerinage II:Italie
Sposalizio(da Raffaello)
IL pensieroso ( da Michelangelo)
Canzonetta del Salvator Rosa
Sonetto del Petrarca n.47
” ” n.104
” ” n.123
Après une lecture du Dante

Ingresso su invito

Contatti:
Associazione Richard Wagner di Venezia
tel. / fax +39 041 2760407

L’integrale dei quartetti di Mozart

L’Università Ca’ Foscari Venezia, in collaborazione con la Fondazione
Giorgio Cini, propone un omaggio a Massimo Mila nel centenario della
nascita: la prima esecuzione integrale italiana dei 23 quartetti per
archi di Wolfgang Amadeus Mozart, a cura dell’Asasello Quartet
(Rostislav Kojevnikov e Barbara Kuster, violino; Justyna Sliwa, viola;
Wolfgang Zamastil, violoncello). I concerti si terranno presso
l’Auditorium Santa Margherita in tre date, con due appuntamenti
ciascuna.

Sabato 11 dicembre
ore 16 Quartetti K 464, K 465, K 499
ore 19 Quartetti K 575, K 589, K 590
ASASE LLO QUARTETT
Rostislav Kojevnikov, violino
Barbara Kuster, violino
Justyna S´liwa, viola
Wolfgang Zamastil, violoncello

Ingresso libero

L’integrale dei quartetti di Mozart

L’Università Ca’ Foscari Venezia, in collaborazione con la Fondazione
Giorgio Cini, propone un omaggio a Massimo Mila nel centenario della
nascita: la prima esecuzione integrale italiana dei 23 quartetti per
archi di Wolfgang Amadeus Mozart, a cura dell’Asasello Quartet
(Rostislav Kojevnikov e Barbara Kuster, violino; Justyna Sliwa, viola;
Wolfgang Zamastil, violoncello). I concerti si terranno presso
l’Auditorium Santa Margherita in tre date, con due appuntamenti
ciascuna.

Venezia, Auditorium Santa Margherita
6-9-11 dicembre 2010

Giovedì 9 dicembre
ore 18 Quartetti K 172, K 173, K 387
ore 21 Quartetetti K 421, K 428, K 458


Ingresso libero

L’integrale dei quartetti di Mozart

L’Università Ca’ Foscari Venezia, in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini, propone un omaggio a Massimo Mila nel centenario della nascita: la prima esecuzione integrale italiana dei 23 quartetti per archi di Wolfgang Amadeus Mozart, a cura dell’Asasello Quartet (Rostislav Kojevnikov e Barbara Kuster, violino; Justyna Sliwa, viola; Wolfgang Zamastil, violoncello). I concerti si terranno presso l’Auditorium Santa Margherita in tre date, con due appuntamenti ciascuna.

6 dicembre
ore 17 Presentazione di Daniele Goldoni e Paolo Pinamonti
ore 18 Quartetti K 80, K 155-159
ore 21 Quartetti K 160, K 168-171

Giovedì 9 dicembre
ore 18 Quartetti K 172, K 173, K 387
ore 21 Quartetti K 421, K 428, K 458

Sabato 11 dicembre
ore 16 Quartetti K 464, K 465, K 499
ore 19 Quartetti K 575, K 589, K 590
ASASE LLO QUARTETT
Rostislav Kojevnikov, violino
Barbara Kuster, violino
Justyna S´liwa, viola
Wolfgang Zamastil, violoncello

ingresso libero

Polifonie ‘in viva voce’ 9 dalla Georgia

L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati dedica al ciclo Polifonie “in viva voce”, giunto alla sua nona edizione, un seminario molto particolare ove si prova un’esperienza di contestualizzazione “conviviale” dello studio delle polifonie viventi.
Il seminario infatti propone a studiosi di provenienza diversa (musicologi, storici e analisti del cinema), artisti e vocalisti, di confrontarsi sul ruolo giocato dall’esperienza morale, aggregativa e poetica della polifonia nell’operadi un Maestro della cinematografia contemporanea, il georgiano Otar Iosseliani.
La Georgia, infatti, e tutta la regione del Caucaso sono state spesso considerate come le mitiche culle della polifonia: certo è che le espressioni polifoniche georgiane risultano particolarmente fluenti, esuberanti e attraenti, e sembrano essere singolarmente efficaci nell’induzione e conduzione di relazioni molteplici, estremamente
evidenti nelle azioni conviviali. In tutti i film del Maestro georgiano l’azione di cantare in gruppo – a più voci, insieme – rappresenta un fare emergente, rappresentativo del filo rosso che unisce l’artista al mondo dei suoi affetti e memorie nonché alla sua terra; inoltre la polifonia costituisce una sorta di traccia necessaria nel farsi delle relazioni interpersonali dei personaggi, parimenti necessaria per tenere insieme le vicende narrate.

I modi e le forme, che questo sotterraneo processo polifonico assume nel cinema di Iosseliani, saranno individuati e discussi da: Maurizio Agamennone, Fabrizio Borin, Giovanni Giuriati, Giovanni Morelli, Rossella Ragazzi, Giorgio Zorcù e dai i cantori del gruppo vocale “Mze Shina”.

I Fuoricampo ovvero gli Immortali Irreperibili. Défilé 6

Si conclude la rassegna autunnale de I Fuoricampo ovvero gli Immortali Irreperibili con un capolavoro della filmografia di Jean-Luc Godard: Passion

Con Isabelle Huppert, Hanna Schygulla, Michel Piccoli, Jerzy Radziwilowicz, László Szabó, Jean-François Stévenin, Patrick Bonnel, Sophie Lucachevski, Barbara Tissier, Magali Campos, Myriem Roussel, Serge Desarnanos, Ágnes Bánfalvy, Ezio Ambrosetti, Manuelle Baltazar.
Musiche di autori diversi, fra cui Ravel e Léo Ferré. Costumi di Rosalie Varda. Produzione di Armand Barbault. Fotografia di Raoul Coutard. Operatore alla camera André Clement. Painter Yvon Aubinel.

Jean-Luc Godard [1930- ]

Sin dagli esordi il cinema di Godard pratica sulla musica una credenza assoluta sul potere di appropriazione formale del montaggio, trattandosi in lui sempre di testi filmici che si basano su prelievi, spostamenti, découpages e assemblaggi di evidenze visuali comparabili a evidenze sonore organizzate.
Sia che il regista ordini a un compositore una partitura che poi frantumerà e dislocherà a zone diverse del récit temporale, o che prenda a prestito delle musiche classiche o comunque fatte da distribuire sul film, la cosa è sempre la stessa.
La firma sonora dei film di Godard, è sempre la stessa, per quel che riguarda il ruolo della musica, nient’altro che rinnovati impegni a fare entrare le sonorità in un gioco di interruzioni e rotture reciproche e costanti, che raggiungono ogni elemento costitutivo del film, diventandone struttura portante. In Godard la musica, la forma musicale, il reperto musicale sono effettivamente utilizzati.

Ingresso libero

I Fuoricampo ovvero gli Immortali Irreperibili. Défilé 5

La sala da musica
Jalsaghar (titolo originale)
un film di Satyajit Ray
1958
94’

Con Chhabbi Biswas, Ganda Pada Basu, Kali Sarkar,
Tulsi Lahari.
Sceneggiatura di Satyajit Ray
Fotografia di Subatra Mitra
Scenografie di Bamsi Chandragupta
Musiche di Ustad Vilayat Khan, Asis Kumar, Robin Majumder, Dakhin Mohan Takhu

Bengala, anni Venti: dopo essere andato in rovina per sprechi commessi in nome del piacere della musica e l’orgoglio di dare raffinati concerti, l’improvvisa morte del figlio e della moglie fanno cadere l’eroe Biswambhar Roy nella più cupa delle depressioni da solitudine: solo la voglia pazza di dare una lezione a un ricco ma volgare vicino di casa e palazzo lo costringerà ad aprire nuovamente la sala di musica per dare un ultimo, straordinario concerto illustrato dalla grande ballerina Krishna Bai.

In Jalsaghar, il regista Satyajit Ray esamina lo storico conflitto tra la nobiltà terriera e la nuova classe borghese, tra quelli che vivono nel profondo passato e quelli che vanno incontro ad un futuro di nuova dominazione di classe. Utilizzando lo stesso meticoloso, non forzato stile impiegato nella sua celebrata Trilogia di Apu, Ray esplora come la necessità e il bisogno di un sopravvissuto storico-sociale (un gran signore decaduto) di continuare a possedere uno stile di vita sontuoso porti inesorabilmente alla sua completa rovina il forsennato eroe di una sfida perduta.Si tratta di una suggestiva lunga istantanea della cultura indiana degli anni ’30, nonché di un racconto accurato dei pericoli che provengono dall’eccesso dell’autostima e della volontà di potenza lussuosa.
Ray ha girato Jalsaghar tra il secondo (Aparajito) e il terzo (Apur Sansar) capitolo della Trilogia di Apu.

Ingresso libero

I Fuoricampo. Défilé di Primavera
i Fuoricampo. Défilé di Autunno

Istituto per la Musica
tel. +39 041 2710220
musica@cini.it

I Fuoricampo ovvero gli Immortali Irreperibili. Défilé 4

Providence
Alain Resnais
1977
110’

Sceneggiatura di David Mercer
Musica di Miklos Rosza
Fotografia di Ricardo Aronovich
Panavision Camera Philippe Brun
Scenografia Jacques Saulnier
Suono René Magnol e Jacques Maumont
Produzioni Action film SFP FR3 Citel Films Genève
Produttori Yves Gasser Klaus Hellwig
35mm colori
Con Dirk Bogarde Ellen Burstyn
Sir John Gielgud David Warner Flaine Strich
Peter Arne Samson Fainsilber Denis Lawson Kathryn Leigh-Scott Tania Lopert Cyril Luckham Milo Sperber
Anna Wing

Innanzitutto una musica precisa, lirica, mélo, discretamente sinfonica ma connotata ad un ruolo di sfondo usuale, che invade lo schermo con i titoli. Dado tratto e sipario aperto: Resnais propone un film musicale ove ogni attore è uno strumento musicale raddoppiato dalla voce e dal gesto.
La colonna sonora propriamente detta è firmata da un patriarca della musica da film, Miklos Rosza: una scelta nient’affatto ingenua. La Musica di Rosza a Hollywood ha coperto spesso film ‘psicoanalitici’ (Spellbound di Hitchcock, Secret beyond the Door di Lang) oppure film romanzeschi-mistici come Ben Hur di Wyler e Il Re dei re di Nick Ray. Riguardo a questa scelta preliminare: musica di chi? Resnais ha detto: “Una musica romanzesca da cinque del mattino. Dunque una musica fra luce e ombra, notte e alba, cane e lupo, realtà e incubo”.

Tutto il film ruoterà attorno a questo pilone musicale che ne denoterà gli impatti emotivi, ne accentuerà
l’ambivalenza profonda, e decomporrà la storia fra sacche e risacche.
Lo spettatore è chiamato alla dipendenza di un immaginario spezzato fra immagine e suono disperso in
una struttura resistente ma rotta e sporadica, fascinosa e fastidiosa.

I Fuoricampo. Défilé di Primavera
i Fuoricampo. Défilé di Autunno