Concerti e spettacoli – Pagina 12 – Fondazione Giorgio Cini

Spettacolo di musiche e danze coreane (tradizionali e contemporanee). The Bridging Colours. White

L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati riprende la propria attività nel campo della danza contemporanea dedicando nel contempo un’iniziativa alle arti performative coreane. È da molti anni che l’Istituto non organizza un evento dedicato alla Corea e l’idea nasce in concomitanza con la ripresa dell’insegnamento della lingua e letteratura coreana all’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Si tratta di uno spettacolo creato appositamente per la Fondazione Giorgio Cini dal coreografo coreano
Yong Min Cho con la compagnia Asia Movement (A+M), di cui Yong Min Cho è direttore, in collaborazione con la compagnia di danza coreana Pyung-In e con il tradizionale ensemble coreano Nol Eum Pan.

In una prima parte dello spettacolo gli artisti presenteranno musiche e danze coreane tradizionali associate a cerimonie sciamaniche, legate tra loro dalla simbologia del colore bianco, connesso all’idea di morte e rinascita e a riti nei quali ci si riconcilia con il mondo soprannaturale. A seguire, gli stessi musicisti accompagneranno i ballerini in una coreografia contemporanea che, riprendendo e rielaborando i movimenti della danza tradizionale, si propone di esplorare la sfera dei sensi e dello spazio che ci circonda.

L’evento è organizzato con il sostegno di Asia House (Londra, UK) e con la collaborazione del King Sejong Institute Venezia e del Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea, Università Ca’ Foscari


The Bridging Colours – White è un progetto di A+M (Asia Movement) in collaborazione con la compagnia
di danza coreana “Pyung-In” e il gruppo di musica tradizionale coreana “Nol Eum Pan”. In questo spettacolo la musica e la danza tradizionale, derivate dai rituali degli sciamani coreani si combinano con le coreografie contemporanee di Yong Min Cho.

Lo spettacolo esplora la simbologia del colore bianco, uno dei cinque colori della tradizione coreana (bianco, nero, rosso, blu e giallo). Ciascun colore è legato a una particolare simbologia connessa alle cinque direzioni, agli elementi e ad altri significati. In particolare, il bianco è associato all’Occidente, al metallo, alla castità, alla verità, all’innocenza e alla morte. Tutti gli abiti di scena sono stati prodotti da RE;CODE.

Scarica il porgramma

Commemorazione di Roman Vlad (1919-2013)

Il 13 giugno l’Istituto per la Musica organizza, in collaborazione con il Teatro La Fenice, un doppio evento commemorativo di Roman Vlad, il compositore, pianista, critico musicale, musicologo, direttore artistico, autore radiofonico e televisivo scomparso il 21 settembre scorso.

Nel luglio 2013 il maestro Vlad ha donato all’Istituto per la Musica il suo archivio personale, un’ampia collezione di materiali in cui si riflette la vita musicale italiana del XX secolo.

Dopo alcuni mesi dall’inizio delle operazioni di riordino e catalogazione dei materiali, l’Istituto per la Musica organizza, alle ore 15, una tavola rotonda alla quale interverranno Vittorio Bonolis, Mario Messinis ed Enzo Restagno.

La tavola rotonda avrà luogo alla Fondazione Giorgio Cini, sull’Isola di San Giorgio Maggiore. È prevista la partecipazione di Carlo Grante, il pianista che alle ore 18, presso le Sale Apollinee del Teatro La Fenice, sarà impegnato in un recital pianistico dedicato alla memoria di Roman Vlad.


Il programma del concerto prevede l’esecuzione di due opere concettualmente correlate, accomunate dal riferimento alla figura, all’opera e al nome – in quanto “cifra musicale” – di Johann Sebastian Bach: la Fantasia contrappuntistica (1910) di Ferruccio Busoni e Opus Triplex(2001-2004) di Roman Vlad, che la scrisse precisamente «per la sensibilità, la mente e le dita di Carlo Grante». Il concerto è a ingresso libero fino a esaurimento dei posti.






 

Omaggio a Richard Wagner 2014.

In memoria di Bruno Visentini già Presidente della Fondazione Giorgio Cini nel centenario della nascita.

13 febbraio ore 17 Sala degli Arazzi della Fondazione Giorgio Cini

Associazione Richard Wagner di Venezia 

Recital del pianista, DARIO BONUCCELLI

Le Opere per Pianoforte di Richard Wagner

in collaborazione con i soci fondatori la Fondazione Giorgio Cini e la Fondazione Teatro La Fenice.

Ingresso per invito fino ad esaurimento dei posti da ritirare presso i soci fondatori Fondazione Giorgio Cini, Fondazione Teatro La Fenice, Ateneo Veneto, Conservatorio B. Marcello, Fondazione Amici della Fenice, Associazione Culturale Italo-Tedesca.

Spettacolo musicale di marionette per adulti L’après midi d’un Poète – L’amico delle crisalidi

Spettacolo musicale di marionette per adulti 

L’après midi d’un Poète “L’amico delle crisalidi”
(approccio in 10 quadri all’ambiente e agli amori di Guido Gozzano)

Riprende lo spettacolo durante il Carnevale nei giorni:

27, 28 febbraio e 3, 4 marzo

prenota 

Segreteria
tel.+39 041 2710234
fax +39 041 2710215
e-mail teatromelodramma@cini.it


Il Centro Studi per la Ricerca Documentale sul Teatro e il Melodramma Europeo promuove il nuovo spettacolo del Gran Teatrino “La fede delle femmine”, inserito nella serie L’après midi d’un Poète, e dedicato quest’anno a Guido Gozzano. “L’amico delle crisalidi” è costituito da un duplice approccio, filmico e teatrale in dieci quadri, all’ambiente e ai brevi amori del Poeta. Dal rapporto sadomaso con la poetessa Amalia Guglielminetti si passa alla passione entomologica per le crisalidi e i piccoli insetti della villa il ‘Meleto’ rifugio di riposo e di pace, durante la inesorabile e lenta malattia e l’illusione di salvezza attraverso il lungo viaggio in India.

 

Arangetram

Arangetram

Il 10 luglio alle ore 19, l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini, organizza un particolare spettacolo di danza indiana bharata natyam.

Si tratta dell’Arangetram, debutto, di Moritz Zavan Stoeckle, giovane danzatore veneziano, presentato al pubblico dal famoso coreografo e ballerino Mavin Khoo.

L’Arangetram, debutto di una danzatrice o danzatore di bharata natyam, viene celebrato solo a conclusione di un lungo ciclo di studi che riguardano la conoscenza dell’arte della danza, ma non solo, anche del senso estetico, delle buone maniere, della grammatica, della parola, della raffinatezza tipiche dell’aspetto “lasya” della danza bharata natyam. Il termine Arangetram infatti deriva da Arangam, che significa palcoscenico, ed etram che significa raggiungere o scalare, e richiama proprio la cerimonia di debutto durante la quale l’artista viene presentato al pubblico dal suo Guru, il maestro.

Sul palcoscenico Moritz Zavan Stoeckle sarà accompagnato da Pushkala Gopal (voce), Mavin Khoo (nattuvangam), Bhavani Shankar (mridangam) e Kartik Raghunathan (violino).

Il pubblico è invitato a partecipare anche alla cerimonia rituale che precederà lo spettacolo alle ore 18.45.

Moritz Zavan Stoeckle

Inizia a praticare la danza classica indiana Bharata Natyam all’età di dieci anni presso la Fondazione Giorgio Cini, Venezia, con l’insegnante Savitri Nair della Kalakshetra Foundation (Chennai) di cui segue gli stages fino al 2001. A Londra prosegue lo studio con il danzatore Mavin Khoo, allievo di A.K. Lakshman, con Vena Ramphal e Anusha Subrahmanyam. Nel 2004 lavora come ballerino al Teatro La Fenice di Venezia. Nel 2005 si trasferisce a Siena per studiare con l’insegnante Maresa Moglia dell’Associazione Natana Vedica-Est West Performing Arts. Dal 2005 si reca regolarmente in India a Chennai, dove studia con i maestri A. Janardhanan e C.K. Balagopalan presso la Kalakshetra, e Meena Raman. In India approfondisce lo studio della musica carnatica e della ritmica con il cantante e compositore B. Seetharama Sarma. Da diversi anni si esibisce in ambito nazionale ed internazionale, come solista o in collaborazioni artistiche, con la compagnia Mangalam di Maresa Moglia, Mavin Khoo (Big Dance 2006 Londra). Nel 2012 vince il premio del pubblico al concorso di danza contemporanea Giovani Danze d’Autore, Veneto, con lo spettacolo mono-dia-loghi ritmici (di N. Biondi e M. Zavan) e partecipa con menzione speciale al Roma Europa Festival.

Il Bharata Natyam è uno dei generi più importanti di spetta­colo classico indiano. La sua origine è relativamente recente: si tratta infatti di una riscrittura scenica novecentesca — databile tra gli anni venti e trenta —  dell’antica danza sacra eseguita nei templi hindu del sud dell’India dalle devadasi, le “ancelle del dio”, conosciute in Occidente anche con il nome di baiadere (dal portoghese balhadeira, “ballerina”). Il Bharata Natyam fu il frutto dell’ appassionato lavoro di ricerca di un gruppo di intellettuali e di artisti indiani – fra cui Krishna Iyer e Rukmini Devi — che, coadiuvati da alcune anziane devadasi e dai maestri di danza tradizionale – i nattuvanar –,  riorganizzarono ciò che in epoca coloniale era sopravvissuto della tradizione performativa sacra. Essi integrarono le informazioni raccolte sul campo con quelle provenienti dalla lettura degli antichi trattati teatrali e dallo studio delle pose sceniche immortalate nei bassorilievi dei templi. In questo modo fu “rein­ventata la tradizione” e nacque il Bharata Natyam, cioè “la danza di Bharata”, il primo leggendario danzatore indiano che, secondo il mito, ebbe per maestro lo stesso Shiva, il dio del teatro e della danza.

Il Bharata Natyam unisce le tre qualità fondamentali del teatro classico indiano: Bhava (la rappresentazione degli stati d’ animo), Raga (la melodia, il canto), Tala (il ritmo, il tempo). Da un punto di vista strettamente coreografico si tratta di una danza solista che si compone di due aspetti principali: la danza pura o nritta, che non ha alcun significato, non esprime alcun sentimento, ed è dominata dalla musica e dai suoi ritmi, e la danza drammatica o abhinayam in cui prevale l’ elemento mimico, il gesto e l’ espressione. L’ orchestra tradizionale è costituita generalmente da una vina (l’antica chitarra indiana), cimbali, tamburi e un flauto. Anche la musica vocale ha una funzione fondamentale dato che durante i passaggi drammatici i canti vengono tradotti con estrema precisione nel linguaggio dei gesti (hasta mudra). I danzatori e le danzatrici di Bharata Natyam sono dei veri e propri “narratori gestuali”, dei mimi eccezionali in grado di esprimere — attraverso maschere facciali codificate —  gli stati d’animo fondamentali dell’essere umano. Le canzoni hanno quasi sempre carattere devozionale e sono ispirate da un sincero sentimento mistico. Espongono in versi temi religiosi, eroici o filosofici basati sulle leggende sacre hindu. L’interpretazione gestuale e mimica di questi versi non è fissata una volta per tutte. Di uno stesso verso infatti il danzatore o la danzatrice può offrire, anche all’interno del medesimo spettacolo, interpretazioni differenti e perfino contrastanti tra di loro. Uno degli aspetti più affascinanti del Bharata Natyam è proprio la libertà lasciata all’artista di improvvisare le variazioni, di creare una propria poesia gestuale all’interno di una struttura di movimento altamente codificata.

L’arangetram, il debutto sulla scena, viene celebrato a conclusione di un lungo ciclo di studi presso un maestro. Tale apprendimento riguarda non solo la conoscenza dell’arte della danza ma anche quella delle buone maniere, della grammatica, della raffinatezza estetica, tutte qualità tipiche dell’aspetto “lasya” o “delicato” che caratterizza il Bharata Natyam. Il termine arangetram deriva da arangam o “palcoscenico” e da etram, che significa “raggiungere o scalare”. Anticamente il vocabolo indicava il rituale di consacrazione delle devadasi e segnava il loro ingresso nella professione di danzatrici sacerdotesse del dio Shiva presso un tempio o presso la corte di un sovrano. Secondo la tradizione hindu, la cerimonia dell’ arangetram dovrebbe iniziare con il calare del sole, un momento del giorno considerato proficuo e altamente simbolico: il tramonto segna infatti per l’iniziato la fine di una fase dell’esistenza e l’inizio di una “vita nuova”.

Maratona per Bruno Maderna

Teatro La Fenice di Venezia
Maratona per Bruno
Prime assolute di compositori italiani per Bruno Maderna a quarant’anni dalla scomparsa
Teatro La Fenice: Sale Apollinee
6 luglio 2013, ore 11

Ex Novo Ensemble
Tra le circa quaranta prime assolute della maratona figura l’opera Cria, per flauto contralto,
clarinetto basso, violino e violoncello di Carlo Ciceri  vincitore di una borsa di studio per il 2013
del Centro Internazionale di Studi della Civiltà Italiana Vittore Branca. Nell’ambito del suo
programma di ricerca, Carlo Ciceri è impegnato sul tema “L’orchestra nelle ultime opere di Luigi
Nono e Camillo Togni”. L’indagine prende le mosse dai materiali del Fondo Camillo Togni della
Fondazione Giorgio Cini.

 

Concerto di Musica Antica 2013 | More Hispano Tomás Luis de Victoria in Rome and Madrid

Concerto More Hispano.Tomás Luis de Victoria in Rome and Madrid
in collaborazione con l’Abbazia di San Giorgio Maggiore

15 maggio 2013, ore 18
Venezia, Basilica di San Giorgio Maggiore

Ingresso libero


Musiche eseguite dai borsisti del Seminario 2013 diretti da Rinaldo Alessandrini e Josep Borràs:

Ensemble Lux Venti: Xavier Banegas Lopez (trombone); David Garcia Martinez (trombone); Manuel Quesada Benitez (trombone); Nuria Sanromà Gabàs (cornetto)

 Ensemble RossoPorpora: Massimo Lombardi (cantante); Guglielmo Buonsanti (cantante); Matteo Pigato (cantante); Giacomo Schiavo (cantante)

Docenti: Rinaldo Alessandrini, Josep Borràs, Anne Smith, Juan Carlos Asensio, Alfonso de Vicente.

Assistente accompagnatore all’organo: Nicola Lamon.

 

Musiche di compositori armeni nella tradizione ottomana. Direzione artistica: Kudsi Erguner

Musiche di compositori armeni nella tradizione ottomana Direzione artistica: Kudsi Erguner

Sabato 20 aprile, 2013 ore 18.00
Fondazione Giorgio Cini, Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia

 


Ensemble Bîrûn 2013:

Caner CAN, cetra su tavola kanûn

Michalis CHOLEVAS, viella yayli tanbûr

Miguel Hiroshi GARCIA, percussioni

Giovanni DE ZORZI, flauto ney

Tristan DRIESSENS, liuto a manico corto ‘ûd

Issa Nessim GOLITZEN FARAJAJE, liuto a manico lungo tanbûr

Jan HENDRICKSE, flauto ney

Michalis KOULOUMIS, violino keman

Panagiotis POULOS, liuto a manico corto ‘ûd

Nevin ŞAHIN-MALKOÇ, percussioni

Deniz  SELTUĞ, voce

 

Concerto di Musica Classica Indiana a cura del Maestro Shahid Parvez (Sitar)

***A causa di problemi personali il Maestro Shahid Parvez non potrà raggiungere il nostro paese e partecipare al concerto di mercoledì 19 giugno. Verrà sostituito dal Maestro Partho Sarothy, allievo del grande Ravi Shankar.

Concerto ore 19

Venezia, Isola San Giorgio Maggiore

Fondato da Alain Daniélou nel 1969, l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati opera da allora come centro di diffusione in Italia e in Europa dei più alti esempi di cultura musicale indiana. Nel solco di tale tradizione, che ha visto esibirsi a Venezia virtuosi di sitar tra cui anche Ravi Shankar, ed è proseguita per diversi anni con i corsi di sitar tenuti presso l’Istituto da Budhaditya Mukherjee, verrà proposto quest’anno un concerto di musica classica indiana con il Maestro Shahid Parvez al sitar accompagnato alle tabla da Nihar Metha.
Ustad Shahid Parvez è il rappresentante di una delle più importanti famiglie musicali della tradizione hindustana (India del nord), nota come Imdadkhani Gharana, ed è riconosciuto come uno dei più autorevoli maestri di sitar dell´attuale generazione. Attivo a livello internazionale, tiene concerti nei più importanti festival di musica classica indiana in India, in Europa, negli Stati Uniti e in Canada, dove da anni dirige la prestigiosa Sitar School of Music di Toronto. Ustad Shahid Parvez vanta una vastissima produzione discografi ca con le più importanti etichette indiane, europee e americane.

Ustad Shahid Parvez Khan  è uno dei più importanti suonatori di sitar della sua generazione. Proviene da una grande famiglia di musicisti, erede della tradizione dell’Imdadkhani Gharana, lo stile creato da Ustad Imdad Khan (1848-1920) sulla base dell’insegnamento dell’antica scuola del Gwalior Gharanathe. Figlio di Ustad Aziz Khan, Shahid è allievo di terza generazione del maestro Imdadkhani. Fin dall’età di tre anni è stato iniziato dal padre allo studio di tabla e della musica vocale. Dai quattro anni ha iniziato a suonare il sitar e si è imposto all’attenzione come bambino prodigio. Shahid Parvez ha sviluppato un proprio stile peculiare, combinando i principi delle scuole strumentali Gayaki e Tantrakari.

Nihar Metha si è esibito suonando insieme ad artisti di primissimo piano quali Pt. Jasraj, Pt. Rajan e Pt. Sajan Mishra, Smt. Manju Mehta, Sri Krishna Mohan Bhatt, Ustad Shaukat Hussain Khan, Ustad Rafat Khan, Sri Shubhendra Rao, Purbayan Chatterjee, Kala Ramnath, Anupama Bhagwat. N.M. ha inoltre suonato in molte prestigiose manifestazioni musicali, quali: “ Saptak Annual Music Festival ”, “ Sankalp Music Festival ”, “ Gujarat State Sangeet Natak Academy Music Festival ”, “ Gujarat State Music Festival ”, “ Pt. Omkarnath Music Festival “, “ Tana Riri Music Festival “ in India, oltre ad essersi esibito in Europa e d in USA: a Londra, a Parigi, a Roma, a Torino, a Nizza, a Montecarlo, nonchè al “ Asian-American Heritage Festival ” di Chicago, a Shaumburg (Illinois), a Millwaukee (Wisconsin), al “ Bergen Contemporary Music Festival” in New Jersey.

 

Concerto dell’Ex Novo Ensemble

Concerto dell’Ex Novo Ensemble

Laboratorio Italia 1955-1966
Giovanni Morelli in Memoriam

Sabato 23 marzo 2013, ore 20
Isola di San Giorgio Maggiore

 In collaborazione con Fondazione Teatro La Fenice

 Scarica le note al programma


Programma

Domenico Guaccero
…Un iter segnato (1960)
per doppio quintetto

Luigi Nono
Canti per 13 (1955)

Bruno Maderna
Serenata n. 2 (1957)
per undici strumenti

Giacomo Manzoni
Musica notturna (1966)
per cinque fiati, pianoforte e percussione

Franco Evangelisti
Suite da Die Schachtel (1962-1963)
per piccola orchestra e nastro magnetico

Ex Novo Ensemble
Diego Masson, direzione
Alvise Vidolin, regia del suono