Civiltà  veneziana – Studi – Pagina 6 – Fondazione Giorgio Cini

La nascita dell’Europa

INDICE

Presentazione

Alberto Tenenti
Polonia ed Europa nella visione geografica italiana fra Cinque e Seicento

Stanislaw Grzybowski
La frontière de l’Europe: la conscience du problème des confins de la civilisation européenne

Manlio Cortelazzo
Semantica e sinonimia di «Europa» nell’Europa medievale e moderna

Jean Claude Margolin
La conception de l’Europe selon Erasme de Rotterdam

Cesare Vasoli
L’Europa del Giambullari

Jan Malarczyk
I pensatori del Rinascimento polacco sul ruolo degli elementi indigeni ed europei nel diritto polacco

Barbara Otwinowska
La conscience de la communauté européenne dans les théories et dans
les méthodes de recherche sur l’ethno-genèse et la glotto-genèse au
temps de la Renaissance

Jan Slaski
Polonia-Italia-Europa. Prospettive europee
delle relazioni letterarie italo-polacche all’epoca dell’Umanesimo e
del Rinascimento

Stanislaw Mossakowski
Universalità europea dell’arte in Polonia dal Cinquecento al Settecento

Sante Graciotti
La Polonia umanistica e l’europea «Respublica litterarum»

Giovanna Tomassucci
Polonia, Italia ed Europa nel pensiero di Stanislaw Reszka

Emanuela Sgambati
Europa e Venezia nel pensiero di Warszewicki

Riccardo Picchio
L’italianismo polacco e la codificazione delle regole letterarie fra gli Slavi ortodossi

Achille Olivieri
L’esule perseguitato: l’eretico fra Venezia e la Polonia dopo il 1570

Aldo Stella
Origini patavine e sviluppi polacchi dell’Illuminismo religioso sociniano

Luigi Marinelli
Appunti sul sarmatismo, italianismo ed europeismo nella poesia barocca polacca. Il ruolo di Marino e del Marinismo

Alojzy Sajkowski
Ombre e luci dell’educazione all’estero durante il Barocco in base alle relazioni epistolari

Andrzej Borowski
Fra «Germania» e «Scythia». Il mito dell’Europa e del paese «Sarmatico» della nobiltà polacca

Gianfranco Giraudo
Marx e Engels, la Polonia ed il problema dei confini dell’Europa

Giovanna Brogi Bercoff
Il miraggio dell’Europa: J. Ch. Pasek fra realtà polacca e velleità europeista

Marina Ciccarini
Il Turco nella memorialistica veneta e polacca del Cinquecento: l’incontro con l’Altro

Hanna Dziechicinska
Les récits de voyage aux XVI°-XVII° siècles (polonais, français, italiens) – document de l’unité culturelle européenne

Teresa Kostkiewiczowa
L’idée de l’unité et de la diversité de l’Europe au temps des Lumières polonais

Indice dei nomi

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Italia e Romania

Il
volume si occupa dei rapporti tra le due nazioni dal secolo XIV al
XVIII (lasciando agli Atti curati da Ca’ Foscari la trattazione dei due
secoli successivi), e proprio per questa priorità cronologica, per
l’ampiezza del percorso, si propone come un primo scambio di idee
generale, sia per quanto riguarda le metodologie che per i campi
specifici da esplorare: una sorta di introduzione a studi successivi
maggiormente circoscritti. Il confronto a cui si rifierisce il titolo è
soprattutto storia di rapporti italo-romeni dal Medio Evo alla fine del
Settecento, ma è anche possibilità di confronto riportato su sviluppi
di storie parallele. D’altra parte il rapporto Romania-Italia non è
esclusivo in questa analisi, perché in realtà si allarga a tutto
l’Occidente, a Roma e Bisanzio, all’Europa intera. Il che riporta
d’altronde al senso al quale si è ispirato un po’ tutto
l’incontro: reintegrare nel Vecchio continente una nazione per un
notevole tempo (al pari di altre della stessa area geografica)
‘separata’, e operare affinché lo studio del passato giustifichi e
fondi l’autocoscienza nazionale romena nella cornice più vasta
dell’identità culturale e storica d’Europa.

INDICE

Presentazione

Giampiero Bellingeri, Carte veneziane sulle terre romene e sui Cantemir (le romanità ineludibili)

Gabriella Airaldi, I Genovesi alle foci del Danubio: le testimonianze

Laura Balletto, Tra burocrazia e mercatura a Chilia nel secondo Trecento

Geo Pistarino, Presenza genovese nel Mar Nero tra XIII e XV secolo

Enrico Basso, «De rebus castris ilicis et aita»: Genova, la Moldavia e la Valacchia fra cooperazione e contrasto nei secondo Quattrocento

Adrian Niculescu, Diplomazia veneziana e il principe Stefan cel Mare di Moldavia (1457- 1504) durante la guerra contro i Turchi del 1463-1479

Luisa Valmarin, Ritratti rumeni nella storiografia italiana rinascimentale

Stefan Andreescu, The Relations between Venice and the Rumanian Principalities during the War of Candia

Cesare Alzati, Influssi candiotto-veneti nella vita religiosa delle terre romene in età post-tridentina

Giuseppe Piccillo, Su alcuni aspetti controversi della «Istoria delle moderne rivoluzioni della Valachia» di Anton Maria Del Chiaro

Tereza Sinigalia, L’architecture de l’époque «brancovane», Réceptacle des influences de la Vénétie

Cristina Codarcea, Rome et Byzance dans les Pays Roumàins à tràvers les récits des missionnàires càtholiques (1620- 1660)

Ràzvan Theodorescu, La fortune est-européenne de Venise. Le cas Roumain (XVIe-XVIIIe siècles)

Eugen Denize, L’immagine di Venezia nella cultura romena dei secoli XVII e XVIII

Gianfranco Giraudo, Uniati di Romania

Teresa Ferro, Ungherese e romeno nella Moldavia dei Secoli XVII- XVIII Sulla base dei documenti della «Propaganda Fide»

Nicolae Sabàu, Alcuni maestri italiani nella Transilvania del Settecento

Francesco Guida, Un libro «italiano» sui Paesi romeni alla fine del Settecento

Il volume pubblicato dalla Fondazione Giorgio Cini di Venezia contiene contributi del Convegno Italia e Romania: due storie e due popoli a confronto, organizzato e tenuto a Venezia nel marzo del 1995.

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Italia e Boemia nella cornice del Rinascimento europeo

Tra i
partners che la Fondazione Cini aveva avuto in periodo ‘sovietico’ con
i Paesi dell’Europa centro-orientale era mancata la Cecoslovacchia, per
una serie di motivi tra cui spiccavano quelli politici; e mancava tra
l’altro un corrispondente autorevole e autorizzato con cui dar vita ad
una intesa di lavoro comune. Era una lacuna dolorosa, dati i secolari
rapporti culturali esistenti tra i due paesi, soprattutto dal tardo
Rinascimento in poi, e dati gli studi vivaci che ognuno dei due aveva
dedicato alla letteratura e in genere alla cultura dell’altro, in
particolate dal primo al secondo dopoguerra. Da noi fin dagli anni
venti sono significativi nella arena boemistica i nomi di Cronia, Lo
Gatto, più tardi Giusti, Poggioli, più tardi Meriggi e soprattutto
Ripellino, che è stato anche in campo boemistico un fenomeno di
dimensione europea. Tanto più era necessario, risorta la Boemia a nuova
vita, che la Fondazione Cini avviasse con essa un rapporto stabile di
scambio di esperienze e di collaborazione culturale….

INDICE

Presentazione

Karel Beránek, De Universitatis Pragensis cum Italia nexibus aetate renata

Frantisek Smahel, I contatti tra la prima Riforma e il Rinascimento

Cesare Vasoli, L’Umanesimo italiano e la Boemia nel pensiero di Burdach

Antonin Mest’an, L’influenza dell’Umanesimo e del Rinascimento italiani sulla letteratura nel contesto ceco, polacco e magiaro

Anna Skybová, Le Ordinazioni dei sacerdoti utraquisti a Venezia nella prima metà del XVI secolo

Slavomir Wollman, Arturo Cronia pioniere degli studi umanistici italo-boemi

Alberto Tenenti, La Concezione dell’uomo nel De ecclesia di Jan Hus

Tino Foffano, Giovanni da Olomouc, un maestro di grammatica e di musica a Castiglione Olona dal 1425 al 1445

Ivan Hlavácek, Cenni sulle stampe italiane nelle biblioteche ceche della fine del Medioevo e dell’inizio del Cinquecento

Jirir Pelán, La «Raccolta Neuberghiana» e Hynek z Podébrad

Sante Graciotti, Tradizione testuale e tradizione letteraria nell’Antilogion Guarini et Poggii di Augustinus Moravus

Jaroslav Kolár, Due mondi del dialogo umanistico

Francesco Tateo, Il problema dell’imitazione

Ivo Hlobil, Le origini del Rinascimento italiano in Moravia

Zdislav Sìma, Il Ponte Carlo: un raggio attraverso i secoli

Jaromir Adamec, Il Ponte Giuditta a Praga. Sugli inizi delle influenze italiane 0 nell’architettura boema

Agostino Sottili, La formazione umanistica di Johannes Roth, vescovo principe di Breslavia

Ivano Cavallini, Le Harmoniae morales di Jakob Handl Gallus: un elogio in musica al latino nella Praga del Cinquecento

Katerina Mayrová, I
«cori spezzati» nelle terre Ceche tra il XVI e il XVII secolo, le fonti
e i modelli ispiratori italiani: il repertorio italiano dei «cori
spezzati» conservato in Boemia

Luigi Quattrocchi, L’Ackermann aus Bohmen: questioni e proposte interpretative

Jitka Kresálková, I dizionari boemi dei Quattro-Cinquecento

Alena Wildová, Amor
di patria e conoscenza del mondo nella prefazione di Daniel Adam z
Veleslavìna all’Itinerarium Sacrae Scripturae di H. Bünting

Marte Fattori, La filosofia del Rinascimento italiano in J. A. Comenius: note su Campanella e Patrizi

Jaroslav Pánek, L’Italia meta dei Viaggiatori Cechi del Rinascimento

Jiri Kropácek, Francesco Terzio, pittore di Bergamo e Praga

Zdnek Benes, Costanti umanistiche della storiografia Ceca del XVIeXVII secolo

Domenico Caccamo, Libertà d’Italia ed equilibrio europeo tra ‘500 e ‘600. Il carteggio dei diplomatici toscani a Praga

Raoul Gueze, Uomini d’arme italiani in Boemia e Moravia all’epoca della battaglia 0 0 della Montagna Bianca (1619-1621)

Aldo Stella, La ‘riforma popolare’ in Boemia e in Italia

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La Dalmazia e l’altra sponda

Il convegno La Dalmazia e l’altra sponda, Problemi di archaiologhíá adriatica,
tenutosi il 16 e il 17 gennaio del 1996, nel quale storici e
archeologi, in forma interdisciplinare, e in un confronto operoso, si
sono interrogati sui principali problemi aperti nell’indagine sulla più
antica storia dell’Adriatico, ora approda in questo libro i cui
risultati non sembrano infruttuosi. Potrà apparire che in esso,
indagando sulle più antiche relazioni fra le due sponde adriatiche, si
sia privilegiato l’aspetto greco al romano. Ma ciò – pur ammesso che
sia vero – non è dovuto a scelta premeditata, o tantomeno preconcetta,
bensì alla mutevolezza della sorte.

INDICE

Premessa di Lorenzo Braccesi

Ricordando Massimiliano Pavan di Sante Graciotti

Leandro Polverini, Pavan e la Dalmazia

Mario Luni, Rapporti tra le coste dell’Adriatico in età classica ed i traffici con Grecia e Magna Grecia

Flavio Raiola, Atene in Occidente e Atene in Adriatico

Giuseppe Sassatelli, Spina e gli Etruschi padani

Marta Sordi, I due Dionigi, i Celti e gli Illiri

Pietrina Anello, La colonizzazione siracusana in Adriatico

Branko Kirigin, The Greeks in Central Dalmatia

Giovanni Gorini, Aspetti della presenza di moneta greca in Adriatico

Gino Bandelli, Roma e l’Adriatico nel III secolo a.C

Alessandra Coppola, Ottaviano e la Dalmazia: ‘imitatio Alexandri’, ‘aemulatio Caesaris’

Marin Zaninovic, La Dalmazia in età imperiale

Indice analitico a cura di Luca Antonelli

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Le civiltà  del Libro e la stampa a Venezia

INDICE

Renzo Zorzi, Marino Zorzi, Simonetta Pelusi, Presentazione

Marino Zorzi, Il libro religioso nella storia della della
stampa veneziana

Giuliano Tamani, Edizioni ebraiche veneziane dei secoli
XVI-XVIII

Alessandro Scarsella, Note su metodologia e bibliografica
e libro religioso

Simonetta Pelusi, Il libro liturgico veneziano per serbi
e croati fra Quattro e Cinquecento

Giorgio Vercellin, Venezia e le origini della
stampa in caratteri arabi

Matthias Kappler, La stampa “caramanlidica”

Piero Scapecchi, Aldo alle origini della Bibbia poliglotta

Susy Marcon, Gli esemplari marcini dei dei corali giunti (Rari
Ven. 708-713)

P. Vahan Ohanian Mechitarista, La Bibbia armena dell’Abate
Mechitar

Stefano Trovato, Una comunità cristiana
ortodossa di lingua turca: i karamanlides

Bibliografia

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Le metamorfosi del ritratto

Le
diciannove lezioni raccolte in questo libro, tanto più se si consideri
che esso spazia al di là dei problemi del solo ritratto in ambito
visivo, pittorico, scultoreo o di ogni altra tecnica ed espressione
figurativa, ma, continuando una tradizione di multipolarità propria di
questi corsi, pur senza giustificarne esplicitamente l’estensione e
definirne le correlazioni, allargano il campo di indagine ad altri
aspetti dell’arte del ritratto, toccando tematiche letterarie e
interpretazioni antropologiche, e non rinunciando ad incursioni nei
trattati di fisiognomica sia antica, con influenze e derivazioni che
permangono fino agli studi cinquecenteschi di Leonardo e Della Porta
(Carlo Carena), sia moderna, con le nuove teorízzazioni di Lavater
(Marian Hobson) e di Cesare Lombroso (Delía Frigessí), e a una piccola
scelta di scrittori signíficativi, nei quali la focalìzzazione sul tema
“ritratto” (e soprattutto per quel che riguarda i contemporanei,
“autoritratto”, ripetendo in ciò il fenomeno iniziatosi a partire dal
Cinquecento degli autoritratti di artisti – basterà ricordare per il
caso più clamoroso la settantina di autoritratti di Rembrandt -,
prolungatosi come uno dei più sintomatici indirizzi dell’arte moderna)
hanno trovato particolarmente in un genere, quello del romanzo e della
letteratura autobiografica, la sua più straordinaria manifestazione, al
punto da potersi dire che l’intera storia del romanzo è in realtà una
storia di ritratti e, in particolare nel moderno, di autoritratti.

INDICE

Prefazione di Renzo Zorzi
Jean Clair, Occhio per occhio, dente per dente, tratto per tratto.

Carlo Carena, Uomini e animali nella fisiognomica antica.

Enrico Castelnuovo, «Propter quid imagines faciei faciunt». Aspetti del ritratto pittorico nel Trecento.

Giandomenico Romanelli, Il ritratto assente: Marin Falier a Palazzo Ducale.

Carlo Bertelli, Il ritratto nell’opera di Piero della Francesca.

Gino Benzoni, Ritrarre con la penna, ossia gli ambasciatori veneti ritrattisti.

Claudine Haroche, Les usages de l’impassibilité et de la maitrise de soi dans la domination politique.

Alfonso E. Perez Sanchez, Los Retratos de Velázquez .

Francis Haskell, Come si costruisce un re: Carlo I d’ Inghilterra e i suoi ritrattisti.

W. R. Rearick, The Venetian Selfportrait. 1450-1600.

Ernst J. Grube, Il ritratto nel mondo musulmano.

Maria Hobson, La physionomie: le portrait d’un exemple.

Lea Ritter Santini, Gli occhi del ritratto.

Victor Brombert, Dostoievski: portrait de l’homme à paradoxes.

Delia Frigessi, Ritratti antropologici.

Sergio Perosa, Il ritratto che uccide (da Poe a Wilde).

Paolo Costantini, «L’éternel du transitoire»: ritratto dell’artísta da (giovane) fotografo. Steíchen a Parigi, 1900-1902.

Paolo Fossati, Carlo Carrà, Gentiluomo ubriaco, 1916. Un ritratto del XX secolo.

Giovanni Raboni, Proust contro Proust.

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La città  dei filosofi

Per quanto strano possa
sembrare, il lettore non specialista che abbia la curiosità di
conoscere le vicende di Atene tardoantica e bizantina deve ancora
rivolgersi alla celebre Geschichte der Stadt Athen im Mittelalter di Ferdinand Gregorovius (1889), peraltro mai tradotta in lingua
italiana. Questo lavoro si propone dunque di colmare una lacuna negli
studî ateniesi, offrendo una sintesi completa per quel che concerne il
periodo tardoantico, durante il quale la polis ateniese fu sede delle
grandi scuole sofistiche, dove affluirono studenti da ogni parte
dell’Impero, e della famosa scuola neoplatonica, dove si elaborarono i
fondamenti del pensiero filosofico tardoantico e bizantino; in questa
stessa epoca, inoltre, la città-simbolo del paganesimo
ellenistico-romano è costretta a fare i conti con la nuova realtà del
cristianesimo in espansione, e ciò dà origine a interessanti fenomeni
sia sul piano più specificamente religioso e filosofico sia su quello
politico e sociale.
Il libro allarga lo sguardo anche sulle
posteriori vicende storiche e culturali di Atene, soffermandosi in
particolare sull’immagine della città nelle fonti tardoantiche e
bizantine.

INDICE

Prefazione
Introduzione

Capitolo I – La città dei sofisti: retorica e politica ad Atene fra II e IV secolo d.c.
Capitolo II – Tra Amfione e Achille: realtà e mitologia della difesa di Atene fra III e IV secolo
Capitolo III – «I giardini di Atene»: Giuliano imperatore e l’utopia ateniese
Capitolo IV – La città dei filosofi: filosofia e politica ad Atene da Plutarco a Damasco
Capitolo V – «Quid ergo Athenis et Hierosolymis?»: Pagani e cristiani ad Atene da san Paolo a  Giustiniano
Appendice – Atene immaginaria: il mito di Atene nella letteratura bizantina tra agiografia, teosofia, e Mirabilia

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