Civiltà  veneziana – Saggi – Pagina 5 – Fondazione Giorgio Cini

Navigatori e viaggiatori veneti sulla rotta per l’India

Nel Medio Evo,
Marco Polo con la sua testimonianza ripropose all’Occidente il mondo
fascinoso e inquietante della Cina e dell’India, e, dopo di lui,
numerosi altri viaggiatori lasciarono interessanti documentazioni dei
loro viaggi in quelle realtà così lontane.

Se l’autore del Milione ci ha
lasciato una descrizione dell’India (e della Cina) in chiave di
“meraviglioso”, in un atteggiamento di apertura verso l’“altro da sé”,
riscontrabile, ad esempio, nei giudizi positivi espressi sui brahmani,
con il passare dei secoli si assiste a un progressivo aumento delle
incomprensioni – come sottolinea Alessandro Grossato nel suo Navigatori e viaggiatori veneti sulla rotta per l’India – Da Marco Polo ad Angelo LegrenziLeo
S.Olschki, Firenze 1994)- arrivando con Angelo Legrenzi, alla fine del
Seicento, alla vera e propria denigrazione sistematica della cultura e
della civiltà indù, una “diabolica setta” idolatra formatasi
addirittura “fin al principio della Creazione del Mondo dalli figli di Cain, adorando chi il Sole, la Luna e le Stelle”, in una cornice di lugubri ossessioni sataniste.

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Parigi/Venezia

Il
Corso, dedicato, nel suo fulcro, ai rapporti tra Parigi e Venezia nel
cuore del Settecento, legami resi più eloquenti alla nostra memoria dal
ricorrere del duecentocinquantesimo anniversario del viaggio di
Rousseau a Venezia (estate 1743), celebrato – nella cornice di quattro
distinte sessioni – con la preziosa collaborazione della ginevrina
“Société Jean-Jacques Rousseau”. Riprende con questo volume la
consuetudine, che si era un poco allentata, di offrire ad un più largo
consesso di lettori le lezioni dei corsi di settembre della Fondazione
Giorgio Cini: con Rousseau, e con Jean Starobinski che qui lo commenta,
possiamo dire che un «nouveau feu» accompagna questo slancio e il
proposito che lo nutre.

INDICE

Premessa di Carlo Ossola

Gino Benzoni, Dalla fitta conversazione al corrucciato silenzio

Michel Vovelle, Les échanges culturels aux XVIIlème siècle: un chantier ouvert

Furio Diaz, «Philosophie» e utopia da Rousseau agli idéologues

Lionello Sozzi, Il paese delle chimere. L’idea di Illusione nella stagione dei tardi lumi

Giuseppe Ricuperati, Illuminismo e Settecento dal Dopoguerra ad oggi

Francisco Jarauta, Viaje, «Bildung», escritura

Jean Starobinski, Rousseau et l’espression musicale

Giovanna Gronda, Scelte poetiche italiane nelle «Consolations des miséres de ma vie»

Andrè Wyss, La Venise intérieure. L’accent, le melodrame et les musiques de Venise

Roberto Leydi, Rousseau, pioniere dell’antropologia e dell’etnomusicologia

Giovanni Morelli, La banalità conquistata (en travaillant Métastase)

Jean Rousset, Une confrontation idéale: le théâtre et l’acteur selon Rousseau et Goldoni

Marian Hobson, Diderot, Goldoni: les «espèces» et les caractères

Franco Fido, La ragione in ombra e le tentazioni della follia nelle commedie francesi

Gilberto Pizzamiglio, Carlo Goldoni, lettere da Parigi a Venezia

Pierre Rosenberg, Fragonard et Venise

Lea Ritter Santini, Gli angeli del sonno

Benedetta Papasogli, Letture settecentescbe di Pascal

Piero Del Negro, Tra Versailles, Rousseau e gli inquisitori di Stato: il primo saggio politico veneziano sulla Rivoluzione francese

Carlo Ossola, Piccoli improvvisi su ‘arie’ e ‘affetti’

Indice dei nomi

Parigi/Venezia
raccoglie gli interventi al “XXXV Corso Internazionale di Alta Cultura”
tenutosi dal 28 agosto al 11 settembre 1993

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Il mondo e il sovra-mondo dell’icona

Il
problema dell’icona è un problema antico, una questione di carattere
ontologico circa la possibilità di raffigurare il trascendente, di
rendere fisicamente evidente lo spirito, di dare volto all’invisibile,
nome al Senza nome; subito dopo però incalza sul piano teologico, il
tema delle differenze di sensibilità tra le due Chiese d’Occidente e
d’Oriente, e del loro diverso modo di rapportarsi all’arte sacra – o
all’icona – come rappresentazione dei sacro o come sua significazione.
Due diversi modi di sentire il fenomeno-problema dell’icona,
distintamente indagati e illustrati con ampio corredo iconografico, per
poter però ritrovare nel contempo punti comuni di pensiero, motivazioni
e significati di un’eredità bizantina diventata patrimonio di tutta
l’ortodossia, con la generale accettazione di una semiotica
liturgico-devozionale intesa a suscitare nel contemplante-orante, al di
là di ogni distinzione, il senso divino nella sua interezza.

INDICE

Introduzione di Massimo Cacciari

Prolusione del
card. Achille Silvestrini

Sergej S. Averincev, L’icona e il problema della rappresentazione religiosa

Tomas Spidlik, La Creatività artistica nell’origine dell’Icona Secondo S. Frank e P. Florenskij

Olivier Clément, Quelques aperçus sur l’icône comme théologie de la beauté

Philippe Sers, Le
sens philosophique du dépassement des limites humaines dans l’icône
byzantino-slave: perspective non-euclidienne et temporalité prophétique

Boris Uspenskij, La Venerazione dell’icona e la Spiritualità russa

Vittorio Strada, Icona e anti-Icona: armonia e caos nella spiritualità russa

Vittorio Peri, «Vivi e morti insieme in preghiera»: rinnovamento iconografico e confronto teologico nella Mosca del XVI secolo

Rainer Stichel, L’Occidente davanti all’icona rossa nell’Ottocento: un testo ignoto di Johann Joachim Winckelmann

Georges Nivat, Théophanie, Christophanie e “Stavrophanie” dans la littérature russe

Pier Cesare Bovi, Sergej Bulgakov, Pavel Florenskij e Lev Tolstoj dinanzi a Raffaello: nuove considerazioni su un conflitto rivelatore

Engelina Smirnova, La peinture d’icônes à Rostov le Grand dans la deuxième moitié du XIII Siècle

Vladimir Sarabianov, The frescoes of Staraia Ladoga and stylistic trends in the late XIIth century murals of Novgorod

Tatiana Tsarevskaia, The Image of St. Clement of Rome in Novgorod Art of the 13th Century

Levon Nersessian, The Iconography of the Composition “In Thee Rejoiceth”

John Lindsay Opie, The Trinity in Rublëv’s Icon of the Holy Trinity

Eva Haustein-Bartsch, Su un’icona di Simeone Cristoforo e altre opere di un maestro di Novgorod del XV secolo

Carlo Pirovano, Le avanguardie russe e le icone

Conclusioni di Sante Graciotti

Il mondo e il sovra-mondo dell’icona raccoglie gli interventi al Convegno Internazionale di Studio promosso
il 24-26 ottobre 1996 dalla Fondazione Giorgio Cini in occasione della
mostra “L’immagine dello Spirito. Icone dalle terre Russe” Collezione
Ambro-Veneto.

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Le metamorfosi di Venezia

Gli
atti del convegno ciniano vogliono liberarsi dal vincolo della
celebrazione “funebre” della fine della Venezia capitale per guardare a
questa data come ad un punto di raccordo tra quello che fu (la
Dominante, la città stato) e quello che, immediatamente, è iniziato: il
processo di trasformazione in città del mondo.
L’analisi parte dalle sue origini, guarda alla città del buon governo
del ‘500, ma anche ad un ‘700 in cui a fare da contraltare alle luci di
Canaletto o di Guardi vi erano le ombre della sua politica o ad un
‘800, immerso nella poesia romantica e decadente, che segna il mutare
della scena urbana, la rottura dell’insularità col ponte ferroviario.

INDICE

Premessa di Gino Benzoni

Feliciano Benvenuti, Classi e società alla caduta della Repubblica veneta

Paolo Preto, I «lumi» e i «filosofi» francesi nella Venezia del’ 700

Giuseppe Ricuperati, Rileggendo Paul Hazard e Franco Venturi: gli spazi italiani e la Rivoluzione francese

Giovanni Scarabello, Verso la fine della Repubblica veneta. Napoleone e l’Austria nello stato veneto

Piero Del Negro, La fine della repubblica aristocratica (aprile maggio 1797)

Giovanni Scarabello, La Municipalità democratica veneziana del 1797

Giuseppe Gullino, Economia e finanza dallo scorcio della Repubblica all’età napoleonica

Daniele Menozzi, Chiesa e società nell’Italia giacobina

Donatella Calabi, Gli ‘ebrei veneziani’ dopo l’apertura delle porte del ghetto: le dinamicbe insediative

Giuseppe Pavanello, L’immagine di Venezia da Canova a Byron

Lea Ritter Santini, Oltre il confine tracciato col gesso

Catherine Whistler, L’occhio critico: osservazione, emulazione e trasformazione nell’arte di Domenico Tiepolo (1727-1804)

Gustavo Costa, Lorenzo
Da Ponte da Cèneda a New York: «Un’anima poetica ed italiana»? (con The
Hermit di James Beattie nella traduzione dapontiana)

Fernando Bandini, Venezia, la patria e l’esilio in Foscolo e Nievo

Gino Benzoni, Prima e dopo: Goethe e Wagner

Indice dei nomi

Le
metamorfosi di Venezia raccoglie gli interventi al XXXVIII Corso
Internazionale di Alta Cultura tenutosi dal 2 al 14 settembre 1996 in
occasione della imminente scadenza del bicentenrio della caduta della
Serenissima (1797).

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Ah les beaux jours!

Raccogliere
una serie di cronache musicali che coprano il quarantennio
di inesauribile attività di recensore di Mario
Messinis è un’operazione da cui inevitabilmente
emergeranno agli occhi del loro autore, ignaro festeggiato,
quando ne scorrerà rapidamente l’indice, tante
dimenticanze, tante lacune.
Tuttavia, per sostenere questa mia apologia, valga il fatto
che non è stato facile muoversi fra le innumerevoli
recensioni, gli elzeviri, i ritratti, le prese di posizione
anche polemiche, in cui si è riflessa una
appassionata attività critica, mai paga e sempre
attenta alle mutevoli vicende della vita musicale
contemporanea. Troppe le prove dell’inesausta
curiosità nei confronti della musica nuova, nei cui
ambiti Mario Messinis si è sempre mosso con scelte di
indubitabile coerenza e gusto, troppo fertile la sua
capacità, unica, di cogliere in un interprete, ancora
sconosciuto o non necessariamente inserito nei grandi
circuiti concertistici, interessanti novità esecutive
che dovevano essere incoraggiate, troppo esercitata
l’apertura critica di Messinis verso proposte di spettacolo
inusuali, nei cui confronti egli mai ha assunto
atteggiamenti pregiudizialmente orientati. Troppi sono gli
aspetti che da sempre hanno fatto sì che i giudizi –
caso piuttosto raro nel mondo delle cronache musicali degli
ultimi anni – hanno assunto sempre più il valore di
sicuro punto di riferimento.

INDICE

Paolo PINAMONTI Ah
les beaux jours! Il magistero critico di Mario
Messinis

Ansermet: la voce di Debussy
Il grido in tre atti di Carlos Kleiber
Compositori affinati dall’esperienza direttoriale
Karajan rende all’Ottava di Bruckner la sua luce
parsifaliana
L’Aida del debuttanti
Le elettrizzanti infedeltà di Bernstein. Alla
scoperta della teatralità sinfonica di Berlioz e di
MahIer .
Chung e il Mahler-dopo-Mabler
Fra Vivaldi e Bohème i magnifici ottant’anni di
Karajan
I due Kleiber
Monumento Boulez
La depurata Romantik di Giuseppe Sinopoli
Maestrie del Maestro
Salzburg contra Karajan, con lieto fine funebre
Sinopoli affronta la totale consapevolezza di Mahler, dopo
il congedo
L’asse ereditario di Arturo Toscanini .
Tristani Tristani
«Strauss via Berg e Schoenberg»: la cifra
interpretativa della Elektra fiorentina di Abbado Salutare
rivisitazione di Boito
Immediatezze e riflessioni pucciniane di Giuseppe
Sinopoli
L’armonia e la distruzione nell’ultimo Parsifal di Abbado a
Salisburgo
Mila alla Scala
Il pensiero pianistico di Carlo Pestalozza
Ricordo di Giulio Confalonieri
Nono, l’antitesi e il progetto
L’esempio di Massimo Mila
Debito a Varèse
Folla ed entusiasmo per Schnittke
Petrassi: altri Beaux jours a Siena e a Città di
Castello
La scrittura di Malipiero

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Schoenberg & Nono

Nuria
Schoenberg Nono è stata una protagonista della storia musicale del
Novecento e tale resta, attivamente, anche nel nuovo secolo. Le sue
iniziative per la diffusione e la
valorizzazione dell’opera di Arnold Schoenberg e di Luigi Nono, cui si
dedica con maniere insieme dolci e determinate, meritano il plauso e il
ringraziamento della comunità scientifica e civile; […] Per queste
ragioni, e tante altre ancora, Nuria Schoenberg Nono è oggi la
dedicataria ideale di una Festschrift nella migliore tradizione dei
volumi celebrativi, quella costituita da pubblicazioni dotate di una
precisa identità, sia come testi di
riferimento scientifico rivolti al futuro della ricerca sia come
memoria dell’evento festivo che le ha generate.
L’elemento costante in questa raccolta è la relazione diretta o mediata
con Nuria Schoenberg Nono anche nel suo
essere donna, e non a caso ampio spazio è dedicato alla famiglia e alla
figura di Gertrud Kolisch Schoenberg. I saggi affrontano temi cari alla
dedicataria e
suggeriti da lei stessa nelle sue frequenti e puntuali osservazioni sui
due maestri che hanno accompagnato gran parte della sua vita, anche
lungo le linee di tangenza tra Nono e Schoenberg, nelle vicende
biografiche e nel pensiero compositivo. I numerosi documenti qui
pubblicati per la prima volta sono conservati prevalentemente negli
archivi dei quali la dedicataria è presidente e ai quali si
dedica con la sua dolce forza, Arnold Schoenberg Center Privatstiftung
di Vienna (ASC) e Archivio Luigi Nono di Venezia (ALN). Come è facile
verificare, il volume curato da Nuria Schoenberg Nono Arnold Schoenberg
1874-1951. Lebensgeschíchte in Begegnungen
(Klagenfurt, Ritter,
1992) trova qui una conferma ulteriore della sua importanza scientifica
nella misura in cui ha costituito una fonte preziosa per tutti i saggi
su Schoenberg. I contributi sono stati richiesti e redatti
anteriormente alla data del compleanno; in particolare il saggio di
Victoria
Martino era compiuto prima del convegno Arnold Schoenberg und sein Gott svoltosi
a Vienna nel giugno di quest’anno.
Tengo a ricordare che la pubblicazione in questa sede dell’intervista
su Gertrud Kolisch Schoenberg, letteralmente catturata alla
dedicataria, ha rappresentato per lei una
effettiva sorpresa.Nuria Schoenberg Nono ha saputo infatti della
preparazione di questo volume nel giorno del suo compleanno, nel corso
della cerimonia a lei dedicata dalla
Fondazione Giorgio Cini di Venezia. Le testimonianze degli amici
elencati nella tabula gratulatoria posta in fine a questo volume – alle
quali si sono aggiunte altre voci augurali in forma privata con
lettere, telefonate e fax –
sono pubblicate nel volume Happy Birthday to Nuria Schoenberg Nono on May 7, 2002 (Venezia, Arti Grafiche Venete, 2002). […]

7 maggio 2002
Anna Maria Morazzoni

INDICE

Premessa di Pasquale Gagliardi

Anna Maria Morazzoni, Alla dolce forza di Nuria Schoenberg Nono

Arnold Schoenberg, Beobachtungen am Neugeborenen
Kind .« … die Welt sehen wollende Tochter». Bruchstucke aus Schoenbergs Korrespondenz, ausgewáhlt von Iris Pfeiffer

E. Randol Schoenberg, Brief
Biographical History and Genealogy of Nuria Schoenberg Nono

Anna Maria Morazzoni, Il paradosso del donare nelle Festschriften intorno a Schoenberg

Joseph Auner,On the Emotional Character of Schoenberg’s Music

Victoria Martino, Moses und Arnold: Schoenberg’s Autobiographical Theology

Therese Muxeneder, Lebens(werk)geschichte in
Begegnungen. Vorgesprache zu Arnold Schoenbergs
«A Survivor from Warsaw» op. 46

Konrad Oberhuber, Thoughts about my Schoenberg the Painter

Nuria Schoenberg Nono, Gertrud
Bertha Kolisch Schoenberg. A Collection of Memories about my Mother, an interview wíth
Anna Maria Morazzoni

Giovanni Morelli, «Wie es ist, so hat es sein sollen». Un «motto» (1980) per Gertrud Kolisch Schoenberg

Veniero Rizzardi, Nono e la `presenza storica’ di Schoenberg.

Gianmario Borio, «Liebeslied» di Luigi Nono: microcosmo di futuri sviluppi

Veniero Rizzardi, Una lettera di Luigi Nono su «Incontri»

Claudia Maurer Zenk, «La di Ella inaudita Finezza». Zur Entstehung der «Varianti».
Briefwechsel Luigi Nono-Rudolf Kolisch 1954-1957.

Franziska Breuning, Einige Gedanken zum Líebesmoment in Kompositionen Luigi Nonos

Klaus Kropfinger, Der befragte Raum – Nonos existentielle Vergewisserung

Massimo Cacciari, Per il «Prometeo»

Erika Schaller, Das Archivío Luigi Nono

Christian Meyer, Funf Jahre Arnold Schoenberg Center Privatstiftung

Tabula gratulatoria

Indice dei nomi

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L’eredità  greca e l’ellenismo veneziano

Centro
gravitazionale del libro, come già del corso, una Venezia che –
paragonabile, per dirla con Goethe, solo a se stessa – svolge questa
sua unicità, questa sua peculiarità, questa sua singolarità in termine
d’assunzione del significato delle città che più, nell’umana vicenda,
appunto han significato. Altera Roma, l’han timbrata gli
umanisti. Non tutti però. Più d’uno ha storto il naso. Più d’uno una
qualifica del genere l’ha ritenuta più e meglio pertinente a Firenze.
Ma son stati ben i dotti bizantini a Venezia arrivati prima
dell’inturcarsi di Bisanzio, prima della captivitas del 1453, a
proclamare la città lagunare alterum Byzanzium

INDICE

Premessa di Gino Benzoni

Giovanni Pugliese Carratelli, Bessarione, il Cusano e l’umanesimo meridionale

Giorgio Ravegnani, I dogi di Venezia e la corte di Bisanzio

Gherardo Ortalli, Venezia mediterranea e grecità medievale: relazioni, conflitti, sintonie

Silvia Ronchey, L’ultimo bizantino. Bessarione e gli ultimi regnanti di Bisanzio

Marino Zorzi, Bessarione e i codici greci

Irene Favaretto, Sculture greche nel territorio della Repubblica

Ugo Tucci, La Grecia e l’economia veneziana

Ennio Concina, Il quartiere veneziano di Costantinopoli

Luigi Balsamo, Aldo Manuzio e la diffusione dei classici greci

Jean Claude Margolin, Erasme et Venise

Cesare Vasoli, Guillaume Postel e l’eterodossia

Marc Fumaroli, L’ellénisme vénitien et les origirtes du Collège de France

Lionello Puppi, «Quelle
cose.. che solo i Greci per magnificenza… poterono fare».
Consapevolezza ed esperienza dell’architettura ellenica da Palladio a
Scamozzi

Augusto Gentili, Tiziano, la tragedia e il crepuscolo degli dei

Gino Benzoni, Ellade e non solo Ellade: qualche appunto a e da Venezia

Vincenzo Di Benedetto, Il neoclassicismo del Foscolo: avvii di un percorso

Lorenzo Braccesi, Il mito ellenico e il fallimento di Campoformio

Giorgio Orelli, «Un perenne ronzio» (rileggendo le Grazie del Foscolo)

L’ eredità greca e l’ellenismo veneziano raccoglie gli interventi al “XL Corso Internazionale di alta cultura” tenutosi dal 31 agosto al 12 settembre 1998

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