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Autore: Giovanni Morelli (edited by)
L’invenzione del Gusto. Corelli e Vivaldi.
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Tornando a Stiffelio
Il fatto che Verdi sia piu’ “divenuto” che “nato” quell’intellettuale
organico e benemerito nella formazione “romantica” del popolo italiano
che tutti conosciamo, e così, parimenti, il fatto che la costituzione
del “popolo verdiano” non sia mai in origine quella sorta di catastrofe
miracolosamente coestesa alla incontrollata eruzione di tre o quattro
capolavori, incancellabili (quasi Natale, Ferragosto, Pasqua,
Ognissanti) dal calendario liturgico della celebrazione dell’anno
artistico nazionale, ma piuttosto sia l’ingegnoso frutto della ricerca
sistematica di azioni poetiche efficaci nell’ordine della costruzione
di un pubblico nazionale omologato, in parte interpretato, in parte
“fabbricato” ad esito di fortunosi esperimenti e di un immane traffico
di compromissioni di poesia e sub-cultura, di invenzione e corrività,
di sfide e adempimenti, e così via, se pure “fatti” sono, e se pure
tali restano, non riescono ad essere momenti di verità del tutto
autorizzate, ovvie, o liberamente proponibili.Non foss’altro per via
dell’intollerabile senso di indecenza che sembra connettersi, nella
loro verifica, allo smontaggio o alla diagnosi formalistica degli
intoccabili testi maggiori (uno smontaggio ritenuto pericoloso perché,
sotto sotto – alla fin fine o in fondo – i “verdiani” ben piu’ dei
non-verdiani si comportano come se sospettassero di problematica
inconsistenza, forse, quegli stessi capolavori di cui gradiscono sempre
tenere divise le fatali urne che ne rinserrano l’integrità)
INDICE
Introduzione
Cesare Questa
Azione seria compiuta / Azione seria incompiuta
Enrico De Angelis
Stiffelio, ovvero: del popolo verdiano
Marzio Pieri
La mente convulsa
Salvatore Natoli
A proposito di Stiffelio; su Verdi e l’idea di teatro: digressioni d’amatore
Renzo Bragantini
Da Stiffelio ad Aroldo: la storia come censura
Emilio Sala
Tra mélodrame e dramma borghese: dal Pasteur di Souvestre-Bourgeois allo Stiffelio di Verdi-Piave
Loic Chotard
Trois personnages en quête d’un type
Alessandro Roccatagliati
Dramma, mélodrame e melodramma: la teatralità di Stiffelio
Diana Dionisi Ascari
Da Stiffelio a Guglielmo Wellingrode: gli interventi della censura
Harold S. Powers
Aria sfasciata, duetto senza l’insieme: le scene di confronto tenore-soprano nello Stiffelio-Aroldo di Giuseppe Verdi
David Rosen
How Vedri operas begin: an introduction to the Introduzioni
Michele Girardi
Un aspetto del realismo nella drammaturgia di Stiffelio: la musica da fuori scena
Marcello Conati
“E quasi si direbbe prosa strumentata” (L’aria “a due” nello Stiffelio)
Claudio Gallico
Struttura e funzione di pezzi sacri nell’opera e radici del linguaggio verdiano
Julian Budden
Differences in musical language between Stiffelio and Aroldo
Martin Chusid
Apropos Aroldo, Stiffelio, and Le Pasteur. With a list of 19th-century performances of Aroldo
Jose Sasportes
Virtuosismo e spettacolarità: le risposte italiane alla decadenza del balletto romantico
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Oscar Chilesotti
Dal quadro in cui si risolve la prima testimonianza di questa ricerca
multipolare il presente volume, non opera miscellanea ma vera opera
d’équipe, autocoordinata dagli undici giovani studiosi che l’hanno
realizzata, è già possibile estrarre elementi di un’utile progressione.
Sia per la precisazione degli intenti della nuova scienza musicale
italiana, agli albori del Novecento, sia per la definizione della sua
travagliata continuità, il cui spirito evanescente, incorporeo e
incerto chiede prove di metodo, chiede fonti, chiede riscontri
analitici. Si deve alla partecipazione generosa dei discendenti diretti
del Chilesotti, già donatori del fondo, Oscar e Ucci Bussandri, nonché
alla loro curiosità intellettuale che ha vivificato il moto di pietas,
se la ricerca ha potuto essere in ogni senso facilitata e se si è
potuti giungere in brevissimo tempo alla impegnativa pubblicazione
degli studi.
INDICE
Premessa
Primo tentativo di catalogazione del fondo manoscritti del dono Bussandri-Chilesotti
Cristina Rumore – Ivano Zanenghi
Angelo Zaniol
Chilesotti trascrittore dl intavolature
Andrea Damiani
Oscar Chilesotti e la via italiana alla riscoperta delle antiche mu- siche per liuto
Stefano Toffolo
L’interesse per la Chitarra del «Dr. Oscar Chilesotti»: diletto e profezia
Andrea Fabiano
Tre intellettuali veneti alle origini della musicologia italiana: Francesco Caffi, Pietro Canal e Oscar Chilesotti
Dinko Fabris
Chilesotti e lo studio delle antiche scritture musicali nell’Europa del suo tempo
Carlotta Giuscastro Longo
Di alcuni momenti della storia
della musicologia scientifica italiana alle sue origini in una raccolta
di lettere a Oscar Chilesotti
Luca Zoppelli
«La tastiera tomentata, la frase ben tornita»: l’attività saggistica e la militanza critica di Oscar Chilesotti
Paolo Pinamonti
Note sul pensiero estetico di Oscar Chilesotti
Attilio Piovano
Note in margine all’influenza di Oscar Chilesotti sul neoclassicismo musicale italiano
Indici
(a cura di Luca Zoppelli)
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Alfredo Casella negli anni di apprendistato a Parigi
INDICE
Premessa di Guido Salvetti
Guido Turchi
I dilemmi del giovane Casella
Francois Lesure
La «generazione dell’Ottanta» vue de Paris
Anna Rita Colajanni – Mila De Santis
«Deux chansons anciennes» e tre «chansons» inedite di Casella per un concorso russo
Anna Quarante
Le liriche giovanili
Gianfrancon Vinay
Rilettura e revisione critica dei capitoli parigini dei «Segreti»
Virgilio Bernardoni
La Sinfonia Op.12 e la genesi dell’idea sinfonica nel primo Casella
Quirino Principe
Eredità mahleriane nel pensiero del giovane Casella
Roberto Calabretto
Casella mahleriano a Parigi
John C. G. Waterhouse
Verso la «seconda maniera»
Paolo Cattelan
Alle origini di un nuovo sinfonismo novecentesco: il «Frammento sinfonico». «Le Couvent sur l’eau», dai Frammenti al Balletto
Marina Toppan
Il pianismo del primo Casella: fra Fauré e Ravel
Colette Robin
Les années d’apprentissange d’Alfredo Casella au Conservatoire National de Musique de Paris (1896- 1902)
Michelle Biget-Mainfroy
Casella et l’écriture de piano de son temps
Gian Paolo Minardi
À la manière de
Dietrich Kamper
L’opera per pianoforte di Alfredo Casella negli anni di apprendistato
Kathleen Giuffra Comini
Casella in Paris: the souvenirs of Marthe Morhange Motchane
Paolo Pinamonti
Su alcuni contatti tangenziali di Casella al futurismo via Parigi
Marzio Pieri
Coincidenze letterarie «da» un musicista non letterario
Alberto Jona
Voyage autour de Savinio
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Arrigo Boito
La nota di richiamo è stata la rincorsa di una ricorrenza celebrativa poco illustrata nei luoghi boitiani più pertinenti e acciuffata a Venezia, dalla Fondazione Cini, per così dire per le falde (allo scadere ultimo
del centocinquantenario della nascita del poeta-musicista). Ricorrenza che è stata recuperata in forza di una forse forzosa rivendicazione di veneticità. Padova, Belluno, Venezia sono luoghi di radici in effetti
obliatissime da quel milanese anelante cosmopolitismo che fu in carne e ossa ed anche in formazione Arrigo Boito; d’altra parte il luogo di nascita, per quanto obliato sia, è sempre la sede di un omen, che tale
si è confermato in questa occasione.
Qualche tratto di incidenza di fatalità si riscontra nel rinvenimento, a Venezia, nello stesso armadio che custodisce gli abiti di scena della Duse, fra le carte di Piero Nardi (alla cui passione boitiana questo volume si dedica), di un piccolo fondo boitiano. L’occasione della ricorrenza ha forzato un ordinamento delle carte, e un certo numero di cospicui studi offerti al convegno.
INDICE
Premessa
Francesco Spera, Le sperimentazioni poetiche di Boito
Arnaldo Di Benedetto, «Case nuove» o le rovine di Milano
Fabio Finotti, Il démone detto stile
Tommaso Pomilio, Le asimmetrie della Sfera
Quirino Principe, Avventure infernali di Arrigo Boito
Ilaria Crotti, Equilibrismi del «Trapezio» fra le carte boitiane
Paolo Puppa, Boito e «Le Madri galanti»
Marzio Pieri, Le faville dell’opera. Boito traduce Shakespeare
Adriana Guarnieri Corazzol, Scapigliatura e musica: il primo «Mefistofele»
Alison Terbell Nikitopoulos, Fu il «Faust» di Goethe unica fonte del «Mefistofele»?
Pierluigi Pietrobelli, Boito e Verdi
Mercedes Viale Ferrero, Boito inventore di immagini sceniche
Marcello Conati, «Il Valore del tempo». Verdi e Boito, preistoria di una collaborazione
Harold S. Powers, Boito rimatore per musica
Michele Girardi, Fonti francesi dei «Falstaff»
Rita Garlato, Sulla creazione di «Basi e bote»
Johannes Streicher, Opera buffa e Commedia dell’arte in Boito
Giovannella Cresci Marrone, Le «romanità» del «Nerone»
Carmelo Alberti, Tentazioni romanzesche, pentimenti e congestioni illustrative nelle didascalie del «Nerone»
Giacomo Agosti, Saggi di iconografia neroniana nelle Accademie italiane tra Otto e Novecento
Giovanni Morelli, Qualcosa sul Nerone
Arrigo Quattrocchi, Alla madre di Camillo ed Enrichetto Boito. Due lettere di Luigi Plet da Venezia (1851)
Alberto Magnolfi, Per una ricognizione bibliografica delle prime edizioni delle opere di Arrigo Boito
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Creature di Prometeo
In questo libro cultori professi della storia del ballo hanno riunito
alcuni loro pregiati saggi di ricerca per offrirli alla memoria di
Aurel M. Milloss, l’ultimo dei grandi ballerini, coreografi, poeti
della corporeità non-funzionale, filosofi della eloquenza e della
drammaturgia del gesto, apostoli del credo nella purificazione creativa
dell’arte muta (dopo Luciano, Cahusac, Hilverding, Garrick, Noverre,
Angiolini, Viganò, Gautier, Degas, Djaghilev).
Si è ritenuto utile raccogliere qui un numero notevole di contributi
saggistici di storia del ballo (teatrale) nei quali l’approfondimento
di una serie di disparate e distanti incarnazioni di un super-genere,
qual è appunto il pantomimo, rendesse ragione di quelle sinergie e di
quelle simultaneizzazioni culturali e che forse sono la ragione prima
della fortunosa fortuna della coreutica teatrale.
La Fondazione Cini intende onorare con questo libro la memoria di Aurel
Milloss, come primo atto di riconoscenza del dono che il Maestro le ha
fatto della sua biblioteca e degli archivi documentari della sua
carriera, testimonianza di come nella eredità e nella stessa storia
dispiegata della vita artistica di Milloss si inscrivano storia, mito,
conoscenza, scienza, coscienza dei segreti di quella «filosofia delle
mani» che il filosofo di Mytilene andava a spiare.
(dalla Premessa di Giovanni Morelli).
INDICE
Premessa
Davide Daolmi
I balli negli allestlmenti Settecenteschi del Collegio Imperiale Longone di Milano
Irene Alm
Pantomime in Seventeenth- Century Venetian Theatrical Dance
Juan Josè Carreras
El baile en la Opera de corte de la primera mitad del siglo XVIII en España
Gian Paolo Minardi
La presenza del ballo nelle opere della «Riforma» parmigiana
Bruce Alan Brown
Elementi di classicismo nei balli viennesi di Gasparo Angiolini
Andrea Chegai
Sul «ballo analogo» settecentesco: una drammaturgia di confine fra opera e azione coreutica
Josè Sasportes
Durazzo e la danza
Kathleen Kuzmick Hansell
Gaetano Gioia, il ballo teatrale e l’opera del primo Ottocento
Salvatore e Bongiovanni
Gennaro Magri e il «ballo grottesco»
Fabiana Licciardi
Il ballo teatrale nello specchio della critica del primo Ottocento
Maria Ida Biggi
La scenografia dei balli teatrali alla Fenice nel primo Ottocento
Armando Fabio Ivaldi
Michele Canzio e le scene per i «balli» ai Carlo Felice di Genova (1838- 1850)
Rita Zambon
Quando il ballo anticipa l’opera: «il corsaro» di Giovanni Gaizerani
Knud Arne Jurgensen
I balli nei melodrammi dell’Ottocento
Claudia Celi
La Bohéme immaginaria. Umori scapigliati e domestiche virtù nel ballo dell’ltalia nascente
Letizia Putignano
Idee coreografiche di matrice simbolista nell’opera italiana postunitaria
Ilaria Danieli
Rosalia Chladek a Siracusa e le prime forme della diffusione in Italia delle idee di Jaques Dalcroze
Patrizia Veroli
Bilancio critico dell’eredità di Milloss: un maestro senza eredi?
Gunhild Oberzaucher- Schuller
Aurel von Milloss: his years in the Weimar Republic
Dorota Kryspin – Herbert Seifert
Gli anni viennesi di Milloss
Pierluigi Petrobelli
La genesi e lo stile di «Marsia»
Emanuela Garrone
Il periodo romano di Aurel M. Milloss
Marta Tonegutti
«La rosa del sogno»: Casella riscrive «Paganiniana» per Milloss
Moreno Bucci
Pittori- scenografi italiani per Aurelio Milloss
Mario Vieira de Carvalho
Danse et fatanitsme religieux dans l’Opéra du XXéme siècle
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Storia del Candore
INDICE
Fabio Finotti
La vendetta dell’angelo le poetiche del candore e Nino Rota
Carlo De Pirro
Tropi del candore musicale da Mozart a Kurtág
Martina Treu
Aristofane o l’ottimismo?
Carlida Steffan
Putti, angeli e anime. Un’occhiata all’antisirena barocca
Michela Vanon Alliata
Il latteo candore della balena bianca. Herman Melville e la purezza dell’assoluto terrore
Angelo Zaniol
«Linda y hechicera / como el candor de una rosa». Bianco con variazioni nel canzoniere latino-americano
Cosimo Malorgio
«Evangélion» di Mario Castelnuovo-Tedesco, dedicato a Nino
Mario Valente
Pietro Metastasio e Giacomo Noventa: l’irresistibile fascino dei valori
Alessandro Pamini
La didattica dei processi cognitivi nel cinema artistico-scientifico
di Roberto Rossellini: il personaggio ingenuo e il rapporto
docente-discente-spettatore
Roberto Calabretto
« … Totò e Ninetto: uno stradivario e uno zufoletto … ». I candidi nel cinema di Pier Paolo Pasolini
Michele Porzio
Il candore che ho conosciuto: tre incontri con Satie, Cage, Pärt
Luca Mosca
Sul candore eretico di Niccolò Castiglioni
Roberto Cuppone
«La bouche en zéro»: la maschera di Pierrot o l’innocenza perduta
Carlo Presotto
La necessità del tempo inutile: «candore» e «stupore» nel «Teatro Ragazzi» italiano
Paolo Puppa
La scena dei candori ovvero la pluralità degli sguardi
Roberto Ellero
Il «candore in sala»: cinema
Carmelo Alberti
Il «candore in sala»: tipologie dello spettatore di teatro
Fabrizio Borin
Il circo degli angeli. I candidi in sonno, i candidi felliniani, gli altri
Giorgio Mangini
Nino Rota e la compagnia di Sergio Tofano en passant nell’«Isola disabitata» del Metastasio
Bruno Cerchio
«Aladino e la lampada magica»: un caso di incomprensione critica
Nicola Scardicchio
Il mistero della natività ne «Il Natale degli Innocenti» di Nino Rota. Simboli e rivelazione
Giovanni Morelli
Mackie? Messer? Nino Rota e la quarta persona singolare del soggetto lirico
Gianfranco Vinay
Sacri bagliori abbuianti nella favola della prova
Andrea Zanzotto
Motivi di un candore
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Almerico in Cipro (Girolamo Castelli-Antonio del Gaudio)
INDICE
Giovanni Morelli
L’appannato specchio del mondo nelle opere veneziane del “Tempus
belli” di Morea. “Almerico in Cipro” e “La Fortuna tra le disgrazie”
Girolamo Castelli, Almerico in Cipro, Libretto
Antonio del Gaudio, Almerico in Cipro, Partitura
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La Carica dei Quodlibet
Il
volume, che viene dedicato alla passione di studio per Gian Francesco
Malipiero del compianto Francesco Degrada, raccoglie le riproduzioni di
alcuni inediti musicali del Maestro, sufficientemente divergenti dagli
standard stilistici del compositore per poter suggerire alcune
osservazioni originali sia nel dettaglio che nella complessivo quadro
di valutazione.
Il libro si conclude con una ipotesi di interpretazione del sistema Nuova-Scuola, Nuova Bottega, Veneziana, con il riesame di alcune idee correnti sui legami Malipiero-Nono e
Malipiero-Maderna.
Non mancano alcuni colpi di cannocchiale o di binocolo su alcuni
momenti di vita privata, per non dire segreta, di Gian Francesco
Malipiero
INDICE
Graffiti
Di tre ariette (più un coro per un Regolo senza Regolo, smarrite e ritrovate
Quanti gatti per Gatti? 30 maggio 1942
Sette contro Tebe a ginevra: quindici frammenti di una Musica di scena
radiofonica che si ricompongono in una piccola suite sinfonica liberata
dalla radio ma non ricircolata
Per Santa Elisabetta. Napoli, 19 novembre 1931
Il grande, benemerito, utente dell’Annunziata. le dissolute diseconomie
farmaceutiche asolane di Gian Francesco Malipiero nell’anno degli Eroi di Bonaventura 1969
La Carica dei Quodlibet. note sulla tipologia ideale di una «nuova
scuola veneziana» all’uso degli incroci di lettura delle opere di
Maderna, Nono e Malipiero
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