La Fondazione Giorgio Cini, nata nel 1951 per volere di Vittorio Cini, allo scopo di ricordare il figlio Giorgio morto tragicamente il 31 agosto 1949 in un incidente di volo a Cannes, costituisce il primo esempio in Italia di realizzazione di un organismo privato che pone tra le sue finalità principali la ricerca umanistica, in un periodo in cui al centro dell’interesse collettivo erano economia, scienza e tecnica.
La scelta operata da Vittorio Cini di collocare la Fondazione sull’Isola di San Giorgio Maggiore è dettata da una straordinaria intuizione.
Eleggendo l’Isola come sede della Fondazione e ponendone il recupero e il restauro tra le finalità statutarie, Vittorio Cini candidava la sua creatura a erede di una tradizione secolare, attribuendole il ruolo storico e la vocazione dell’istituzione di cui intendeva raccogliere il mandato.
I primi progetti della Fondazione furono rivolti alla soluzione di alcuni dei pressanti problemi che affliggevano l’Italia e Venezia nell’immediato dopoguerra: da un lato l’esigenza di formazione professionale dei giovani e, dall’altro, la mancanza di mezzi e strutture dedicate alla ricerca scientifica e culturale.
Oggi, la Fondazione Giorgio Cini è un’istituzione culturale conosciuta internazionalmente che continua a trarre ispirazione dalla vocazione originaria e si distingue per essere, allo stesso tempo, un centro di studi e un luogo di incontri e dibattiti su questioni contemporanee. Uno spazio nel quale si sovrappongono costantemente l’attività scientifica – con progetti di ricerca ed eventi che mirano a migliorare la “conoscenza del mondo” – e la riflessione sull’attualità politica e sociale che promuove la ricerca multidisciplinare e sperimenta il confronto tra saperi e culture scientifiche e professionali diverse, allo scopo di fornire nuovi strumenti di analisi e di comprensione, oltre che occasioni propizie per “costruire un mondo nuovo”.
La Fondazione Giorgio Cini è anche un inestimabile scrigno di tesori letterari, artistici, musicali e archivistici, un punto di incontro di culture e di idee, un luogo eletto per la ricerca della verità e la diffusione della conoscenza, che perpetua la tradizione dell’abbazia benedettina e dell’Isola di San Giorgio Maggiore.
Procedendo coerentemente lungo il solco tracciato da Vittorio Cini, la Fondazione ha inoltre avviato una nuova strategia di valorizzazione dell’Isola che ha portato alla realizzazione del Centro Internazionale di Studi della Civiltà Italiana “Vittore Branca”, dedicato alla memoria del grande italianista e primo Segretario Generale che fu, con Vittorio Cini, il principale iniziatore dell’Istituzione veneziana durante i primi cinquant’anni di attività.