La Fondazione Giorgio Cini, nata nel 1951 per volere di Vittorio Cini, allo scopo di ricordare il figlio Giorgio morto tragicamente il 31 agosto 1949 in un incidente di volo a Cannes, costituisce il primo esempio in Italia di realizzazione di un organismo privato che pone tra le sue finalità principali la ricerca umanistica.
Fondazione Giorgio Cini viene istituita il 20 aprile 1951 per iniziativa di Vittorio Cini, in memoria del figlio Giorgio, con lo scopo di promuovere il ripristino del complesso monumentale dell’Isola di San Giorgio Maggiore, gravemente degradata dopo quasi centocinquanta anni di occupazione militare, di reinserirla nella vita di Venezia e di farne un centro internazionale di attività culturali, di ricerca e di incontri di grande rilievo. Nel corso dei suoi oltre settant’anni di storia, la Fondazione ha promosso innumerevoli attività di carattere sociale, culturale, artistico in un dialogo costante con altre istituzioni e i più autorevoli rappresentanti italiani e internazionali della cultura e della scienza. Ha sempre mantenuto una vocazione ibrida, tra umanesimo e scienza, promuovendo e ospitando centinaia di seminari e conferenze sulle sfide del contemporaneo, dal punto di vista tecnologico, etico, filosofico e globale, riunendo i migliori ricercatori ed esperti a livello internazionale.
Fondazione Giorgio Cini ha trasformato l’Isola di San Giorgio Maggiore in una prestigiosa sede di incontri internazionali, in nome del dialogo e dell’ascolto tra visioni diverse del mondo. Fin dagli anni Sessanta e per tutta la Guerra Fredda è stata un privilegiato luogo di incontro tra accademici e personalità dell’Est e dell’Ovest. Nel 1971 ha sottoscritto un programma con il Ministero degli Affari Esteri per lo sviluppo di attività culturali e scientifiche a livello internazionale. Ha ospitato riunioni ministeriali dell’allora CEE e CECA, UNESCO, Banca Europea degli Investimenti, OCDE, solo per citarne alcuni. Nel 1987 è stata sede del G7 e nel 2021 del G20 dell’Economia.
La Fondazione, oltre a esposizioni, attività di ricerca, incontri di studio e seminari, ai corsi di formazione e di perfezionamento, accoglie in uno scenario artistico e monumentale, che comprende capolavori del Palladio e del Longhena, sette Istituti e tre Centri di ricerca, ciascuno dei quali specializzato in ambiti che spaziano dal teatro alla spiritualità, dalla musica all’arte, dalla ricerca storica alle nuove tecnologie per la digitalizzazione e la valorizzazione del patrimonio culturale. Fondazione Giorgio Cini è anche sede del Centro Internazionale di Studi della Civiltà Italiana “Vittore Branca”, che prende il nome dall’illustre italianista e storico Segretario Generale della Fondazione Giorgio Cini, un polo di studi umanistici costituito nel 2010 al fine di accogliere accademici, scrittori e artisti da tutto il mondo che intendano trascorrere un periodo di studio vivendo a San Giorgio Maggiore e frequentando le biblioteche della Fondazione e di Venezia. Ogni anno la Fondazione offre borse residenziali a giovani studiosi da università e istituti internazionali.
La straordinaria rilevanza della Fondazione è ben testimoniata dall’eccellenza degli eventi, documentati in pubblicazioni, organizzati e ospitati nell’Isola di San Giorgio Maggiore e dalla consistenza del patrimonio culturale composto da libri antichi, disegni, miniature, arazzi, dipinti, mobili, sculture e archivistico con ambiti documentali e fotografici provenienti da tutto il mondo. Nel 1984, si è aggiunta alla Fondazione la Galleria di Palazzo Cini a San Vio, nel centro storico veneziano, con le raccolte di dipinti toscani e ferraresi del Rinascimento provenienti dalla collezione personale di Vittorio Cini. Nell’Isola di San Giorgio Maggiore, l’Auditorium “Lo Squero” è sede di importanti concerti di musica classica e contemporanea e ampi spazi espositivi accolgono mostre dedicate alle più interessanti espressioni della contemporaneità artistica e architettonica.

L’Isola di San Giorgio Maggiore ha attraversato secoli di cambiamenti storici e culturali, passando da un centro monastico medievale a un simbolo del Rinascimento veneziano grazie all’opera di Palladio, fino a essere oggi un punto di riferimento culturale internazionale grazie alla nascita della Fondazione Giorgio Cini. Con la sua architettura straordinaria, la sua storia affascinante e il suo ruolo nel panorama culturale contemporaneo, San Giorgio Maggiore continua a essere un centro dinamico che unisce tradizione e innovazione.
SAN GIORGIO MAGGIORE
L’Isola di San Giorgio Maggiore, già abitata nel periodo romano, era in antico chiamata Insula Memmia dalla gens eponima che qui doveva avere proprietà, e assunse l’attuale denominazione successivamente alla erezione, nella prima metà del IX secolo, di una chiesa dedicata a San Giorgio. Nel 982, l’abate Giovanni Morosini ottenne l’isola in dono dal doge Tribuno Memmo, allo scopo di fondarvi un monastero benedettino.
A partire da quella data, isola e monastero crebbero e prosperarono divenendo un centro spirituale ed economico di primo ordine, anche grazie al protettorato dogale esercitato e rinnovato, senza soluzione di continuità, sino alla caduta della Serenissima. Il complesso iniziò ad assumere la fisionomia attuale intorno alla fine del XV secolo, con l’intervento dell’architetto lombardo Giovanni Buora, responsabile della costruzione del luminoso spazio della Manica Lunga, l’antico dormitorio dell’abbazia, completato nel 1508 con il rilievo di San Giorgio di Giovan Battista Bregno. Al figlio Andrea spetta invece la realizzazione del Chiostro dei Cipressi, notevole esempio di architettura rinascimentale (1517-1526).
Il secondo grande intervento architettonico che investì le fabbriche benedettine fu opera di Andrea Palladio che, assunto il ruolo di primo architetto nel 1560, rinnovò radicalmente la precedente chiesa gotica, costruì il nuovo refettorio (in cui Paolo Veronese dipinse la mirabile tela, con Le Nozze di Cana, oggi al Louvre ma recentemente “tornata” nella sede originaria attraverso la collocazione di un facsimile realizzato nel 2007 con tecnologie avanzate dall’Atelier Factum Arte di Madrid) e il secondo chiostro, completato soltanto nel 1615: una delle creazioni palladiane più belle con un’armonia tra vuoti e pieni che ne fa un perfetto luogo di meditazione. Il veneziano Baldassare Longhena rinnovò gli spazi del complesso monumentale con due interventi che segnano l’avvio della stagione barocca a San Giorgio Maggiore: lo Scalone monumentale, che dà accesso agli appartamenti dell’abate, iniziato nel 1643, e la Biblioteca, del 1654-1671, ornata con il ciclo di tele dei pittori lucchesi Giovanni Coli e Filippo Gherardi e dalle librerie in legno di noce su disegno dello stesso Longhena. In seguito alla caduta della Serenissima nel 1797, l’isola divenne caserma e prigione; la funzione militare fu mantenuta successivamente dal governo austriaco e da quello italiano, inaugurando una lunga stagione di spoliazioni e manomissioni che modificarono profondamente il volto del monastero.
Con gli edifici monumentali frazionati senza criterio e spesso destinati a scopi irrispettosi del valore storico e artistico, l’isola conobbe un periodo di penoso decadimento. Solo grazie all’intervento di Vittorio Cini e ai restauri diretti da Ferdinando Forlati nel secondo dopoguerra, il complesso abbaziale fu restituito all’antico splendore.
A partire da questo primo recupero negli anni Cinquanta sono stati tanti gli spazi del complesso monumentale e delle strutture sorte in isola negli anni di dominazione ad essere stati restaurati e restituiti alla fruizione pubblica, anche per usi diversi da quelli per cui erano stati pensati in origine. Si pensi alle strutture che ospitavano il Centro Marinaro e il Centro Arti e Mestieri, oggi restaurate e diventate sede de Le Stanze del Vetro e de Le Stanze della Fotografia, o allo Squero, antica officina per la riparazione delle imbarcazioni, trasformata nel 2016 in un moderno e suggestivo Auditorium. L’isola è stata inoltre arricchita con la creazione del Labirinto Borges, una sorta di “terzo chiostro”, realizzato in occasione dei venticinque anni dalla morte del celebre scrittore argentino (14 giugno 1986 – 14 giugno 2011) su progetto Randoll Coate in collaborazione con la Fundación Internacional Jorge Luis Borges.
Fondazione Giorgio Cini ospita nel parco dell’Isola di San Giorgio Maggiore le Vatican Chapels, realizzate nel 2018 come primo Padiglione della Santa Sede alla Biennale Esposizione Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia. Uno spazio di circa un ettaro e mezzo che accoglie dieci cappelle realizzate da dieci architetti internazionali.

Didascalia immagine shop è destinato a giovani violoncellisti con spiccate capacità di comprensione e interpretazione della musica di ricerca e sperimentazione

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