Seminario di Studi Storici
L’attività di ricerca ed editoriale dell’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano è all’insegna della continuità. Dal 1959 esce il periodico che, assunto nel 1965 il titolo di «Studi Veneziani», da circa una ventina d’anni si presenta ogni anno con due corposi numeri. E, da circa una trentina d’anni, ogni anno, per lo più nella prima metà di maggio, si svolge l’oramai usuale appuntamento di una ventina di studiosi uniti a discutere di quanto stanno studiando, di quel che, sinché le ricerche sono in itinere, capiscono o par loro di capire, nella convinzione che lo scambio d’opinioni e informazioni sia proficuo. Le cinque mezze giornate del 2010, dal 10 al 12 maggio, avranno come tema generale, sul quale far gravitare i sottotemi delle cinque tavole rotonde, de La costruzione del ricordo: memorie pubbliche, memorie private. Dato di partenza e risultanza finale, la constatazione che non si dà società senza memoria e che non sussiste stato senza che questo – comunque sia strutturato – non si esprima anche in termini di memorie di stato. Donde la cronachistica e la storiografi a ufficiali o, quantomeno, ufficiose. Su di un piano diverso,le concomitanti ricordanze – magari discordanti rispetto alle autorappresentazioni nei processi di memorizzazione governativi o filogovernativi – redatte dai privati. Questi privatamente, senza mandati, a titolo personale, annotano quel che succede, quel che pensano stia succendendo o sia successo, valorizzando o meno – nel caso abbiano rivestito un ruolo di un qualche rilievo – il loro personale apporto. Ed è perché ricorda che Guicciardini, tanto per fare un esempio, può sopportare la soma (pesante, pesantissima: indubbia la sua corresponsabilità nella catastrofe del sacco di Roma, esito della politica antimperiale da lui caldeggiata) dell’esperienza ricordata deducendone l’essenza di un avvertito criterio comportamentale.
Istituto per la Storia della Società
e dello Stato Veneziano
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