Antonio Vivaldi
Tito Manlio, RV 738
Riduzione per canto e pianoforte
“Edizione critica delle Opere di Antonio Vivaldi”
Ricordi, Milano, 2014
Tito Manlio di Antonio Vivaldi fu rappresentato a Mantova, nell’inverno del 1719, come seconda opera della stagione carnevalesca patrocinata dal governatore della citta per conto della corona asburgica, Filippo d’Assia Darmstadt. Per l’occasione Vivaldi rispolvero un vecchio libretto di Matteo Noris, incentrato su un episodio della storia romana narrato dallo storico padovano Tito Livio. L’intonazione vivaldiana e concepita come uno sfarzoso omaggio nuziale, dal momento che l’opera avrebbe dovuto accompagnare i festeggiamenti organizzati in occasione del matrimonio del langravio Filippo con la principessa Eleonora Gonzaga di Guastalla, annunciato solo poche settimane prima di andare in scena. L’ampio studio introduttivo all’edizione critica ricostruisce, anche con l’ausilio di inediti documenti d’archivio, il contesto economico, ideologico e spettacolare mantovano. L’impianto metodologico adottato si basa sul concetto di “opera come fenomeno sociale” proposto dal filologo statunitense Jerome McGann, secondo cui ogni artefatto fa parte di un complesso sistema di produzione e di consumo, in grado di influenzare tanto il momento della creazione quanto quello piu specificatamente recettivo. Questa riduzione per canto e pianoforte, realizzata da Antonio Frige, si basa sull’edizione critica della partitura curata da Alessandro Borin.