Incontri di Musica Cinese
domenica 25 marzo ore 17
Spettacolo
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
Ingresso libero
Segreteria:
tel. +39 041 2710357 +39 041 5230555
e-mail musica.comparata@cini.it
Incontri di Musica Cinese 25 – 27 marzo 2012
Musica Daoista dello Shanxi: rituali popolari della famiglia Li a cura di Stephen Jones
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore, Palazzo Vendramin dei Carmini, Auditorium Santa Margherita
L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini, in collaborazione con il Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea, dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, e con gli Istituti Confucio di Venezia, Torino, Milano e Roma, organizza per il terzo anno una serie di incontri dedicati alla musica cinese:
lunedì 26 marzo ore 10.30
Conferenza tenuta dal professor Stephen Jones uno dei massimi esperti di folklore musicale cinese
"A well-kept secret: folk music in the Chinese countryside"
Palazzo Vendramin dei Carmini, Sala A
martedì 27 marzo ore 10.30
Conferenza a cura di stephen Jones
"Daoist ritual: funerals and temple fairs in Shanxi"
Palazzo Vendramin dei Carmini Sala A
Spettacoli
25 marzo ore 17, Fondazione Giorgio Cini
27 marzo ore 21, Auditorium Santa Margherita di Venezia
IL DAOISMO RITUALE
di Stephen Jones
Lontana dall’astruso misticismo della filosofia Daoista e dai casti preti che vivono nei grandi templi cittadini o di montagna, la vita principale del Daoismo si trova da sempre in piccoli gruppi a carattere familiare di specialisti laici del rito che lavorano per portare il benessere alle proprie comunità locali. Non chiedete a questi Daoisti di rivelarvi il significato della vita o di insegnarvi la meditazione. Ciò che la gente in effetti chiede loro è di “fare cose” (banshi), ovvero di celebrare rituali per chiedere alle divinità di concedere benedizioni molto concrete. Contadini qualunque, con lunghe tradizioni ereditarie alle spalle, essi tramandano all’interno delle proprie famiglie complesse competenze rituali, manuali sul rito, dipinti di divinità, talismani magici e mantra, recitando lunghe preghiere alle fiere promosse dai templi e durante i funerali, o celebrando riti occasionali per adempiere a voti religiosi, per ricevere un figlio in salute, per stabilire l’armonia cosmica e sociale (con una durata compresa tra i due e i quattro giorni).
La regione di Datong, situata a nord della provincia dello Shanxi (ovest di Pechino) è un’area florida per questi gruppi, noti qui come yinyang. La famiglia Li è la più prestigiosa nella contea di Yanggao, con un’eredità di circa nove generazioni. Il leader attuale dei Li è Manshan, figlio del defunto grande maestro Daoista Li Qing (1926-1999). I maestri anziani di oggi erano attivi durante i primi anni del Maoismo e hanno riacquistato vigore dopo il fine della Rivoluzione Culturale.
I suoni della liturgia vocale dei maestri Daoisti e del loro ensemble di percussioni accompagnano le processioni e i riti di fronte alle bare o alle immagini delle divinità, così come la loro musica melodica, delicata e intensa, guidata dall’oboe guanzi e dall’organo a bocca ad ancia libera sheng, un’altra componente essenziale della musica rituale del nord della Cina. Attraversando il cosmo, a volte luttuosi (come nel caso degli inni accompagnati), a volte comici (con le acrobazie farsesche degli strumenti a fiato), questi maestri mantengono le proprie comunità locali in armonia attraverso le forze curative del rituale e della musica.
Come ogni cultura tradizionale, si tratta di un mosaico di elementi rielaborati nel corso di molte generazioni, ma l’ispirazione principale che riceviamo dai Daoisti di Yanggao è di poter essere testimoni di una intensa eredità rituale ancor oggi al servizio della società tradizionale, nell’alveo di una tradizione che possiamo, con una attestazione prudente, considerare ininterrotta da diverse centinaia di anni.
(traduzione di Andrea Giolai)
Nella foto: Ensemble daoista di Li Manshan