Lyda Borelli (La Spezia, 1887 – Roma, 1959) è stata una delle più celebri attrici italiane del primo Novecento. Artista di grande carisma e donna di straordinario fascino, la Borelli si è imposta rapidamente all’attenzione del pubblico, prima in teatro e poi al cinema, dove debutta nel 1913. Prima donna di compagnia, capocomica e interprete di indiscusso talento, Lyda è stata anche un’icona liberty di stile e di eleganza e l’incarnazione della donna moderna: emancipata, amante della velocità e del volo. Musa di letterati e artisti, ha intrattenuto rapporti con gli intellettuale più noti del tempo e ha interpretato alcuni personaggi passati alla storia. Orio Vergani scrive di lei: “La sua vita teatrale fu breve, ma con lei si chiude un’epoca, un gusto, uno stile. Lyda Borelli aveva immortalato e bruciato al tempo stesso le immagini e gli accenti di tutta una generazione”.
Dal 2017 l’Istituto per il Teatro e il Melodramma lavora alla riscoperta della sua figura di attrice teatrale che anticipa, con altrettanto successo, la sua più nota carriera cinematografica. L’Istituto, che dalla sua fondazione si occupa di storia dell’attore, studia la vicenda artistica di Lyda Borelli perché è tra le più interessanti attrici della generazione successiva a quella di Eleonora Duse, di cui conserva un importante fondo d’archivio, e perché è stata la prima moglia del conte Vittorio Cini, al quale la Fondazione Cini deve la sua nascita.
Le attività di valorizzazione e promozione della figura di Lyda Borelli si sviluppano a partire dal volume Il Teatro di Lyda Borelli, volume curato da Maria Ida Biggi e Marianna Zannoni (Alinari, 2017) che si presenta come la prima monografia dedicata all’attività teatrale dell’attrice. Frutto di un lungo lavoro di ricerca e di studio, in questo volume è stata ricostruita la carriera teatrale di Lyda Borelli dal suo debutto sino al ritiro dalle scena, avvenuto nel 1918.