Album Marinali

Il Fondo è costituito da 1292 fotografie in bianco e nero, in cartoncino lucido del formato 18×24, che documentano la produzione dei Marinali e di altri scultori attivi in Veneto tra Sei e Settecento. La raccolta fu ceduta nel 1977 alla Fondazione Giorgio Cini dal fotografo vicentino Giorgio Di Natale, con il desiderio che venisse custodita dalla prestigiosa istituzione.

Come testimoniato dalla lettera indirizzata il 15 settembre del 1977 all’allora direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte, Rodolfo Pallucchini, Di Natale aveva intrapreso la campagna fotografica sui Marinali nell’ambito di «un mio più vasto piano di registrazione di quanto di bello ci circonda, preoccupato per i danni, tante volte irreparabili che la cosiddetta civiltà dei consumi e dei mass-media apporta loro; spesso con risultati irreversibili. Il mio scopo non è di tesaurizzare per mio conto, ma di preparare materiale da affidare a chi lo possa conservare per i posteri ed/ o usarlo a diletto di ogni amante dell’arte».

Le fotografie, ciascuna delle quali reca sul retro il timbro del fotografo e la data 1976, giunsero in Fondazione in 21 album ad anelli, corredate da didascalie e da un piccolo nucleo di pubblicazioni sui Marinali, utilizzate da Di Natale come punto di partenza per il proprio lavoro. La successiva ricollocazione del materiale in faldoni a norma ha inteso rispettare l’ordine originale conferito alle immagini e ha conservato le didascalie e i testi allegati alle fotografie.

Il cosiddetto “Itinerario fotografico Marinaliano” ripercorre la vasta produzione della bottega vicentina, fondata da Francesco Marinali, scultore e intagliatore, trasferitosi da Bassano a Vicenza negli anni sessanta del XVII secolo con i figli Orazio (1643/ 1720), Francesco (1647/ 1727) e Angelo (1654/ 1702), i quali furono a loro volta talentuosi scultori. La fama raggiunta dai Marinali, e da Orazio in particolare, perdurata sino ad oltre la metà del Settecento attraverso l’attività dell’erede Giacomo Cassetti, è testimoniata dal crescente numero di incarichi e commissioni ottenute anche al di fuori della città berica, di cui il fondo fotografico fornisce ampia documentazione. Riflettendo i diversi ambiti della produzione marinaliana, il fondo comprende immagini di sculture realizzate per le chiese e i palazzi di Vicenza, ma anche per le ville del vicentino, da “La Rotonda” ai vasti cicli di Montegalda, Montegaldella, Trissino, sino a complessi meno noti come quello di villa Piovene a Castelgomberto, ove è possibile riscontrare la presenza, accanto ai Marinali, di diversi scultori.

Di Natale estese inoltre la sua ricerca ai lavori eseguiti dalla bottega vicentina a Treviso, Verona, Venezia, sino ad Udine, Brescia, e Firenze, ove si recò per documentare le opere presenti nel giardino di villa Acton, La Pietra. Il Fondo contiene anche immagini di sculture confluite nelle raccolte museali italiane ed estere, per le quali talvolta il fotografo richiese apposite riproduzioni.

Tra il prezioso materiale rappresentato nel fondo fotografico si segnalano la serie dei fogli del cosiddetto “Album Marinali” del Museo Civico di Bassano del Grappa, contenente i disegni utilizzati come strumenti di lavoro nella bottega vicentina, e il nucleo di terrecotte dei Musei Civici di Vicenza, corrispondenti a bozzetti preparatori per statue di maggiori dimensioni.

Il fondo contiene infine documentazione fotografica relativa alla produzione di diversi maestri, dai vicentini Albanese a Giovanni, Antonio e Tommaso Bonazza, sino a Giusto Le Court, Enrico Merengo, Giovanni Maria Morlaiter, e altri scultori cui gli studi più recenti hanno ricondotto opere già attribuite ai Marinali.

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