La quattordicesima edizione, che si terrà quest’anno mercoledì 17
novembre, sarà dedicata alle polifonie maschili albanesi di tradizione
cham
in collaborazione con il Dipartimento di Storia delle Arti e
Conservazione dei Beni Artistici dell’Università di Venezia Ca’
Foscari, e con l’Associazione Culturale “Syri Blu” (Tirana).
17 novembre
ore 16
SEMINARIO
a cura di Maurizio Agamennone e Nicola Scaldaferri, con la partecipazione dei cantori cham
ore 18.30
CONCERTO
Gruppo Polifonico cham di Fier e Rrogozhina Pjeter Ujka, lahutar
Ingresso libero
La popolazione cham risiede prevalentemente nelle regioni
meridionali dell’Albania; in passato era insediata anche in territori
attualmente compresi nei confini della Grecia.
Esclusivamente maschile, la polifonia cham è cantata su versi
concernenti personalità ed episodi epici e storici; è inoltre
particolarmente connotata per la sua complessità: due voci sole in
relazione “antagonistica”, sostenute dall’iso, il bordone di gruppo.
Pure rilevante è la “grana” timbrica “affettuosa” delle voci, piuttosto
“tenere” e moderate nell’intensità acustica: in questo, la polifonia
cham si rivela sensibilmente lontana dall’esuberanza e grande energia
di altre pratiche polifoniche albanesi.
Al seminario pomeridiano parteciperanno Maurizio Agamennone, Nicola
Scaldaferri e i cantori del Gruppo polifonico delle città di Fier e
Rrgozhina (Albania meridionale) che, a seguire, si esibiranno in
concerto.
Il programma Polifonie “in viva voce”, avviato nel 1997, in collaborazione con il Dipartimento di Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici dell’Università Ca’ Foscari, ha riunito a Venezia, presso la Fondazione Giorgio Cini, vocalisti provenienti dall’Albania, Bulgaria e Georgia; dalle grandi isole del Mediterraneo, Sardegna, Corsica e Sicilia; dalla Liguria, dal Canavese e dalla Toscana del monte Amiata. Ai vocalisti, in specifiche occasioni di analisi, si sono affiancati diversi studiosi, ritenuti i più importanti specialisti delle espressioni polifoniche presentate. I seminari di studio e i concerti proposti hanno consentito agli studiosi, ricercatori e appassionati, che hanno affollato gli ambienti di San Giorgio, di conoscere e apprezzare le più importanti espressioni della polifonia europea.