(available in Italian only)
Carmeli è mosso alla sua Storia non da intenti apologetici – pro o
contro (e soprattutto contro) le usanze popolari tradizionali – ma da
vivace curiosità intellettuale. Ed è così che egli compie almeno in
buona misura il passaggio dalla confutazione alla constatazione, e
dalla polemica alla erudizione, se non proprio alla storia. Tra Sei e
Settecento, altri studiosi ebbero o avranno atteggiamento analogo
(Audrey, Bourne, Brand): un atteggiamento o indirizzo che nella storia
degli studi di folklore è stato detto 1 antiquario 1 e nel quale si
fanno rientrare anche le Antiquitates italicae Medii Aevi (1732-42) di
Ludovico Antonio Muratori. Assumendo le tradizioni – anche quelle
‘riprovevoll’ – come documento di antichi modi di vita, le
consuetudines non laudabiles e gli errores divennero antiquitates
vulgares o popular antiquities oppure, nella formulazione di Carmeli,
«costumi sacri e profani degli antichi sino a noi pervenuti». A ben
guardare, s’ avverte quasi Un precorrimento o anche un preannuncio (sia
pur remoto) di quel passaggio dal concetto di ‘superstizione’ a quello
di ‘sopravvivenze’ che fu operato alla fine dell’Ottocento da E. B.
TyIor e che segnò l’avvio dei moderni Studi di etnologia, folklore e
antropologia culturale. Con tutte le cautele del caso può dunque dirsi
che Carmeli contribuì alla erosione delle pretese di validità
universale della cultura ufficiale europea ed al superamento dei suo
esclusivismo.
CONTENTS
Michelangelo Carmeli e gli studi di folklore di Alberto Mario Cirese
Biografia e bibliografia di Domenico Isabella
Nota all’edizione
Storia di Varj costumi sacri e profani dagli antichi fino a noi pervenuti
Tomo I
Capo I. Introduzione all’Opera
Capo II. Dell’uso del Fuoco nel rito Sagro
Capo III. Dell’uso dell’Acqua nel rito sagro
Capo IV. Dell’uso delle Processioni nel rito sagro
Capo V. Delle Agape
Capo VI. Delle Neomenie
Capo VII. Dell’uso de’ Flaggellanti, o Battuti
Capo VIII. Dell’uso del Digiuno
Capo IX. Dell’uso de’ Marchi’, o segni impressi su la carne
Capo X. Delle Prefiche, o Piagnoni
Capo XI. Dell’uso di far conviti sopra i sepolcri
Capo XII. Del vestir nero nella morte di alcuno, e delle vesti bianche
Capo XIII. Dell’uso di imbalsamare i corpi
Capo XIV. Dell’uso delle fave nel giorno de’ morti
Indice delle cose più notabili, che si contengono in questo primo tomo
Tomo II
Capo I. Dell’uso de’ Baccanali
Capo II. Dell’uso del Ballo
Capo III. Dell’uso delle maschere
Capo IV. Della festa detta di S. Martino
Capo V. Dell’uso del baston di comando
Capo VI. Dell’uso diporre corone, o festoni di foglie verdi su le porte, per segno di festa, o di allegrezza
Capo VII. Dell’ uso di piantare il majo
Capo VIII. Dell’uso di mangiar l’Agnello nella Pasqua
Capo IX. Dell uso di mangiar l’uova in tempo di Pasqua
Capo X. Dell’uso, che si chiama Ferrare Agosto
Capo XI. Dell uso di dar la mano dritta per segno di rispetto, e di precedenza
Capo XII. Dell uso di baciar la mano per segno di riverenza
Capo XIII. Conclusione dell’Opera
Dissertazioni sopra la venuta del messia
Dissertazione prima
Dissertazione seconda
Indice delle cose, che in questo secondo tomo si contengono
Indice dei luoghí della Sacra Scrittura citati, e spiegati
Indice degli autori citati, lodati, emendati
Appendice
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