Composta da oltre 5000 disegni, in gran parte appartenenti alla scuola bolognese ed emiliana del XVII e XVIII secolo,la raccolta Certanirappresenta uno dei fondi di grafica più rilevanti conservati in un’istituzione privata. Formata a partire dagli inizi del Novecento (cominciando dal nucleo della collezione costituito dal pittore Giovanni Piancastelli a fine Ottocento) dal violoncellista e compositore Antonio Certani (Budrio 1879 – Bologna 1952), la raccolta si va arricchendo nel primo dopoguerra di fogli allora attribuiti ai più rinomati artisti bolognesi. Acquistata nel 1961 dal bibliofilo Tammaro de Marinis, rischiò di essere smembrata e poi dispersa. A garantirne la preservazione intervenne la provvidenziale decisione di Vittorio Cini di acquistare la collezione e destinarla alla Fondazione Giorgio Cini.La ricchezza del materiale grafico comprendente disegni di figura e di paesaggio, studi di architettura, quadratura e ornato, bozzetti teatrali, progetti di opere di arti decorative e altro ancora, spaziando in un arco temporale che va dallo scadere del Quattrocento fino alla seconda metà dell’Ottocento, testimonia della straordinaria rappresentatività della raccolta per quel che concerne la scuola emiliana e, in particolare, bolognese. Impossibile dare conto di tutte le presenze all’interno della collezione Certani, che annovera alcuni dei nomi più prestigiosi della pittura emiliana del XVII secolo: dai Carracci a Guercino, da Reni ai numerosi allievi ed eredi quali Cantarini, Torri, Canuti.Per restare sempre al settore dei disegni di figura, il Settecento è rappresentato esaurientemente da fogli di tutti o quasi i protagonisti di quel secolo (Cignani, Milani, Crespi, Gionima, Fratta e altri ancora). Eccezionali il fondo di oltre cento disegni riferiti ai Gandolfi e alla loro scuola e il nucleo di una sessantina di autografi di Donati Creti, pari per quantità e qualità a quello del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi. Di grande importanza documentaria un certo numero di fogli appartenuti alla raccolta del conte Alessandro Fava recanti spesso iscrizioni antiche.I bozzetti di scena e i progetti grafici dei Bibiena nobilitano la sezione della scenografia, arricchita inoltre da disegni di Minozzi, Tesi e Basoli. L’eterogenea sezione di studi per le arti decorative e la quadratura conta quasi mille disegni e contiene un prezioso nucleo riferibile ai quadraturisti Agostino Mitelli e Angelo Michele Colonna.Data l’importanza della collezione non sono mancate iniziative di studio e di valorizzazione prima e dopo il passaggio alla Fondazione Cini. Memorabili sono le mostre dedicate ai fratelli Bibiena incentrate sui fogli Certani (1970 e 2000). Al 1987 risale l’esposizione dei migliori autografi dei Gandolfi tenuta presso la Fondazione Cini. Una selezione dei più significati disegni di figura è stata presentata a Bologna, a casa Saraceni, nel 2007. Corpus Donato CretiCerca Corpus GandolfiCerca