Il fondo di libri antichi della Fondazione Giorgio Cini è andato formandosi fin dai primi anni di vita dell’istituzione, ricevendo dalle mani dello stesso fondatore, Vittorio Cini, la collezione di libri del Quattro e Cinquecento fino a prima conservati presso la sua dimora nel Castello di Monselice.
La raccolta, di rara eccezionalità per le edizioni illustrate e per i numerosi pezzi unici al mondo, riunisce le collezioni di Victor Masséna, Principe d’Essling, del bibliofilo Tammaro De Marinis e dello stesso Cini. Nel corso degli anni il fondo è stato ampliato da altre donazioni di illustri studiosi come, ad esempio, Antonio Muñoz, Alessandro Dudan e dal più recente, importante lascito di un altro generoso collezionista, l’avvocato milanese Cesare Grassetti.
Delle oltre tremila unità bibliografiche tra Incunaboli e Cinquecentine, se numerosi sono gli esemplari di altissima fattura, destinati all’élite culturale o commissionati (nell’ambito dell’ambiente religioso) in ambito religioso, molti altri hanno carattere popolare e sono spesso corredati da illustrazioni, anche per supplire alle eventuali carenze linguistiche delle classi più basse. Ciò rende il fondo antico della Fondazione Giorgio Cini una delle collezioni di libri figurati del Rinascimento più importanti al mondo.
A diposizione degli studiosi, oltre ai tradizionali strumenti per la ricerca, in Manica Lunga è possibile consultare la prestigiosa biblioteca specialistica appartenuta a Tammaro De Marinis, che consente di individuare agevolmente i più importanti repertori, saggi e cataloghi fondamentali per lo studio del libro antico.