Il fondo raccoglie parte delle radiografie effettuate fra gli anni sessanta e gli anni settanta del Novecento nelle maggiori collezioni d’arte italiane ed europee dal medico radiologo milanese Ludovico Mucchi, figlio del pittore e storico dell’arte Anton Maria Mucchi.
Nel 1983, anno del decesso di Ludovico Mucchi, la moglie Costanza Piccolomini decide di donare i documenti radiografici rimasti nella loro abitazione fiorentina alla Fondazione Giorgio Cini, in ragione del soggetto dominante tali studi (la pittura veneziana del Settecento) e dei rapporti intercorsi negli anni fra Ludovico Mucchi e l’istituzione veneziana.
Il fondo è costituito da 934 lastre radiografiche, 869 inversioni, 559 stampe delle immagini radiografiche e 22 fotografie di dipinti quattro-cinquecenteschi di scuola veneta, toscana e lombarda e dipinti settecenteschi di Pietro Longhi, Canaletto, Bellotto, Francesco Guardi e Michele Marieschi analizzati da Mucchi. Si fornisce di seguito l’elenco dettagliato.
Il materiale è raccolto in buste e ad ogni busta corrispondono i documenti relativi ad uno stesso dipinto. Le opere sono state suddivise in due gruppi secondo la datazione: Quattrocento- Cinquecento e Settecento. All’interno dei due filoni cronologici le opere sono state raggruppate per autore e questi ordinati con criterio alfabetico.
Fanno parte del fondo fotografico gli appunti e i referti radiografici autografi di Mucchi, inseriti nelle buste contenenti i materiali radiografici.
Il fondo, conservato presso la Fondazione Giorgio Cini, costituisce uno dei nuclei fondamentali dell’eredità di Mucchi, il cui significato si esplicita pienamente se messo in relazione al più ampio progetto di “Archivio Radiografico Internazionale” fondato su nuovi criteri sistematici, progetto pionieristico cui il radiologo milanese dedicò tutta la sua vita.
Il fondo è consultabile solo su appuntamento
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