Ascoltare i tamburi batá
Per apprezzare appieno la musica dei tamburi batá è necessario invertire le nostre consuetudini d’ascolto. Mentre nella maggior parte della musica occidentale il ruolo di solista è affidato a uno strumento acuto, nei batá avviene il contrario. Il conjunto è guidato dal suonatore di iyá, lo strumento con il suono più grave, sul quale si concentra l’attenzione degli altri suonatori e degli ascoltatori. Alcuni musicologi cubani hanno notato che la presenza del solista al basso è un tratto comune a diversi generi musicali caraibiche di origine africana.
Uno dei compiti principali del suonatore di iyá è introdurre i vari toque e guidare la transizione da uno all’altro. Ogni toque può essere “chiamato” attraverso l’esecuzione di una formula detta llamada. Ciascun toque ha la sua llamada, la cui configurazione ritmica consente agli altri due suonatori di sincronizzarsi con la pulsazione.
Tuttavia, nell’orun seco, i toques si eseguono uno dopo l’altro senza interruzioni. In questo caso, si utilizza il vire, una breve figura ritmica eseguita dal suonatore di iyá durante un toque per segnalare il passaggio a quello successivo. Talvolta il vire è costituito da una figura ritmica articolata e riconoscibile, ma spesso è sufficiente un lieve anticipo o ritardo di un colpo sull’iyá per indicare agli altri due musicisti che è il momento di cambiare toque.
In alcuni casi, la transizione avviene in maniera diretta. A seconda della configurazione dei due toques, il suonatore di iyá può passare direttamente al nuovo ritmo, e gli altri due suonatori saranno in grado di seguirlo.
Un’altra possibilità per il leader è l’uso di un particolare segnale sonoro chiamato agó, che indica agli altri due suonatori di fermarsi e attendere la llamada per il toque successivo. L’agó consiste in due colpi, uno abierto e uno tapado, sulla pelle maggiore dell’iyá. È essenziale che questa breve sequenza venga eseguita “fuori tempo” rispetto al toque che i tamboreros stanno suonando, in modo che sia facilmente identificabile. Il primo video, registrato in varie cerimonie tenutesi a La Habana tra il 2010 e il 2011, mostra la llamada per il primo toque dell’orun seco, denominato Latopa, seguita da esempi delle diverse tipologie di transizione.
Alcuni toques includono delle conversaciones, ossia scambi ritmici tra l’iyá e l’itótele sotto forma di chiamata e risposta. Queste conversaciones si sviluppano attraverso formule convenzionali proposte dal suonatore di iyá. In qualsiasi momento, egli può eseguire la chiamata a cui l’itótele è tenuto a rispondere. Nel secondo video, sono illustrate alcune di queste conversaciones durante un orun seco eseguito a La Habana nell’ottobre 2011. In particolare, vengono mostrate quelle dei toques dedicati agli orichas Eleguá, Ogun e Obaloke.
Oltre a guidare il conjunto, il suonatore di iyá è libero di improvvisare. In teoria, un toque è il risultato della sovrapposizione delle figure ritmiche dei tre tamburi. Nella pratica, l’okónkolo e l’itótele sono tenuti a ripetere continuamente la figura di base, mentre per l’iyá questa costituisce solamente un riferimento da cui partire per eseguire improvvisazioni via via più complesse e articolate.
Nel terzo video, viene presentato il toque Latopa dedicato all’oricha Eleguá. Inizialmente, viene illustrato il modello di base eseguito dai tre tamburi, sia collettivamente che separatamente. La seconda parte analizza l’improvvisazione dell’iyá attraverso un sistema di trascrizione che permette di visualizzare la successione (e talvolta la ripetizione) delle diverse formule ritmiche. Infine, la stessa sequenza viene riproposta a velocità ridotta al 75%.