Presidente della Fondazione dal 1977 al 1995
Bruno Visentini nasce a Treviso il 1 agosto 1914 da una famiglia tradizionalmente legata alla professione forense. Dopo la maturità classica, si iscrive alla Facoltà di giurisprudenza a Padova dove, nel 1935, si laurea. Partecipa sin dagli anni universitari all’antifascismo militante.
È tra i fondatori del Partito d’azione insieme a Ugo La Malfa, Parri e Ragghiant.
Agli inizi del 1943 viene arrestato a Roma con l’accusa di fare propaganda contro il regime. Rimane recluso fino al 26 luglio del 1943, l’indomani della caduta del fascismo.
Nel settembre del 1945 diviene membro della Consulta nazionale in rappresentanza degli azionisti del Veneto.
Nel dicembre del 1945, costituitosi il primo governo De Gasperi, è nominato sottosegretario di Stato alle Finanze.
Nel 1948 è nominato vicepresidente dell’Iri, carica che ricopre per un lunghissimo tempo fino al 1972.
Nel 1963 è presidente dell’Olivetti, mantenendo, con qualche interruzione, l’incarico fino alla fine degli anni Settanta.
Nel 1972 è eletto deputato in Toscana per il Pri.
Nel 1974 è eletto vicepresidente di Confindustria; si dimette pochi mesi dopo, entrando come ministro delle Finanze nel governo Moro.
Nel 1979 è ministro del Bilancio nel quarto governo Andreotti. Nello stesso anno viene rieletto senatore e poi membro del Parlamento europeo.
Dal ’79 al ’92 è presidente del Pri.
Dal 1983 è alla guida del ministero delle Finanze nei governi Craxi.
In polemica con Giorgio La Malfa, Visentini lascia il partito repubblicano nel ’92.
Il 29 novembre 1976 Bruno Visentini fu cooptato nel Consiglio Generale della Fondazione Giorgio Cini, e fu eletto presidente per acclamazione l’11 marzo 1977 rimanendo in carica sino al 1995.
Come Presidente affrontò la questione dei bilanci con decisione e poté sfruttare i mezzi messi a disposizione da Vittorio Cini. Visentini si impegnò nell’intessere legami con altre istituzioni, per scambi culturali, e anche per ottenere sovvenzioni da enti pubblici e privati; seppe inoltre conservare, anche tramite il legame costante con la famiglia Cini e grazie al rapporto di collaborazione e reciproca stima instaurato con il Patriarca di Venezia, Cardinale Marco Cè, una continuità con i valori e la tradizione della Fondazione. Bruno Visentini è morto a Roma il 13 febbraio 1995.