Analisi formale: struttura metrica e musicale

Analisi formale: struttura metrica e musicale

 

Dal punto di vista formale, il canto a lo poeta si serve di alcune forme metriche prevalenti (la cuarteta, la décima espinela e il verso), di melodie (entonaciones), e di accompagnamenti strumentali (toquíos).

 

La décima espinela

 

Il principale modulo metrico impiegato dai cantori è la décima espinela, un tipo di strofa creato alla fine del XVI secolo e attribuito al poeta e musicista spagnolo Vicente Espinel. Oggi la espinela è una delle forme poetiche più diffuse e vitali nelle letterature popolari dell’America Latina, in particolare nell’ambito dell’oralità e dell’improvvisazione. La espinela è costituita da dieci versi ottosillabi (che i cantori chiamano vocablos) legati da rime secondo lo schema obbligato abbaaccddc. Nella tradizione del canto a lo poeta, a differenza del modello canonico, sono ammesse anche rime non consonanti. All’interno della espinela si possono distinguere tre sottoparti: due quartine a rima incrociata (versi 1-4, con rima abba, e 7-10, con rima cddc), chiamate redondillas nella metrica ispanica e cuartetas cuadradas o cuartetas redondas nel contesto cileno; e un puente (ponte) che le collega, riprendendone le rime esterne (versi 5-6, con rima ac).

 

Re – vien – tael – sol – en – la – pu – na                a
a – rras – tran – do – su – ca – lor                          b
bro – ta – del – hie – loel – va – por                        b
queha – cia – los – cie – los – sea – cu – na.          a
(¡Ay sí!)

 

Las – go – tas – u – na – por – u – na                     a
so – bre – ro – cas – es – car – pa – das                 c

lim – pias – des – cien – den – las – gra – das        c
por – na – tu – ra – les – sen – de – ros                  d
for – man – do – rí – os – yes – te – ros                  d
Des – de – las – cum – bres – ne – va – das.          c
(¡Ay sí!)

 

Al termine della prima cuarteta o redondilla è sempre presente una pausa sintattica e di significato che separa in due parti la décima: la cuarteta iniziale (versi 1-4) espone il tema o argomento della strofa, mentre la seconda parte (versi 5-10) lo sviluppa o approfondisce. Questa architettura garantisce una struttura estremamente compatta ma allo stesso tempo dotata di dinamismo interno, che la rende specialmente idonea alle narrazioni estese e all’improvvisazione.

 

Il verso

 

Servendosi della décima espinela, i poeti compongono il verso, una forma poetica basata sul procedimento della glosa. Ogni verso (termine che qui indica l’intero componimento, da non confondere con il singolo verso o linea del testo) nella sua forma completa è infatti costituito da una cuarteta (quartina di versi ottosillabi) che viene “glossata”, cioè sviluppata o espansa, in quattro décimas, ciascuna delle quali si conclude con la ripresa di uno dei quattro versi della cuarteta iniziale. Nell’uso dei cantori cileni, il verso è talvolta completato da una quinta décima, con la quale il cantore prende congedo dagli ascoltatori.

 

Un esempio di verso: Décimas a lo humano por el agua

 

Décimas a lo humano por el agua (si veda qui il testo completo) è una composizione originale di Erick Gil Cornejo. Nel video della pagina principale di questa guida ne troviamo un estratto, corrispondente alla prima décima, interpretata dallo stesso Erick Gil. L’argomento o fundado del testo – Por el agua – rientra nell’ambito del canto a lo humano e in questo caso il poeta se ne serve per affrontare un tema di critica ambientale e politica, esprimendo il suo dissenso nei confronti della privatizzazione delle risorse idriche, introdotta dalle politiche neoliberiste dei governi cileni.

 

La entonación

 

Le melodie con cui i cantori intonano i loro versos sono dette entonaciones. In genere, ogni entonación può essere associata a qualunque verso o fundamento, a discrezione del cantore, e quindi risulta intercambiabile nei confronti del testo. L’accompagnamento strumentale dell’entonación è detto toquío (dal verbo tocar, “suonare”) ed è eseguito normalmente dal guitarrón o dalla chitarra.
Lo sviluppo melodico della entonación coincide nella sua durata complessiva con quello testuale di una décima, ma la sua struttura interna presenta un’articolazione differente [Fig. 4.1.]: mentre la pausa sintattica principale divide la décima letteraria in due parti diseguali (4+6 versi), la struttura musicale presenta due periodi simmetrici, di tre frasi ciascuno (3+3). Affinché la pausa tra i due periodi musicali coincida con la pausa del testo, è necessario compensare lo sfasamento tra le due strutture. Nell’esempio analizzato nel video Por Adán y Eva, vediamo come la compensazione sia ottenuta nella prima cuarteta in due diversi modi: dilatando la durata del canto del primo verso fino a farla coincidere con un’intera frase musicale, e ripetendo due volte il terzo verso.

 

Le melodie presentano una certa varietà, oscillando tra l’assetto tonale e la reminiscenza di modi antichi europei. Generalmente si muovono entro un ambito (la distanza tra la nota più grave e la più acuta) ridotto, compreso tra un intervallo minimo di quinta e uno massimo di ottava; hanno perlopiù carattere sillabico (a ogni sillaba corrisponde una sola nota) e salmodico (gli intervalli fra le note sono prevalentemente congiunti, di tono o semitono). Anche il rapporto tra struttura metrica e musicale può variare. In alcune melodie, come quella che canta qui Erick Gil, per esempio, viene introdotto un breve inciso melodico e testuale corrispondente alle parole “Ay sí”, aggiunte ma non computate nella metrica della décima. Un ulteriore elemento di variazione ritmica è fornito dalla diversità degli accompagnamenti (toquíos) associati alle entonaciones. Un elemento fisso è invece la presenza di curve melodiche discendenti (caídas) in corrispondenza della quarta e decima linea testuale della décima, vale a dire la conclusione di ciascuno dei due periodi musicali che compongono la entonación.

 

Il video proposto mostra le strutture metriche e musicali della prima décima del verso Por Adán y Eva, cantato da Roberto Carreño.
In questa interpretazione il fraseggio del canto tende a dilatarsi, per evitare di coincidere con la più regolare accentazione del toquío.