Fig. 4.1. Realizzazione del ciclo metrico-ritmico nel brano “Shwe Byone Maung” (parte inferiore), a partire dalla forma metrica del ciclo wa lat si (parte superiore).
Lo stile musicale del nat hsaing si caratterizza per la presenza di ritmi e melodie eseguiti spesso ad alte velocità, che i musicisti dell’ensemble riescono ad ottenere attraverso una stretta tecnica di intreccio metrico-ritmico tra i diversi strumenti (interlocking) – una caratteristica tipica anche di altri ensemble sud-est asiatici.
Nel nat hsaing, questa tecnica di intreccio metrico-ritmico risulta evidente soprattutto nell’azione del cerchio di tamburi pat waing e del tamburo sospeso pat ma: i due tamburi principali dell’ensemble interagiscono in funzione dei tempi marcati dai due idiofoni a percussione si (piccoli cimbali) e wa/walethkout (bambù), costruendo insieme ad essi i cicli metrico-ritmici.
L’animazione presenta un’analisi di questa tecnica di intreccio tra i diversi strumenti dell’ensemble. Prendendo come esempio il ciclo metrico-ritmico caratterizzante la prima sezione strumentale A della canzone “Shwe Byone Maung”, l’analisi mette in luce alcuni aspetti dell’intreccio metrico-ritmico tipici degli strumenti pat waing (cerchio di tamburi), pat ma (tamburo sospeso), e walethkout (idiofono in bambù).
Forme metriche [00:47-02:22]
L’alternanza dei due idiofoni si e wa/walethkout si organizza secondo specifiche forme metriche, più o meno associabili a determinati repertori. In generale, in tutti i repertori della tradizione musicale birmana, il si suona in corrispondenza dei tempi secondari, mentre il wa/walethkout marca i tempi primari. In questo modo, questi idiofoni forniscono il riferimento metrico agli altri musicisti e, quando presenti, ai/alle danzatori/danzatrici, svolgendo dunque una funzione di primaria importanza.
Come anche in altre musiche del sud-est asiatico, il colpo finale scandito dal wa/walethkout viene percepito come quello attorno cui si costruisce la tensione dell’esecuzione, e rappresenta dunque il principale tempo primario.
Nel caso del nat hsaing, il ciclo metrico più comune viene detto wa lat si. Tale ciclo è binario, caratterizzato da un carattere “quadrato” secondo cui il si e il wa si alternano regolarmente; in alcune notazioni, il si (sottolineato) corrisponde al segno “o”, il wa (in grassetto) al segno “+”, come esemplificato dal seguente schema:
1 2 3 4
o + o +
Questa forma metrica consente al resto dell’ensemble di raggiungere alte velocità di esecuzione, e si presta dunque particolarmente bene ad accompagnare le intense danze di possessione dei/delle nat kadaw.
In momenti di particolare velocità esecutiva e intensità sonora, il bambù walethkout si va a sostituire alla barra di legno wa, e il suono dei piccoli cimbali si viene completamente omesso. Il musicista impugna con entrambe le mani il walethkout, marcando esclusivamente i tempi primari del ciclo metrico.
Intrecci metrico-ritmici [02:27-fine]
Nel nat hsaing, l’azione ritmica combinata del cerchio di tamburi e del tamburo sospeso pat ma si inserisce sul ciclo metrico delineato dai due idiofoni a percussione. Il seguente schema (Fig. 4.1) riassuma l’azione metrico-ritmica dei due strumenti nell’esecuzione del ciclo strumentale della sezione A nel brano “Shwe Byone Maung”:
L’azione del cerchio di tamburi pat waing si concentra spesso sui tempi deboli (off-beat), non marcati dagli idiofoni si e wa, e risulta dunque in contrapposizione ritmica con il resto dei tamburi dell’ensemble, specialmente con l’azione del grande tamburo pat ma. Quest’ultimo interviene solitamente sui tempi forti marcati dagli idiofoni si e wa, intrecciandosi ritmicamente con il cerchio di tamburi, al fianco del quale viene di solito posizionato. In questo modo, alternandosi metricamente al cerchio di tamburi, il pat ma marca solitamente con un suono più intenso la fine di un ciclo metrico-ritmico, in corrispondenza dell’azione dell’idiofono wa/walethkout. Questo stile esecutivo “intrecciato” (interlocking) fa sì che l’ensemble riesca a raggiungere alte velocità senza sacrificare volume sonoro, e contribuisce fortemente a regolare i movimenti delle danze di possessione.